E' l'ultima ora del Venerdì, sento la felicità e l'eccitazione propagarsi per i corridoi della Montpelier High, mentre stipo un libro dopo l'altro all'interno del mio armadietto. Questa settimana è stata piuttosto inusuale; punto primo, non sono più andata in biblioteca, non ho letto nemmeno mezza parola che provenisse da un romanzo e mi sono tenuta alla larga dalla libreria della nonna. Secondo, Scott è stato estremamente dolce e gentile da Lunedì; ha pranzato con me e Jane tutti i giorni, e più di una volta ho dovuto declinare i suoi inviti ad accompagnarmi a casa. Non che non mi facesse piacere, certo, ma avevo paura che la nonna lo vedesse e cominciasse a fare troppe domande. Per adesso non voglio che lei lo sappia, in fondo non siamo ancora usciti insieme e quando accadrà... be', la voce a Montpelier si diffonderà.
« Ehi, Rose. » mi sento chiamare ad una distanza ravvicinata.
All'istante chiudo l'anta dell'armadietto, di fronte a me Scott sorride come non mai, mentre mi guarda dritto negli occhi facendomi sentire le farfalle nello stomaco. « Ciao.» rispondo, cercando di ritrovare il sorriso, il suo non fa che illuminarsi di più, tanto che per un attimo temo un attacco di cuore.
« Stavo pensando...» comincia, leggermente in imbarazzo. « Che ne dici se stasera, finalmente, uscissimo insieme? Ti passo a prendere, andiamo al cinema, e al ritorno cerchiamo di non investire nessuna volpe.» propone speranzoso. Rimango di sasso, non tanto per la sorpresa, quanto per l'incapacità di rispondergli. Sapevo che prima o poi saremmo usciti insieme, sono io che ho accettato, ma fino ad ora non avevo mai messo in conto cosa significasse davvero stare da sola con lui per tanto tempo. Dov'è Jane quando serve? « Allora?» domanda, ora evidentemente nervoso.
Nonostante il mio blocco momentaneo, decido di prendere coraggio e di smetterla di farlo agitare tanto. « Va bene.» rispondo, non suonando felice come vorrei. Dentro di me sto affrontando una sorta di tachicardia dovuta all'emozione.
« Davvero?» insiste sospettoso.
« Davvero.» confermo, ritrovando finalmente il sorriso e vedendo Scott fare lo stesso.
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E' da almeno dieci minuti che cerco di non sorridere, con il favore dell'oscurità sto avendo successo. Per quanto ne sappia di appuntamenti, credo che il nostro sia andato bene, più che bene. Scott mi è passato a prendere in anticipo, ma io ero tanto nervosa da essere pronta almeno da un'ora. Dopo aver ripetuto alla nonna che sarei andata al cinema con Jane, sono uscita di casa, ho attraversato il vialetto e ho trovato Scott ad aspettarmi fuori dalla sua macchina, con un sorriso radioso in volto ed un aspetto persino più notevole del solito. Durante il viaggio verso il cinema non c'è stato poi così tanto imbarazzo, e le chiacchiere si sono del tutto fermate quando le luci si sono spente ed il film è cominciato. Qui, però, è subentrato un altro fattore: l'emozione che avevo cercato di controllare è saltata fuori in maniera prepotente. Oltre a sentire lo stomaco in subbuglio ed il cuore sbattermi in maniera furiosa in petto, mi sono accorta di avere il respiro irregolare. Un milione di sospiri dopo, Scott si è voltato leggermente verso di me, mi ha sorriso e mi ha preso la mano, stringendola forte come se niente fosse. Credo di essere quasi morta.
Finito il film abbiamo deciso di tornare a casa, visto che era già tardi e le temperature si sono abbassate notevolmente. Abbiamo parlato per un po' di ciò che avevamo appena visto, del freddo del Vermont, del fatto che fra non molto inizieranno le "grandi nevicate" e dovrò dire addio alla mia bici, poi è calato di nuovo il silenzio. Per un attimo ho sperato che, per interromperlo, una volpe sbucasse da un cespuglio e ci tagliasse la strada, ma purtroppo non abbiamo incontrato nemmeno un porcospino e nella quiete io ho cominciato a crogiolarmi nel ricordo di quella stretta di mano, e a cercare di non sorridere come una deficiente.
« Arrivati.» annuncia Scott, prima di entrare nel vialetto di casa de Doux. Le luci sono tutte spente, ciò significa che non ci sono guai in vista, a parte per il fatto che vengo colpita da un altro blocco: cosa si dice alla fine di un appuntamento? "Grazie"? Per fortuna, il silenzio viene di nuovo interrotto dalla voce del ragazzo accanto a me. « Rose... posso provare a fare una cosa senza che rovini la serata?» domanda, guardando dritto davanti a sé e spegnendo il motore della macchina.
Rimango di sasso, cosa vuole fare? « E' qualcosa di pericoloso?» chiedo confusa.
All'istante lui si mette a ridere, ma nel giro di un secondo porta gli occhi su di me e si fa di nuovo serio. Vedo le sue iridi chiare scandagliare ogni centimetro del mio viso, e solo quando si soffermano sulle labbra capisco. Velocemente, e prima che possa anche solo pensare di reagire, Scott si sporge verso di me e posa la sua bocca sulla mia, rubandomi un bacio lungo, intenso ed estremamente dolce. Quando si allontana mi ritrovo guardare i suoi occhi ad una distanza ravvicinata, mentre mi accorgo a malapena della sua mano posata sul mio fianco. Sta succedendo veramente o sto sognando?
« Posso rifarlo?» chiede, serio in volto. Sentendo le parole bloccate in gola, mi limito ad annuire emozionata e così, in poco tempo, le labbra di Scott posano di nuovo sulle mie e questa volta approfondiscono il bacio, portandomi a posare le mani sul suo petto e a sentire le sue stringermi in vita. Non è un bacio dato con foga, appassionato ed irruento, è un bacio romantico, delicato, diverso.
Diverso da quale?
Azzittisco subito la mia mente, cercando di godermi il momento, ma quando percepisco una luce accendersi, attraverso le palpebre chiuse, mi stacco immediatamente da Scott, il quale mi fissa confuso, con il fiato corto e le guance arrossate. Cerco di non centrarmi sul suo viso, ma sposo l'attenzione su ciò che mi ha distratta: è la luce della camera della nonna.
« Devo andare.» mormoro nervosa, cercando la maniglia della portiera. « Mi dispiace, grazie per stasera e...»
« Aspetta.» Scott mi interrompe, afferrandomi un braccio e costringendomi a riportare l'attenzione su di lui. Mi ruba un altro bacio, più leggero, più veloce.
« Devo andare.» ripeto poco convinta, prima di venire di nuovo interrotta dalle sue labbra. Solo al terzo bacio allenta la presa e si allontana definitivamente, sorridendo divertito. « Buonanotte.» mormoro, prima di aprire la portiera e fiondarmi fuori.
« 'Notte, Rose.» sussurra lui in risposta.
Non mi perdo a studiare il suo sorriso, i suoi occhi che brillano o il fatto che rimangano fissi su di me per tutto il tempo. Corro velocemente verso la porta d'ingresso e la apro con le mani che tremano, una volta dentro casa quasi mi metto ad urlare nel vedere la nonna ferma sulle scale, con le braccia incrociate, i capelli canuti scompigliati e la vestaglia indosso. « Jane ha cambiato auto?» domanda, analizzandomi da capo a piedi.
So di avere le guance bordeaux e probabilmente le labbra gonfie, ma non gliela darò vinta. « Suo padre glie ne ha mandata una nuova da Santa Barbara per ingraziarsela.» mento spudoratamente, sentendomi una traditrice nello sfruttare a mio vantaggio la situazione familiare della mia migliore amica.
La nonna mi fissa a lungo negli occhi, socchiudendo i suoi, infine sospira, scioglie le braccia e comincia a salire le scale dandomi le spalle. « Buonanotte, cara.» cantilena stranamente divertita.
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Nel prossimo capitolo è Sabato... qualcuno va a Montpelier il Sabato...🙄
Stay Tuned ❤️(Comunque io Scott non lo butterei proprio via.)
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Flecks
Teen Fiction༶ Rose de Doux༶ Per gli abitanti di Montpelier, Vermont, la vita è per lo più monotona e priva di sorprese, ma Rose De Doux è l'eccezione alla regola. La sua famiglia è la più chiassosa e disordinata dello stato, la sua casa è un disastro composto d...