Come giunsi nella sala del trono vidi che questa Mallory era già lì, con gli occhi guardinghi di tutti i miei uomini su di lei.
La ragazza, dai capelli rossi e un'aria irritata, mi lanciò uno sguardo sprezzante e chiese: 《Lui dovrebbe essere il re? È un moccioso che avrà forse vent’anni》.
《Il suddetto moccioso ti sta sentendo e pretenderebbe il rispetto che merita》, ribattei seccato, sedendomi sul trono con accanto Amir.
《Tu? Sul serio? Dovete essere messi veramente male da scegliere così un sovr-》.
《Intendi continuare a lamentarti di me o hai anche intenzione di spiegarmi perché sei qui?》, la interruppi sentendo il mio nervosismo aumentare. Quella era proprio una pessima giornata
《Volentieri, ma intendo parlare al vero re, non a te》.
《Cos'è, devo pure dimostrartelo che sono il re? D'accordo, dimmi cosa devo fare. Decapitarti? Appenderti al soffitto? Dimmi poi te》, dissi esasperato, la mano già sull'impugnatura della spada.
Amir si alzò e si mise in mezzo.
《No, nessun litigio, siamo qui per parlare. Mallory, lui è il re Alex, è molto potente ed è piuttosto irritato oggi, quindi se ci tieni alla tua testa ti suggerirei semplicemente di parlare di ciò che ti ha condotto qui》, disse guardandomi con una muta supplica di starmene buono.
《Non sono convinta. Non vi ho mai vist-》.
La sua espressione cambiò drasticamente mentre guardava qualcosa che era comparso alla porta da cui noi eravamo entrati. Seguii il suo sguardo, vedendo Magnus.
《Tu… Come puoi essere qui?》, disse la ragazza basita.
《Magnus, ti avevo detto di restare tranquillo》.
《Non vedo perché devi farti tanti problemi a crederci, Mallory, soprattutto quando tu sai perfettamente che non può essere nessuno tranne che lui il re. Lo hai conosciuto come principe, quindi non dovrebbe sorprenderti di saperlo sul trono》.
La ragazza tacque, osservando il biondo.
《Sono felice di vederti vivo》.
《Vorrei poter dire lo stesso, non fosse che sono certo di non averti mai incrociato prima di oggi. Ora dì quel che hai da dire al re e smettila. Questo non è un gioco》.
Mallory spostò lo sguardo su di me e annuì.
《Ti do retta solo perché so che cos’hai passato》, disse ricomponendosi.
《Dunque, presumo già siate al corrente del fatto che tutti quelli che erano nel castello di Loki erano sotto il controllo di un incantesimo di controllo. Incantesimo che è stato spezzato, presumo proprio da voi due e dai vostri amici. Il castello è stato espugnato e mi dispiace dovervi informare che Loki è fuggito con alcuni degli uomini che teneva sotto controllo lui stesso. Abbiamo però riscontrato un problema: siamo infinitamente numerosi e per questo motivo abbiamo bisogno di un sovrano che riesca a risolvere i problemi che sono sorti. Sono stata mandata qui per chiedere al re di questo stato di aiutarci e… beh, reclamare il suo trono》.
La sala sprofondò nel silenzio. Amir mi guardò dubbioso, mentre io continuavo a guardare la ragazza.
《Ovviamente contiamo in una risposta affermativa e gli uomini si aspettano di vedermi tornare con voi insieme, sire》, aggiunse prima di far calare il silenzio nuovamente sulla stanza.
Annuii lentamente, pensando bene a quel che aveva detto. Amir scese educatamente dal trono e andò a parlarne con Magnus, lasciandomi a pensare da solo.
Alla fine dissi: 《Sono il sovrano di questo regno e quello che non mi dispiacerebbe vedere è uno stato in pace. Una pace che non ho ancora potuto vedere realizzata dopo le scoperte delle ultime settimane. Tuttavia quello che mi chiedi è di trasferire la mia base dall’altra parte del regno. Non posso darti una risposta immediata, devo pensarci su.Nel frattempo sarai nostra ospite… Halfborn, accompagnala in una camera libera. Amir, Magnus, dobbiamo discutere in privato》.
Mentre Halfborn, un sorriso a trentadue denti stampato sul volto, accompagnava la rossa in una camera libera, io scesi dal trono e andai lì con loro.
《Perché sei voluto venire, Magnus? Devi riposarti, non sei in una bella posizione fisica, se capisci quel che intendo》, dissi guardando storto Magnus.
《Sto benissimo, il mio problema non si presenterà fino a domani o dopodomani quindi non vedo perché non dovrei partecipare e fare il mio lavoro di guardia reale》, ribatté lui facendo una faccia mortalmente offesa.
《Perché sei cieco da un occhio, ecco perché non vedi il problema, idiota. Già che ci sei però parlo anche con te di questo dilemma. Che facciamo? Non posso lasciare così il mio castello》.
Restammo tutti zitti un momento e io guardai Amir, in attesa di una risposta. Sapevo che Magnus non aveva abbastanza logica per trovare la risposta che cercavo.
E invece fu proprio ciò che accadde.
《Facciamo una sorta di divisione in due del regno. Quella governata dal castello di Loki la controlli tu Alex, l’altra la controlla Amir》.
Lo guardammo tutti e due dubbiosi, così il biondo si affrettò a spiegare.
《Mi sono fatto tutto il regno a piedi e ho notato che comunque la metà verso questo castello è in pace, tutti sono felici, eccetera eccetera. L’altra metà, dove c’era Loki, era ed è ancora molto più corrotta, senza vere leggi che controllino tutto. È evidente che non può bastare una persona sola a governare tutto il regno, quindi serve qualcuno che sistemi la situazione al palazzo di Loki e qualcuno che resti qui a controllare la situazione e a verificare che le leggi vengano effettivamente rispettate come prima》.
Ero sorpreso da quel discorso. Non avrei mai immaginato che Magnus riuscisse a mettere in piedi più di due frasi di fila di senso compiuto.
Guardai Amir, che disse: 《Può funzionare. Io governo qui come se fossi il viceré, mentre tu vai di là a risolvere tutto》.
《Ne sei sicuro Amir? Guarda che governare un regno è una grande responsabilità. So che mi hai già sostituito, ma era solo una settimana, questo sarebbe… pressoché finché non muori》, dissi un po’ preoccupato.
《Non temere, mio re, posso farcela. Farò di tutto per farcela, non ho intenzione di lasciar andare a morire tutte le leggi per la libertà che tutelano anche il sottoscritto》, disse con un sorriso.
《Allora va bene. Domani ci accorderemo per chi verrà con me e chi resterà qui. Oggi rilassiamoci, ne abbiamo bisogno》, dissi congendando Amir con un gesto.
Guardai Magnus e gli diedi un bacio sulla guancia come ringraziamento per la sua idea che lo fece diventare un pomodoro.
《Noi prima o poi dovremo fare un bel discorsetto su quel che è successo, e tu sai di cosa parlo》, dissi sottovoce.
《Volevo andarmene dignitosamente, non potevo mica sapere che ti saresti ripreso》, sussurrò lui.
《Hai fatto qualcosa di buono per una volta e per questo ti ringrazierò per tutta la vita》.
Magnus mi guardò negli occhi e disse: 《Ti arrabbieresti se succedesse di nuovo?》.
Gli risposi dandogli un bel bacio a stampo che lo fece diventare se possibile ancora più rosso.
《Ti sarei solo più grato. Ora vai a fare qualcosa di produttivo prima che io ti sbatta nella camera da letto e ti costringa a restare lì tutto il giorno》.
Magnus annuì, andandosene quasi barcollante per quanto appena successo. Sorrisi felice e tornai a sedermi sul trono, sapendo che probabilmente avrei ricevuto dai contadini delle visite.
-🌸-
Il fatto di aver aggiornato è di per sé un miracolo, credevo non avrei fatto in tempo :/
Almeno ho introdotto la seconda faccenda di cui bisogna occuparsi :3
Spero non troverete questa seconda parte noiosa, mi dispiacerebbe :///
Spero il capitolo vi sia piaciuto
Bye~
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My Sire || Fierrochase
FanfictionIn un punto imprecisato della storia e della geografia c'era un regno che viveva nella pace e nella diversità: il suo re faceva il suo dovere, nonostante i suoi cambi da maschio a femmina, e la sua guardia lo aiutava dove era necessaria la forza. Er...