14.

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Sto sorridendo tanto, tantissimo. Sto sorridendo da almeno un'ora ormai e dovrei cominciare a preoccuparmi, lo so, ma il mio cuore è così leggero da non permettermelo. Cerco di smetterla, eppure ben presto la mia mente ritorna su ciò che la occupa da quando mi sono svegliata: Scott. Il nostro bacio, il modo in cui mi ha fermata quando ormai dovevo andare, come mi ha trattenuta posando di nuovo le sue labbra sulle mie, come se non stesse aspettando altro, come se mi desiderasse davvero.

Vengo colpita da un altro sorriso/paralisi facciale, le mie mani scattano a coprirmi il viso, dev'essere il mio corpo che mi dice di smetterla. Non volendo ignorare i suoi segnali, decido di alzarmi finalmente dal letto. Afferro il mio cellulare e, ancora in pigiama, mi reco in bagno, dove dopo essermi lavata il viso ed i denti lego i capelli in uno chignon. Lo scaldabagno dà ancora problemi, per cui decido che oggi non sfiderò la sorte. Cercando di stare tranquilla e di smetterla di sorridere, scendo le scale che scricchiolano segnalando il mio arrivo, subito dopo raggiungo la cucina. Qui mi blocco.

Il mio viso si trasforma in una maschera di serietà e stupore, mentre i miei occhi non possono fare a meno di posarsi su uno dei soggetti presenti nella stanza, perchè oggi è sabato, e sabato significa solo una cosa: Blake è qui.

Mi consolo del fatto che non sembro l'unica ad essersi bloccata, anche lui è fermo al suo posto, con la forchetta sollevata a mezz'aria ed il piatto di pancakes fumanti della nonna sotto il naso. Non mi sfugge il fatto che gli occhi di Blake siano ancora cerchiati da ombre scure, o che il suo viso sia stanco, oltre che evidentemente stupito, eppure, quando penso anche solo per un istante al fatto che magari non riesce a riposare bene  a causa di quello che è successo ad Halloween, le sue parole cominciano a risuonarmi per la mente: "E' stato un errore, ero ubriaco".

« Alla buon'ora, Rose!» esclama Simon, obbligandomi a concentrare l'attenzione su di lui. Ha la bocca piena di pancakes e lo sguardo confuso.

Non riesco a rispondergli, penso di non riuscire nemmeno a parlare, poichè improvvisamente comincio a sentirmi incredibilmente in imbarazzo. Dovrei sedermi a tavola insieme alla mia famiglia e al migliore amico di mio fratello, a cui sono saltata addosso, dopo che ieri sera ho baciato il ragazzo di cui sono cotta?! Fortunatamente, è la nonna ad intervenire in mio soccorso. « Ti ho lasciato da parte dei pancakes.» annuncia, prima di alzarsi da tavola, recuperare un piatto ed adagiarvi ciò che è rimasto della colazione.

Mi siedo fra Andrew e Simon, di fronte a Blake, e mi pento subito della mia scelta. Nonostante ciò, tutte le mie preoccupazioni vengono spazzate via dal vibrare del cellulare che tengo in mano. Guardo lo schermo curiosa, ben presto l'ennesimo sorriso si apre sul mio volto.

Scott🎥: Buongiorno, dormito bene? 😊

Mi mordo il labbro inferiore cercando di rimanere impassibile, ma è inutile, non ci riesco, per cui decido di distogliere gli occhi da ciò che mi causa tanta felicità e ben presto torno seria, nervosa ed imbarazzata: Blake mi sta fissando. Tutti sono intenti a mangiare i loro pancakes, ad intimare a Belle di smetterla di cercare di saltare sul tavolo, mentre i suoi occhi sono puntati su di me e sembrano dispiaciuti, e preoccupati...

"E' stato un errore, ero ubriaco."

Mi concentro su ciò che ho nel piatto mettendo fine a questo scambio di sguardi, ma proprio mentre sto per afferrare la forchetta, il suono del campanello riverbera per la casa. Ci guardiamo tutti in faccia, confusi: sono io a prendere l'iniziativa. « Vado ad aprire.» .

Dopo aver abbandonato lo sgabello mi dirigo a passo celere verso la porta, e quando apro devo ammettere di non essere poi così sorpresa nel vedere Jane di fronte a me.

« Tu devi raccontarmi tutto!» annuncia  battendo le mani. Le faccio segno di abbassare la voce, ma lei non mi ascolta e mi supera entrando in casa. Chiudo la porta, quando mi volto trovo la mia migliore amica intenta a guardarmi con un sorriso piuttosto inquietante. « Voglio sapere ogni cosa, ogni dannatissima cosa, nei minimi particolari, non devi saltare niente, Rose e... » e si blocca non appena si accorge che non siamo da sole, voltandosi leggermente verso la stanza alla sua destra. Probabilmente tutti la stanno guardando basiti, seduti intorno al bancone della cucina; superato l'attimo di stupore iniziale, però, Jane sembra riprendersi del tutto. « Hortense!» esclama correndo incontro a mia nonna, la quale la accoglie a braccia aperte neanche non la vedesse da mesi.

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