29 Giorni - Hide And Seek

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Buggy è esausto.

Non si sente così stremato da quella volta in cui quella pazza di Alvida aveva deciso, nei suoi soliti impeti di follia, di organizzare una serata nella quale tutti gli alcolici venivano venduti a metà prezzo e mezza città si era presentata alla soglia del bar dove lavorava per farsi servire shottini e porcherie varie.

<< Maledetta strega >> borbotta tra sé e sé, attraversando le strisce pedonali e attraversando a porta dell'unico luogo dove ancora riesce a sentirsi in pace: il Kamabakka, il solito locale di travestiti in cui è solito passare il suo tempo libero.

<< Un whisky doppio, ghiacciato >> ordina a gran voce, sedendosi su uno sgabello.

Ma tornando alla sua giornata orribile, una giornata che come molte altre pareva essere iniziata in maniera decente ma che alla fine ha finito per il concludersi disastrosamente: con piccoli scalmanati neanche maggiorenni che tentavano di ordinare con noncuranza cocktail che Buggy non gli avrebbe mai servito – la legge è legge – e che avevano insultato il suo naso per la maggior parte della loro permanenza nel locale.

Un vero incubo, di quelli dai quali non puoi svegliarti, perchè alla fine non sono sogni, è semplicemente la cruda e triste vita reale.

Von-Chan fa capolino dalle cucine, un sorrisone ad increspargli il volto pesantemente truccato, gli prepara il drink in un nanosecondo e con movimenti esperti, poi si appoggia al bancone, il mento tra le mani giunte, in attesa di ascoltare il resoconto giornaliero dell'amico.

Von Clay non lo ammetterebbe mai, ma se c'è una cosa che adora più di passare il tempo con Buggy, è passare il tempo con Buggy nei momenti in cui più è nervoso e stressato, una cosa che capita spessissimo per sua fortuna. Quando è tranquillo, il clown, non è mai divertente come nei momenti in cui prenderebbe a calci in faccia il mondo intero.

<< Grazie >> mormora Buggy, alzando il bicchiere in aria << Ora, se per cortesia mi passassi anche una corda, potrei impiccarmi senza problemi. Tanto lo sgabello è già qui >>.

<< Non essere così melodrammatico, yo >> risponde il barista, senza smettere di sorridere.

Con gentilezza prende a dargli amichevoli pacche sulla spalla, al fine di consolarlo, sapendo che quel gesto per il clown vale molto più di mille parole amorevoli dette per circostanza.

<< La cosa positiva >> continua il clown << E' che peggio di così non può andare >>

Ma perché non impara mai a tenere la bocca chiusa?

Neanche a volerlo fare apposta, voltando il collo per farlo scrocchiare, scorge da una delle finestre dei capelli rossi e un cappello di paglia fin troppo familiari, che lo costringono a sussurrare a rovesciarsi sulla camicia gocce di liquido ambrato.

Maledicendosi per la sua disattenzione, senza prendersi la briga di spiegare all'amico la situazione nel quale sta per trovarsi e rischiando di rompersi l'osso del collo, balza dall'altra parte del bancone con un salto acrobatico degno di un atleta olimpionico, per poi accovacciarsi. Era perfettamente nascosto.

Nel locale entra il famoso Weasley di cui tanto si è parlato, e Buggy non ha per nulla voglia di averci a che fare, non dopo una giornata del genere, per cui decide che se ne starà buono buonino li sotto, accanto ai piedi di Von-Chan e a bottiglie di liquore vuote, fino a quando il rosso non deciderà di andarsene.

Il suo migliore amico e quel pazzo con la testa color pomodoro prendono a parlottare e Buggy per il nervosismo inizia a rosicchiarsi le unghie.

<< Salve >> lo sente mormorare, la voce un po' tremolante. Possibile che sia a disagio? Nah, Buggy lo ha visto una sola volta ma proprio non gli è sembrato il tipo timido e mesto che si fa problemi a presentarsi alla gente, almeno, con lui non lo era stato.

Arriva la domanda da un milione di dollari, Von-Chan conosce l'uomo che qualche sera fa era seduto a quello stesso sgabello, quello vestito da clown e con il naso rosso?

Ti prego, non dire che mi conosci, non dire che mi conosci

<< Lo conosco, yo >>

Razza di babbeo!

Infuriato, l'uomo colpisce il barista alla caviglia, un colpo preciso e letale, che fa gridare il povero malcapitato dal dolore, dolore che per poco non lo fa riversare a terra.

<< Scherzavo, non l'ho mai visto >>

Ma ti sei rincretinito? Non dire che non mi conosci subito dopo aver detto il contrario!

Il secondo colpo alla caviglia arriva fulmineo, e Von-Chan è costretto ad inginocchiarsi un istante, il respiro affannato e gli occhi lucidi.

<< Smettila di fare lo scemo >> gli sussurra Buggy, il volto scuro e la voce spaventosa da film horror, una voce che fa rabbrividire il povero travestito.

Il rosso gli pone nuovamente una domanda e Von-Chan questa volta è preparato e risponde senza fare brutte figure, placando l'ira funesta di Buggy, che se fosse stato costretto ad ascoltare un'altra cazzata del genere avrebbe anche potuto scatenare un'apocalisse.

Il clown sente il rosso ridere, e la sua risata è affascinante e calda, il tipo di risata che sa far cascare uomini e donne ai propri piedi, una risata a cui perfino Buggy fatica a resistere.

Si sete arrossire, e si nasconde il viso tra le mani: è fatto così lui, gli piace tenere nascosto quello che prova e quando i suoi veri sentimenti emergono dalla oscurità della sua psiche si sente debole e indifeso e fa di tutto per reprimerle.

<< Perché lo stai cercando, yo? >>

Ecco che ricomincia con le domande stupide.

Vorrebbe colpirlo di nuovo, ma la risposta disarmante del rosso, e il relativo commento sul suo nasone rosso, lo fanno irrigidire di colpo. Vorrebbe quasi uscire dal nascondiglio per potergliene cantare un paio, ma si trattiene, mordendosi l'interno della guancia con forza.

Von-Chan approfitta della distrazione del rosso per accovacciarsi all'altezza di Buggy, questa volta è lui ad avere una faccia spaventosa.

<< Stattene buono, o giuro che spiffero tutto, yo >>

L'uomo insiste poi nel finire il whisky rimasto nel bicchiere, il whisky che Buggy ha pagato, il whisky che Buggy si è meritato dopo una faticosa giornata di lavoro. Il whisky di Buggy, non del Weasley, il maledetto.

Lo scocciatore, o meglio lo scroccone, decide finalmente di lasciare il bar mentre Buggy può tornare a respirare normalmente.

Con grande sollievo dell'amico, se ne ritorna al proprio sgabello, il bicchiere ora vuoto fra le mani.

Era andato al bar per schiarirsi le idee, ma ha finito con il riempirsi la testa di pensieri nuovi e peggiori, ben più stressanti di una strigliata da parte di Alvida.

Sospirando lascia il bar senza dire una parola, il volto nascosto nel bavero della giacca, la mente piena della risata del rosso. 

30 Giorni [ShanksxBuggy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora