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Spingo la pesante porta a vetri di Rossi's, prima di fiondarmi dentro alla caffetteria alla ricerca del calore fornito dal riscaldamento: ovviamente fuori si gela, ho rischiato di scivolare su più di una lastra da ghiaccio venendo qui dallo studio del dottor Darcy, dove la nonna ha trascinato Andrew convinta che stesse covando qualcosa di molto simile alla varicella. I miei occhi individuano subito i lunghi capelli castano scuro di Jane, seduta ad un tavolo in fondo. Saluto la proprietaria e raggiungo la mia migliore amica, la quale sposta immediatamente lo sguardo dal suo cappuccino gigante per concentrarlo su di me: ha un sorriso inquietante in volto.

« Che c'è?» le chiedo, accomodandomi di fronte a lei e slacciandomi il cappotto pensante.

Jane unisce le mani neanche stesse pregando, i suoi occhi scuri brillano di divertimento. « Hai aperto Instagram?»

« Cosa? No, non ancora...» borbotto. Sistemo il cappotto sullo schienale della sedia e tiro fuori il mio cellulare dalla tasca. Dopo aver aperto l'applicazione lo appoggio sul tavolo, mentre la mia migliore amica sembra farsi sempre più impaziente. Alla fine capisco il motivo di tanta eccitazione: mi ha taggata in una foto, l'ennesima. « Jane...» sospiro alzando gli occhi al cielo.

« Guardala almeno!» mi intima trattenendo una risata. Esasperata poso gli occhi sulla foto incriminata, faccio fatica a non scoppiare a ridere: è un selfie scattato dalla stessa Jane, in primo piano lei con un enorme bicchiere di birra in mano e, poco lontano, Blake ed io intenti a baciarci.

« "Third wheel problems".» leggo la didascalia sotto l'immagine, mordendomi il labbro inferiore per non ridere.

« Sono simpatica, lo so.» sospira Jane, mentre io metto mi piace, blocco lo schermo del cellulare e la guardo in faccia, scettica.

« E questa foto l'hai scattata prima o dopo aver pomiciato con Simon?» la stuzzico, vedendola arrossire fino alle punte dei capelli.

« Cosa?»

« Dai Jane, vi abbiamo visti: eravate avvinghiati

« Ero ubriaca.» ribatte alzando le spalle, al che scuoto la testa esasperata.

« Un uccellino mi ha detto che mio fratello ti ha chiesto di uscire questo weekend.»

« Un uccellino di nome Blake?» ribatte con un sopracciglio inarcato. « Giuro che gliela farò pagare...»

« Jane, ci uscirai?» la interrompo ignorando il suo tentativo di cambiare argomento.

« Tu vuoi che io ci esca?».

La fisso stupita, nel frattempo lei incrocia le braccia e si mette a fissare il suo cappuccino. « Te l'ho detto, se Simon ti piace dovresti dargli una possibilità seria.»

« Ma è tuo fratello, Rose...»

« Non mi sembrava fosse un problema l'altra sera.»

« Mi ha presa alla sprovvista!» ribatte, tornando a guardarmi negli occhi. « Stavo ballando e quando mi sono girata lui era a due passi, poi mi ha baciata!»

« Contro la tua volontà?»

« Nel modo più assoluto.»

« Jane?»

« Sì?»

« A me sembra che tu stia scappando.» affermo decisa. La vedo sgranare gli occhi, ma non risponde e capisco di aver ragione. « Hai detto che non hai mai trovato nessuno che accendesse il tuo interesse, ma forse la realtà che a te andava bene così perchè avevi paura di essere... non lo so, innamorata? Vulnerabile? E ora che con Simon sembrano essersi accesi dei fuochi d'artificio, cerchi una scusa per spegnerli dicendo che è mio fratello...»

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