Quando Shanks lascia che sia Buggy a decidere il luogo dell'appuntamento, quello che si aspetta è una cena romantica, magari a lume di candela, un bel mazzo di fiori sul tavolo e una nottata piacevole fra le coperte, non una sala del cinema gremita di gente e nell'aria l'odore di paura misto a sudore e popcorn.
Shanks sbadiglia, avvolge il braccio attorno alle spalle di Buggy tentando di avvicinarlo a se. Il clown si rilassa sotto il suo tocco e poggia la testa sulla sua spalla, gli occhi puntati allo schermo che brillano di vivo interesse.
Il rosso non se ne intende per nulla di film horror, certamente ne ha visti, ma non si definirebbe un patito. Li trova noiosi, di pessimo gusto e assolutamente prevedibili. Insomma, il classico gruppo stereotipato di ragazzi viene inseguito da un killer sadico e pazzo e quelli cosa fanno? Si dividono come degli stupidi. E poi il primo a morire è sempre il ragazzo di colore. E poi tra la protagonista carina e il bello di turno scatta la scintilla dell'amore, e tutti si dimenticano del killer il tempo di un bacio, o di uno squallido rapporto sessuale consumato in fretta su un materasso vecchio. E poi il killer non la fa mai franca, mai.
Buggy, al contrario, per queste cose va pazzo. Gli horror lo spaventano, e ogni volta che ne guarda uno finisce con il dormire con la luce accesa per settimane, ma proprio non riesce a stare lontano da quella scarica di adrenalina che lo attraversa ad ogni colpo di scena, musica inquietante o jump scare.
Shanks chiude gli occhi un momento, il tempo di saltare quel dialogo noiosissimo e privo di senso che sta avvenendo tra i protagonisti, ma quando li riapre, per magia, i titoli di coda scorrono veloci sullo schermo e lui è costretto a pulirsi in fretta il rivolo di bava secco sul lato della bocca con la manica della maglia, nella speranza che Buggy non se ne accorga, ma Buggy lo sta già osservando con occhio critico, un sorrisetto beffardo ad increspargli il volto.
<<Tu non lascerai che io la scampi vero? >> domanda Shanks, grattandosi la testa ancora assonnato.
<<Assolutamente no, non sarebbe divertente sennò. Però potrei perdonarti e chiudere un occhio, se mi fai un regalo >>
Shanks sorride << Cosa vorresti, sentiamo >>
Buggy si stiracchia, fa scrocchiare le giunture delle braccia, le ginocchia, i piedi, e nel frattempo pensa a cosa desidera, e nel farlo impiega così tanto di quel tempo che Shanks è costretto a iniziare a picchiettare per terra con il piede per l'ansia.
Buggy non ama le cose costose, non gli servono, quindi sa che può lasciarle fuori dai sui pensieri, al contrario però, un nuovo detergente per pulire la stufa della cucina non gli sembra male come regalo ma, sentendosi un povero casalingo disperato e single, cosa che non è, si limita a chiedere un bacio.
<<In pubblico? >> domanda Shanks, confuso.
Buggy incrocia le braccia al petto, offeso << Cos'è, non vuoi? >>
<<Non è quello che intendevo. Credevo che tu non volessi queste cose>>
<<Ma chi lo ha mi detto? >>
Shanks alza gli occhi al cielo, mugugnando qualcosa sulla cripticità di alcuni messaggi che Buggy gli lancia, ma poi poggia la mano sulla sua nuca e fa per attirarlo a se, quando delle risate fragorose proveniente dalla fila sopra alla loro non lo fa desistere.
Dei ragazzi, probabilmente della stessa età di Sanji e Zoro, li stanno fissando, li indicano, ridono e li scherniscono. Probabilmente pensano che a loro freghi qualcosa, ma la verità è che trovano solo irritante la loro maleducazione. Sono ancora seduti al cinema dopotutto.
<<Ragazzi, gentilmente, c'è qualcosa che non va? >> domanda Buggy con tono dolce, una dolcezza intrisa del veleno più letale.
<<Assolutamente no. Non sapevamo però che Pennywise fosse in sala >> esclama uno di loro, con i capelli rasta raccolti in una coda di cavallo. Uno dei ragazzi seduti accanto a lui gli da una sonora pacca sulla schiena, lodando la sua battuta patetica.
Buggy sorride, ma a Shanks non piace quel sorriso, non promette niente di buono, è un sorriso malvagio, di quelli che vorrebbe che il fidanzato non gli rivolgesse mai, e grazie al cielo, quel sorriso non era per lui.
<<Lo vuoi un palloncino? >> dice, con voce calma e bassa, imitando alla perfezione il personaggio inventato da Stephen King.
I ragazzi ammutoliscono di colpo, e Shanks li vede deglutire.
<<Galleggiano tutti, sapete, e anche tu, se verrai quaggiù con me,GALLEGGERAI >> e detto questo si alza in piedi, il tono improvvisamente spaventoso, un sorriso ampio a trentadue denti, gli occhi da pazzo.
Inutile dire che i ragazzi se ne andarono terrorizzati, ma le loro urla vennero presto coperte dalla risata di Shanks.
<<Questo è uno dei tanti motivi per cui ti adoro >>
<<Perchè so fare l'imitazione di Pennywise?>>
<<Esatto e... Cosa? No, non volevo dire questo. Perchè sei malvagio >>
<<Oh, grazie. E' la cosa più romantica che qualcuno mi abbia mai detto>>.
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30 Giorni [ShanksxBuggy]
FanfictionShanks è un avvocato; le sue passioni sono bere e poltrire tutto il giorno. Buggy è un barista; si trucca da clown e nel suo tempo libro fa il casalingo. Una scommessa porterà questi due mondi completamente diversi ad unirsi.