<< Per oggi ho finito, quindi me ne vado >>
<< Te ne vai? E chi sta al tuo posto dietro al bancone? >>
<< Che noiosa, c'è Mohji, e non parlarmi sempre con quel tono irriverente. Ricordati che anche se sei il mio capo sono più vecchio di te >>
<< Lo so benissimo, lo si capisce dalle rughe >>
<< Cerchi rogne per caso? >>
<< Guarda, siccome non voglio scatenare una rissa – dalla quale sicuramente uscirei vincitrice - ti lascio andare. Però sappi che se quel cretino di Mohji combina qualche guaio i soldi dello stipendio che diminuiranno saranno i tuoi >>
<< E' una minaccia, vecchia strega? >>
La donna, folta e riccia criniera nera, rossetto rosso brillante che spicca vivace in contrasto con la pelle bianco porcellana, si accinge a ribattere qualcosa, la mente che, rapida, già si arrovella ad ideare machiavellici piani di ritorsione contro quello sfaticato del suo barista.
Non fa in tempo ad aprire bocca che quel pigrone già è scappato dalla porta sul retro, svelto e silenzioso come un gatto randagio nella notte.
Buggy d'altra parte, è felice di essere riuscito a svignarsela con così tanta facilità; all'inizio adorava lavorare al bar e il barista gli sembrava, all'epoca, il lavoro più figo al quale potesse ambire uno come lui, che aveva abbandonato la scuola a sedici anni, ma dopo qualche mese di turni massacranti e clienti poco cordiali, si è reso conto che di figo, nel fare il barista, non vi è praticamente nulla se non i drink scontanti a metà prezzo.
E a proposito di drink: Buggy sente un'avversione particolare per tutti quei clienti che, con spavalderia, ordinano al suo bancone calici di Virgin Colada; insomma, se non si può bere ordinare surrogati non è la soluzione, meglio farsi direttamente una Coca Cola e chiusa la questione, ma quelli no, devono ordinare per forza bevande colorate piene di frutta e ombrellini, che poi a lui neanche piacciono gli ombrellini da cocktail, li ritiene stupidi.
Avvicinandosi ad un incrocio, si ferma per guardare a destra e a sinistra prima di attraversare, per poi soffiarsi con un elegante fazzoletto di stoffa il grande nasone rosso.
Quello che però, ripensandoci, ama ancora del suo luogo di lavoro è senza dubbio la compagnia dei suoi colleghi e amici.
Kabaji è il cuoco del locale, un tipo parecchio scortese e con una parlantina peggiore di quella che potrebbe avere uno scaricatore di porto. Con le persone che considera amici si dimostra sempre un individuo leale, sempre pronto a dare una mano nei momenti di bisogno, anche se il suo aiuto spesso lo si paga ad alto prezzo.
Mohji è l'apprendista di Buggy, un trentenne con il cervello di un sedicenne che ha l'assurdo desiderio di diventare barista di ruolo e che lo vede come un vero e proprio pozzo di conoscenza dal quale attingere ogni qualvolta si presenti l'occasione. Una sera, verso le due e mezza di notte, Buggy lo ha notato mentre in un angolino prendeva appunti sulle sue abitudini intestinali, cosa molto inquietante.
Galdino dovrebbe essere il cameriere, ma siccome li dentro nessuno usa più i tavoli, e i clienti che ancora lo fanno sono diventati una leggenda metropolitana, si ritrova spesso senza una reale occupazione. E' un tipo tranquillo di solito, ma si spaventa molto facilmente e per questo è sempre il bersaglio perfetto per ogni tipo di scherzo.
Poi c'è Alvida, la donna all'apice di tutto, colei che comanda con la severità e il pugno di ferro di un tiranno, colei che odia gli sgarri, anche minimi, colei che non esita a dimezzarti lo stipendio per ogni cliente insoddisfatto che lascia il locale. Buggy l'ha sempre considerata una strega, acida e antipatica, ma è pur sempre la sua datrice di lavoro e deve ringraziare lei se ogni mese ha i soldi necessari per campare.
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30 Giorni [ShanksxBuggy]
FanfictionShanks è un avvocato; le sue passioni sono bere e poltrire tutto il giorno. Buggy è un barista; si trucca da clown e nel suo tempo libro fa il casalingo. Una scommessa porterà questi due mondi completamente diversi ad unirsi.