La prima cosa a colpire le mie orecchie, non appena metto piede nella mensa della Montpelier High, è il suono dei bisbigli uniti a quello delle risate sommesse. L'unica cosa a farmi mantenere la calma è il fatto che non siano causati dalla sottoscritta. Certamente però, non mi fa sentire meglio sapere che è la foto di Scott dalla pelle blu ed i capelli arancioni a causarli.
« Sono tre settimane che va avanti.» sussurro a Jane, mentre recuperiamo due vassoi e ci mettiamo in fila per il pranzo.
Lei alza le spalle, tenendo gli occhi fissi sul cellulare ed inviando un messaggio alla velocità della luce. « È giusto così.» conclude, prima di scorrere insieme alla fila.
La seguo poco convinta. « È crudele.»
« Lui lo è stato con te: ora l'Universo ha pareggiato i conti.» detto ciò prosegue, prende distrattamente il pranzo mentre continua a fissare il cellulare e si dirige verso uno dei tavoli liberi. Io la seguo, cercando di trattenermi dal farle presente che l'Universo non centra assolutamente niente; non si può dire lo stesso di Blake.
Lancio ancora uno sguardo alla mensa affollata, conto mentalmente il numero di persone con un cellulare davanti agli occhi intente a ridere e a guardare una foto ben precisa (almeno 80), dopodiché sospiro e mi riconcentro sulla mia migliore amica. Anche lei ha lo sguardo fisso sullo schermo, le sue dita scorrono velocemente sulle lettere della tastiera, mentre un sorriso appena accennato le dipinge il volto.
Afferro una carota, la addento e socchiudo gli occhi. « È Simon?» inquisisco dopo aver deglutito.All'istante Jane spalanca gli occhi, li posa su di me e blocca lo schermo del cellulare, che viene improvvisamente abbandonato sul tavolo. « È una sorta di stalker, non so chi gli abbia dato il mio numero.» risponde nervosa.
Io alzo un sopracciglio. « Penso sia stata tu, tre anni fa.»
« Be', comunque non so cosa gli faccia pensare di avere il diritto di usarlo.» a seguire le sue parole è la vibrazione del telefono. Riceve tre messaggi, uno dopo l'altro, sicuramente tutti da parte di mio fratello, ma non accenna a dargli un'occhiata. « Visto? Uno stalker.»
« Allora smetti di rispondergli.» ribatto cercando di non ridere. Non so che trauma infantile abbia avuto Jane, ma ha davvero il vizio di professare odio per le persone che in realtà ama alla follia. Prima con suo padre, la sua compagna, Daisy ed Alex; ora con Simon: è folle.
« Sai cosa farebbe se non rispondessi? Si presenterebbe a casa mia, Rose! Mai e poi mai fare arrabbiare uno stalker.» afferma decisa, scuotendo leggermente la testa.
« Va bene.» sospiro prima di contrattaccare. « Blake mi ha detto che sono tornati a Montpelier questa mattina, visto che non avevano più lezioni. Penso sia una buona idea avvisarti, dato che vuoi evitare Simon.».
Alle mie parole Jane cerca, in malo modo, di reprimere un sorriso. La sua emozione sfocia comunque nel rossore che le tinge le guance, nonostante ciò non cede. « Ti ringrazio.»
« Per questo stasera preferirei non andare da Rossi's, visto che Blake è già qui...»
« Oh Mio Dio, Rose!» mi interrompe alzando gli occhi al cielo. « Va bene, verrò a cena da te, smettila di insistere.» conclude, prima di avventarsi sulla pizza che ha di fronte cercando un modo per evitare il mio sguardo e, mio malgrado, la risata che non riesco proprio a trattenere.
È innamorata, è innamorata persa.🍂
Mentre l'ultima campanella risuona per i corridoi, stipo l'ennesimo libro nell'armadietto e ne chiudo l'anta in metallo. Anche oggi è andata, mancano davvero pochi mesi alla fine dell'anno, pochi mesi a Yale.
Meglio non pensarci.
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Flecks
Teen Fiction༶ Rose de Doux༶ Per gli abitanti di Montpelier, Vermont, la vita è per lo più monotona e priva di sorprese, ma Rose De Doux è l'eccezione alla regola. La sua famiglia è la più chiassosa e disordinata dello stato, la sua casa è un disastro composto d...