Yasopp è in ritardo per il pranzo, ma questa non è certo una novità per lui. Mentre corre a perdifiato verso la mensa, i colleghi che lo fissano scuotendo la testa e con lo sguardo colmo di disapprovazione, ripensa alla montagna di documenti che ha dovuto firmare e all'altra montagna che ancora lo aspetta sulla scrivania, in attesa del suo ritorno.
<< Proprio oggi dovevo far così tardi >> biascica con il fiatone.
Tra tutte le giornate, questa è una di quelle importanti, anche perché allo studio non si parla di altro ormai: Roger, il grande capo, ha organizzato uno dei suoi famosi party esclusivi in uno dei pub al centro e tutti sono in pieno fermento nel tentare di scoprire chi di loro potrà partecipare, su invito formale, all'evento.
Senza contare che ha anche un'altra buona ragione per raggiungere in fretta la mensa, ovvero la crescente fame che fa gorgogliare rumorosamente il suo stomaco. Quasi lo sente, mentre reclama a gran voce la sua dose giornaliera di purè di patate – questo perché da quando uno dei suoi colleghi si è azzardato a fare un complimento al cuoco per quella sbobba, il cuoco si è ringalluzzito talmente tanto da produrne in quantità industriali tutti i santissimi giorni -.
Vorrebbe poter innaffiare tutta quella poltiglia con un bel boccale di birra, ma sa bene che bere alcolici è vietato sul posto di lavoro – tranne per Shanks ovviamente, che riesce sempre ad introdurre illegalmente qualche bottiglia clandestina – pena il licenziamento in tronco, e per quanto le sue abilità legali siano degne di nota, da ubriaco non riuscirebbe neanche a pronunciarlo un discorso a suo favore.
La mensa ovviamente è già gremita di gente ed è costretto a spintonarsi a forza tra un gruppo di stakanovisti intenti a rifocillarsi di caffè nero bollente, caffè che viene malamente rovesciato sulla camicetta di una bella donna dai capelli corvini. Ignorando le sue proteste, Yasopp si rende conto che la meta è ormai vicina, un pranzo in piena tranquillità in compagnia dei suoi amici, ma che ancora gli resta un ostacolo da superare, la sensazione di fallimento che da quando è uscito di casa lo accompagna come un'ombra.
Proprio quella mattina, come sveglia, si è ritrovato una chiamata persa da un numero sconosciuto che subito si è affrettato a richiamare – a volte erano dei clienti importanti e non si poteva mai sapere – pentendosi subito dopo di tale decisione, perché a chiamare era stata sua moglie Banchina.
<< Yasopp >> inizia, con quella sua voce dolce ma ferma allo stesso tempo, quella voce che tanto lo faceva sentire in colpa e che lo terrorizzava a morte. Con un nodo alla gola chiede a sua volta che cosa voglia da lui, visto che non si sentivano da moltissimo tempo, e lei – tralasciando la parlata da scaricatrice di porto che lo aveva fatto innamorare – le chiede qualcosa a cui tutti i padri del mondo avrebbero saputo rispondere, tutti tranne lui ovviamente.
<< Sai quand'è il compleanno di tuo figlio? >>
No che non lo sa, non sa quando quel marmocchio compie gli anni, non sa nemmeno quanti ne abbia di anni, non sa che numero di scarpe porti, se è fidanzato, se sta bene o se ha qualche grave malattia debilitante, insomma, non sa praticamente nulla di lui. L'unica cosa che ricorda è che quando è nato aveva le manine minuscole, che quando ha aperto gli occhietti per la prima volta si è reso conto di quanto assomigliassero ai suoi, e che quando lo ha sentito dire papà per la prima volta è stato il giorno in cui se ne è andato di casa.
Quelli sono gli unici ricordi che ha di suo figlio, una cosa buffa non è vero?
<< Cavolo, era ieri per caso? Me ne sono scordato completamente, sai, con il lavoro e tutto il resto proprio non ho molto tempo libero a disposizione >> tenta di scusarsi, e di guadagnare tempo.
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30 Giorni [ShanksxBuggy]
FanfictionShanks è un avvocato; le sue passioni sono bere e poltrire tutto il giorno. Buggy è un barista; si trucca da clown e nel suo tempo libro fa il casalingo. Una scommessa porterà questi due mondi completamente diversi ad unirsi.