Se l'imbarazzo avesse un volto, probabilmente sarebbe il mio.
I miei occhi sono concentrati sullo sformato che riempie il mio piatto, a malapena sfiorato, mentre le mie orecchie catturano le chiacchiere emozionate della nonna da quelle che sembrano ormai ore. L'unico elemento a tenermi attaccata alla realtà è la mano di Blake che, appena sotto il tavolo, stringe la mia.
Avevamo entrambi immaginato che Hortense sarebbe stata felice della notizia, ma non sapevamo che lo sarebbe stata a tal punto da costringere Blake a fermarsi a cena, da invitare suo padre ad unirsi (per fortuna ha cortesemente declinato) e da rimproverare tanto aspramente Simon per... be', per la zuffa tra lui e Blake. Non potevamo nasconderle la verità: i lividi e i graffi sul viso dell'uno e dell'altro erano evidenti, la nonna è arrivata da sola a capire che lo spirito protettivo di Simon aveva preso il sopravvento.
« Ancora sformato, Blake?» domanda, interrompendo solo per un attimo il fiume di parole che ci ha riversato addosso.
Alzo gli occhi sul mio ragazzo, notando quanto brillino le sue iridi verdi e quanto sia luminoso il suo sorriso. Dio, sembra che abbia appena vinto alla lotteria. « Sono a posto, Hortense, ti ringrazio.»
« Oh, non fare complimenti.» risponde mia nonna con sguardo spiritato.
« Io avrei ancora fame.» si intromette Simon.
All'istante l'espressione emozionata sparisce dal viso della nonna, la quale si volta verso mio fratello per fulminarlo con lo sguardo. « Non è rimasto più niente.»
« Ma hai appena detto...»
« Niente.» conclude, alzandosi bruscamente da tavola e togliendo i piatti.
La fisso con gli occhi sgranati, mentre Simon sospira affranto e Blake gli rivolge un mezzo sorriso a mostrare la sua solidarietà. Quando Simon si alza per lasciare la cucina evidentemente furioso, però, il mio ragazzo mi guarda brevemente, mi scocca un bacio sulla guancia e mi lascia la mano per seguirlo. Gli andrei dietro se Andrew non si arrampicasse sulle mie gambe: sospetto che lo faccia per rivendicare il territorio, visto che non l'ho visto particolarmente entusiasta del fatto che Blake potesse abbracciarmi più spesso di quando abbia mai fatto.
🍂
Blake
Lancio ancora un'occhiata a Rose mentre mi lascio dietro la cucina: Andrew le si è seduto in braccio reclamando la sua attenzione. Mi sforzo di distogliere lo sguardo, nonostante faccia fatica a staccarle gli occhi di dosso ora devo risolvere un problema più grave.
Simon sbatte la porta d'ingresso alle sue spalle, mentre io prendo un bel respiro e, sapendo perfettamente che potrebbe non essere una buona idea, lo raggiungo sul portico.
Fuori l'aria è ghiacciata, il cielo è limpido mentre le stelle, più luminose che mai, sembrano straboccare. Una delle cose che adoro di questa casa è il fatto che sia tanto isolata dal mondo: da Montpelier, da Burlington, da tutto.
Non ci sono stelle del genere giù in città.Simon ha gli occhi fissi sull'oscurità che ci circonda, le braccia incrociate al petto ed il respiro irregolare. Per un attimo temo che esploda letteralmente davanti ai miei occhi. Tuttavia, mi sorprende non poco. « Mi dispiace averti tirato un pugno.» mormora nervoso.
Corrugo la fronte, ma dopo aver scosso la testa faccio un passo avanti per affiancarlo. « Non importa, io ti ho fatto un occhio nero.».
Annuisce, prima di sospirare. « Mi dispiace anche di aver detto a mia sorella che hai una cotta per lei da sempre.»
« L'ha presa meglio di quanto mi aspettassi.»
« Anche quando ha saputo di Standford?» domanda sorpreso, al che mi volto per guardarlo in faccia stupito. « Me l'ha detto Jane.» spiega, restituendomi lo sguardo e passandosi una mano tra i capelli.
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Flecks
Teen Fiction༶ Rose de Doux༶ Per gli abitanti di Montpelier, Vermont, la vita è per lo più monotona e priva di sorprese, ma Rose De Doux è l'eccezione alla regola. La sua famiglia è la più chiassosa e disordinata dello stato, la sua casa è un disastro composto d...