Angolo Autrice:
Nel caso non si capisse, il numero indicato nel titolo del capitolo è il tempo restante alla fine della scommessa.
Buona Lettura ;)
Buggy attende pazientemente l'arrivo dell'amico sbocconcellando la terza fetta di pane.
Il suo orologio da taschino gli ricorda che Von Clay è in ritardo di ben quaranta minuti e che se non si sbriga a darsi una mossa non solo finirà con il consumare tutto il pane presente nel cestino, ma salterà, oltre al bottone dei suoi pantaloni – maledetti carboidrati -, anche la sua pazienza. Dopotutto la sua pausa pranzo dura solo fino alle due, dopo di che sarà costretto a tornare in quel buco di locale dove lavora per dare il cambio a Mohji.
Il cameriere, un ragazzo parecchio assonnato - a giudicare dalla quantità di sbadigli che continua a produrre – e fosforescenti capelli verdi, gli passa accanto, fermandosi proprio di fronte a lui, lo sguardo torvo e spazientito.
<< Vuole ordinare? >> ed è la terza volta che glielo chiede. La sua voce è roca e scorbutica, il genere di persona che come lui odia il proprio lavoro ma che se vuole la busta paga a fine mese qualcosa deve pur fare, una persona esattamente come lui.
Buggy scuote energicamente la testa, spiegandogli con molta calma che il suo ospite non è ancora arrivato e se, per cortesia, può avere nel frattempo un'altra vaschetta di pane, vaschetta che gli viene consegnata con largo ritardo.
Mentre l'attesa aumenta e la voglia di Buggy di andarsene e piantare l'amico in asso aumenta, anche il secondo cestino di pane si svuota, ed è allora che dalla porta di ingresso fa la sua entrata Von Clay.
Lo raggiunge con passo baldanzoso, sedendosi sulla sedia accanto a lui scusandosi profusamente per il ritardo: un cliente ubriaco lo ha tenuto impegnato fino a poco prima e non ha potuto chiudere il bar fino a quando il taxi non si è fermato per riportarselo a casa. Buggy annuisce comprensivo, ricordando con nostalgia le prime volte che era capitato a lui.
Il cameriere dai capelli verdi si avvicina di nuovo, un blocchetto in una mano e una penna nell'altra, pronto per prendere il loro ordine e Buggy si concede, nonostante il suo piano alimentare mensile non lo preveda, un bel risotto fumante; Von Clay invece, di bocca più raffinata, ordina un carpaccio di pesce misto, piatto tipico della casa.
Il ristorante in cui hanno prenotato per quel pranzo infatti, è uno dei più famosi della città e le sue specialità sono proprio i piatti a base di pesce, per non parlare poi dello chef, una personcina elegante, con un gran gusto per le cravatte e una fama che lo precede ovunque.
Quando i loro piatti giungono a destinazione, Buggy inspira soddisfatto l'odore del cibo e prende a mangiare di gusto, infischiandosene definitivamente del piano alimentare.
<< Sto morendo di fame >> esclama, la bocca piena,
<< Anche io, yo >> ribatte l'altro, lo sguardo perso a contemplare l'impiattamento perfetto del risotto. << E a proposito, oggi ho avuto un cliente bizzarrissimo, yo. Continuava a chiedermi della carne, ma la cucina alle dieci di mattina è ancora chiusa e come ben sai, yo, io non sono in grado di bollire neanche un uovo. Più gli dicevo di no, yo, più lui la pretendeva. >>
Buggy alza gli occhi al cielo << Ti capisco, amico mio. Una sera si è presentato da noi un tizio vestito con abiti dell'epoca quasi vittoriana e ha insistito perché mettessimo su dei concerti per violino come sottofondo musicale, insomma, a quale gestore di un bar verrebbe in mente di mettere su della musica classica? >>
I due si guardarono, si capiscono troppo bene. Le situazioni in cui si trovano sono talmente simili e buffe che potrebbero mettersi in coppia e scriverci un libro sopra.
<< Ma parliamo di te, yo >> esclama all'improvviso Von Clay, posando la forchetta, sul volto un sorriso malizioso << Ti ha già chiamato? >>
Buggy ci mette qualche istante a capire di cosa si sta parlando e quando lo realizza si limita a scrollare la testa: il fatto è che in tutta onestà si era completamente dimenticato del rosso che aveva cercato di rimorchiarlo la sera prima, cosa alquanto stupida poi perché Buggy non è il tipo che si rimorchia facilmente, piuttosto è un tipo che non si rimorchia e basta.
<< Il problema è che io non voglio che lui mi chiami >>
<< Sei sicuro che non l'abbia fatto? >>
<< Ti dico di no, e se ci ha provato avevo il telefono in modalità aereo >> spiega di fretta il clown, biascicando un po' sulle ultime parole e insospettendo l'amico. Buggy non è il tipo di persona che esita quando parla, lo sanno tutti i suoi amici.
<< E in ogni caso non mi importa nulla di lui. Insomma, lo hai visto? Capelli rossi e vestiti di seconda mano. Se fossimo in Harry Potter sarebbe l'ottavo membro della famiglia Weasley >>
Von Clay non contesta nessuna delle sue affermazioni << Vero >> dice quindi << Ma ti sfido a trovare un Weasley che non sia un vero figo, yo. E Ron non conta >>
Buggy ci pensa su un po', ripercorrendo velocemente con la mente tutti i sette libri della saga << Percy >>.
<< Okay, va bene. Hai vinto, contento ora? >> taglia corto Von Clay, un po' umiliato per la risposta dell'amico. Chi mai avrebbe pensato a Percy, si chiedeva, quando in famiglia c'erano altri componenti molto più machos come Bill? << Comunque ripensaci, riguardo al rosso. A me sembrava preso ieri sera, yo. Se ti chiama, yo, non esitare a rispondere >>
<< Io non credo che chiamerà >> dice Buggy con calma, prendendo a sorseggiare la sua bevanda; il ragazzo dai capelli verdi li sta fissando con lo sguardo assonnato ma quando Buggy incrocia il suo sguardo quello lo distoglie e prende a giochicchiare con il proprio cellulare.
<< Perché non dovrebbe? >>
<< Sai, gli ho dato un numero falso, ieri sera >>
<< Buggy-Chan! >>
<< Rilassati, gli ho dato quello di mia madre, una volta tanto che la sua patologia mentale si rivela utile per qualcosa tanto vale sfruttarla! >
<< Sei una persona orribile, yo >> mormora Von Clay, tremendamente deluso. Non si aspettava che il suo migliore amico potesse comportarsi in quel modo ed avere fatto una cosa così cattiva. Conosceva bene Buggy, di solito sotto quello spesso strato di sarcasmo si nascondeva in realtà una persona buona, ma ora l'amico gli aveva dato prova di sapersi comportare da vero mascalzone.
<< Ehi >> all'improvviso Von Clay ricorda che il suo piatto, dopo più di mezz'ora di attesa, ancora non è arrivato al tavolo. Prende perciò a lamentarsi a gran voce con il cameriere, che stizzito finge di non sapere nulla di un presunto ordine di carpaccio di mare.
<< Voglio parlare con il tuo capo, yo >>
Ad uscire dalla cucina è il cuoco stesso, capelli biondo chiarissimi tenuti all'indietro da una mollettina a forma di farfalla; si scusa educatamente per l'inconveniente, offre loro, oltre che il pranzo, anche una bottiglia del suo più caro vino, e poi congedandosi prende per il colletto della camicia il cameriere dai capelli verdi, portandolo in un angolo della sala prima di iniziare a fargli una bella ramanzina, senza curarsi degli sguardi incuriositi degli altri clienti.
Buggy sta giusto ridendo per quel siparietto quando l'occhio gli cade sull'orologio: le due in punto. Si alza di scatto, rovesciando quasi il tavolo a terra ed inciampando nella sedia. << Devo tornare a lavoro >> sbotta, infilandosi il cappotto in fretta e furia << Dovrei già essere li. Dovrei essere li tipo ora, e siamo dall'altra parte della città, maledizione >>. E senza nemmeno salutare l'amico prende un'ultima forchettata di risotto prima di lasciare il locale.
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30 Giorni [ShanksxBuggy]
FanfictionShanks è un avvocato; le sue passioni sono bere e poltrire tutto il giorno. Buggy è un barista; si trucca da clown e nel suo tempo libro fa il casalingo. Una scommessa porterà questi due mondi completamente diversi ad unirsi.