La serata gli era sfuggita di mano.
Quando Yasopp ha invitato a casa propria tutti i suoi amici, nonché quei due stramboidi del Baratie, aveva in mente una serata totalmente diversa, non aveva neanche minimamente pensato che le cose potessero degenerare nella partita di strip poker più assurda, e imbarazzante,cui lui avesse mai partecipato.
Le regole le conoscevano quasi tutti, le stesse del poker insomma, solo che ad ogni sconfitta ci si doveva togliere un capo di abbigliamento,ragion per cui ha espressamente vietato ad Usopp di prendere parte al gioco. Il ragazzo si è lamentato un paio di istanti, ma nel momento in cui ha visto fare il loro ingresso a Sanji e al suo cameriere si è immusonito, e senza opporre resistenza si è defilato in camera sua a dipingere, con grande sollievo di Yasopp.
Buggy le regole del poker non le conosce, ma finge di essere un professionista tanto quanto gli altri. Non vuole che Shanks scopra questa sua mancanza e decida di usarla contro di lui in un prossimo futuro, non che la cosa gli sarebbe dispiaciuta, ma insomma, sapere è potere e Shanks ha su di lui molta più influenza di quello che Buggy crede.
Dopo aver sistemato gli snack sul tavolo – patatine al sale marino e birra – ecco che il gioco comincia senza intoppi e Benn, nome in codice Mazziere, distribuisce cinque carte ciascuno.
I primi round scivolano via lisci come l'olio: le puntate sono modeste e non eccessive, nessuno è ancora ubriaco, e Lucky non ha ancora divorato tutto il cibo presente in casa, ma le cose si complicano qualche birra dopo, quando Yasopp decide furbamente di puntare tutte le sue fish in quell'ultima partita, una cifra che avrebbe fatto strabuzzare gli occhi a chiunque e che costringe tutti i giocatori a passare la mano, tutti tranne Zoro, che per qualche oscuro motivo, o forse per colpa di qualche bottiglia di troppo, si sente in vena di sfidarlo.
Inizia così una lunga e logorante battaglia fatta da "vedo" e"rilancio", battaglia che termina con la vittoria del vecchio Yasopp e della sua perfetta scala reale.
Zoro borbotta infastidito dalla sconfitta, e trovando ridicola l'idea di sfilarsi le scarpe, come invece aveva bellamente pensato di fare qualcun altro, si disfa direttamente della propria maglietta, dando così del filo da torcere al povero cuoco che, persa ogni briciola di concentrazione, si ritrova in mutande nel giro di qualche altro round.
Imbarazzato,e con addosso non il suo paio di boxer migliori, Sanji accampa una scusa per rifugiarsi in bagno. Si maledice per la sua stupidità, e per i litri di bava che deve aver versato ogni volta che i suoi occhi finivano a vagare "per caso" sugli addominali ben scolpiti del cameriere, e fa per abbassare la maniglia della porta della toilet,ma quella viene aperta dalla parte opposta, e Sanji si ritrova a fissare quei due paia di occhi nocciola sgranati che non era tanto sicuro di voler rivedere cosi presto.
Un paio di ore dopo, gli unici ancora totalmente vestiti sono Yasopp, e stranamente Buggy, che pensava di fare la figura dell'idiota ma che si è poi reso conto che gli idioti, quelli veri, erano seduti accanto a lui attorno a quel tavolo.
Le ha imparate in fretta le regole, ed ora le padroneggia a regola d'arte, quasi avesse giocato a quel gioco da tutta la vita.
Quelli che invece, al contrario, non hanno più nulla da togliersi, se non la propria dignità, sono Sanji e Shanks, quest'ultimo che ancora non ha recepito il messaggio che certe volte è meglio arrendersi.
Ed ecco che il rosso perde l'ennesimo round contro il clown.
<<Buggs, sono già in mutande, non so cos'altro potresti togliermi >>
Buggy lo guarda, pensoso << Magari il braccio >>
<<Quello mi è già stato tolto, ma grazie per il pensiero >>
La combriccola ridacchia allo scambio di battute senza senso dei due innamorati. Sono felici insieme, e si vede. La loro allegria è quasi contagiosa.
<<Forse dovresti provare a toglierti l'altro >> esclama Zoro, ed un silenzio tombale cade nella stanza. Zoro si sa, non è mai stato un gran pensatore, e nel cercare di uscirsene con qualcosa di divertente, ha finito con il dire una cavolata.
Lucky salva prontamente la situazione urlando un "arriva la carne"completamente a caso, che riporta il riso sulla bocca di tutti.
<<Oi, Tina Turner >> grida Buggy, facendo un cenno eloquente al padrone di casa << Vin Diesel grasso ha fame, nutrilo per amor del cielo >>
Yasopp fa una smorfia, ma si alza comunque in piedi e si avvia verso la cucina con passo traballante. Sa che il giorno dopo dovrà andare a fare la spesa, quel ciccione di Lucky sta finendo in una sera le provviste di una settimana.
Mentre passa davanti al frigo alla ricerca di qualche bistecca da far rosolare in padella con del rosmarino, nota suo figlio tutto preso dal bagnare un fazzoletto di stoffa sotto il getto freddo dell'acqua del lavandino. Lo vede strizzarlo con cura, e poi passarlo sulla superficie del suo nuovo dipinto ad olio.
E'una proceduta delicata quella, Yasopp lo capisce dalla fronte del figlio, corrugata per la concentrazione. Chiunque potrebbe rendersi conto dell'enorme quantità di passione che Usopp mette in ogni pezzo della sua arte.
<<Allora figlio, come andiamo? >> domanda, prendendo da un cassettone una padella antiaderente, ma Usopp è troppo preso dal suo dipinto per prestargli ascolto.
Yasopp è curioso, vuole vedere quale soggetto o paesaggio meriti così tanta dedizione e cura, e per poco non gli viene un colpo nel rendersi conto che la cosa rappresentata non è tanto un cosa, quanto un chi.
Sulla tela, Yasopp intravede un busto umano coperto da un'attillata camicia blu a righine corredata di cravatta nera e una giacca spessa dello stesso colore con bottoni dorati alle maniche, e dalle maniche fanno capolino mani pallide e affusolate intente a sciogliere il nodo della cravatta, disegnate talmente alla perfezione e con talmente tanta cura ai dettagli che Yasopp poteva intravedere, sotto lo strato di rosa, un intricata mappa di venature.
Yasopp ci mette un attimo a collegare tutti i pezzi del puzzle, ma una volta riconosciuto il soggetto di quell'opera, lo strappa brutale dalle mani del figlio.
Guardala tela con un disgusto che non avrebbe mai detto di poter provare, e poi la fa a brandelli sotto lo sguardo sconvolto di Usopp.
Yasopp vede il figlio sgranare gli occhi alla ricerca di risposte, risposte che non tardano ad arrivare.
Le relazioni omosessuali sono sbagliate, Yasopp lo ha sempre pensato,quello che fanno gli altri non è affare suo, Shanks può fare della sua vita quello che gli pare, ma il sangue del suo sangue non ha e non avrà mai di queste libertà. E poi quel sogno, quell'utopia di diventare un pittore affermato, non si sarebbe realizzata mai, e prima Usopp fosse venuto a patti con la dura realtà, meglio sarebbe stato.
Le parole di Yasopp sono taglienti, squarciano la carne e arrivano al petto di Usopp mentre gli occhi di quest'ultimo si fanno enormi per lo shock e la vergogna.
Yasopp lo vede mordersi il labbro inferiore, ricacciare indietro quelle lacrime piene di orgoglio, perdere quella battaglia e scoppiare in un pianto silenzioso che fa male a vederlo, ma un male necessario affinché suo figlio capisca come giri il mondo. Lo vede prendere i frammenti di tela, raccoglierli quasi fossero schegge di vetro pronte a dilaniargli i palmi della mani, tirarsi in piedi a fatica, dargli le spalle e sparire dalla stanza evitando accuratamente di passare per il salotto.
Yasopp si sente in colpa come si sentirebbe in colpa qualunque padre dopo aver rimproverato duramente il figlio, ma si dice che lo ha fatto per il suo bene, che quella durezza era giustificata da un profondo e sincero affetto che stava lentamente riscoprendo nei suoi confronti.
Si rimette a cucinare, adagia la bistecca nella padella e aggiunge qualche goccia di olio d'oliva e una noce di burro, come piace a Lucky.
Usopp lo avrebbe perdonato, forse sarebbe servito del tempo, ma alla fine sarebbe successo, Usopp perdonava sempre.
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30 Giorni [ShanksxBuggy]
FanfictionShanks è un avvocato; le sue passioni sono bere e poltrire tutto il giorno. Buggy è un barista; si trucca da clown e nel suo tempo libro fa il casalingo. Una scommessa porterà questi due mondi completamente diversi ad unirsi.