30 Giorni [ShanksxBuggy]

4 Giorni - Your Flaws Were Made For Me

Ormai sono passati svariati giorni da quando Buggy e Shanks hanno deciso di fare coppia fissa, e il clown si sta già stufando della situazione.Non è che non è più innamorato del rosso anzi, ha quasi il terrore che l'amore e l'affetto che prova per lui non passeranno mai e dureranno nei secoli dei secoli, quello che lo stressa invece è il passare il tempo in sua compagnia.

Buggy non ama il caos, ama guardare la televisione in silenzio, gustandosi la meritata pace dopo uno stressante turno al bar; Shanks parla in continuazione invece, come una macchinetta, una macchinetta che Buggy vorrebbe si inceppasse di tanto in tanto. Shanks parla troppo, anche quando guardano un film seduti sul divano, parla della colonna sonora, parla degli effetti speciali e ha l'irritante mania di cercare di indovinare il finale del film prima della fine effettiva,tutte cose che Buggy non sopporta.

Buggy ama mangiare il gelato nella propria ciotola, seduto al tavolo,magari anche con un tovagliolo accanto per evitare di imbrattare tutto di cioccolato e appiccicume; Shanks mangia il gelato a cucchiaiate direttamente dalla confezione, e la cosa peggiore, quella che fa andare Buggy fuori di testa, è che quel cucchiaio non lo pulisce nemmeno dopo ogni boccone, no, lui continua ad infilarlo imperterrito nella scatola, continua a prendere il gelato facendo finta di niente, facendo finta di non stare insozzando con i suoi germi e la sua bava tutto il contenuto della confezione.

Buggy ama la pulizia, l'ordine, gli schemi e le routine; Shanks non si cura minimamente di rimettere al proprio posto le cose che utilizza,nemmeno a casa degli altri, nemmeno se Buggy glielo ha ripetuto un'infinità di volte.

Buggy prima di dormire legge, non è un fanatico, ma un capitolo o due lo aiutano a prendere sonno e a tenere la mente sveglia; l'unica cosa che Shanks legge sono i menù dei ristoranti – e spesso si lamenta perchè il carattere piccolo delle lettere gli fa venire il mal di testa -

Buggy è una persona puntuale; Shanks probabilmente sarà in ritardo anche il giorno del suo stesso funerale.

Buggy non apprezza il contatto fisico non necessario; Shanks sta appiccicato a lui come una cozza su uno scoglio.

Insomma,Shanks, secondo Buggy, ha molti difetti, ma non difetti fatali,difetti che è possibile cambiare, un poco alla volta. Il rosso può diventare l'uomo perfetto, l'uomo dei sogni di Buggy, se solo si decidesse a seguire la retta via, la via indicatagli dal clown.

Il campanello di casa suona e Buggy va ad aprire con l'entusiasmo di una persona che ha appena trovato un nuovo scopo nella vita.

Shanks sta sulla soglia, ha le mani infilate in tasca, una sciarpa che gli avvolge il collo e le guance arrossate dal freddo. Lui il freddo lo patisce, e anche tanto, e sotto casa di Buggy non ci sono mai parcheggi liberi, così il rosso è costretto ogni volta a farsi un paio di isolati a piedi. Deve essersi congelato la fuori, eppure i suoi occhi sono luminosi, le sue labbra tirate in un sorriso sincero,il naso è leggermente arricciato in quella maniera adorabile che Buggy ama, e mentre lo guarda, il clown si rende conto che Shanks è bello proprio perchè è imperfetto, perchè se fosse stato "l'uomo dei sogni" probabilmente Buggy non l'avrebbe neanche notato, e così tutte le fisime e i discorsi a proposito dell'innescare un imminente cambiamento nel rosso vanno a farsi benedire.

<<Buggs >> borbotta il rosso, il respiro che ancora si condensa per il freddo << Si gela qui fuori, mi fai entrare? >>

Shanks neanche aspetta la risposta, lo sorpassa e si leva il cappotto,mentre Buggy richiude la porta con un sospiro, poi senza farsi vedere sorride.

<<Ma si gela anche qui dentro >> continua intanto l'altro, avvolgendosi le braccia attorno al corpo e tremando leggermente.

Buggy si scusa, gli dice che ha avuto problemi con il riscaldamento, che succede ogni anno all'inizio dell'inverno e che lui ormai ci è abituato, tanto che il freddo, in casa, nemmeno lo sente più, che gli può dare una coperta di lana se vuole ma che non può fare altro per aiutarlo.