15 Giorni - Address

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Il Kamabakka oggi è più affollato del solito. Ci sono anziani che si scatenano scommettendo a biliardo e giovani uomini intenti a giocare a poker, ognuno con una birra ghiacciata in mano e una sigaretta accesa fra le labbra. C'è anche una terza categoria di persone, che Von Clay adora particolarmente, ed è quella degli stanchi uomini d'affari di mezza età, seduti composti ai loro tavoli con la testa china, lamentosi peggio delle segretarie sottopagate, intenti a dimenticare i loro problemi annegandoli in bicchieri di vino sottomarca.

Il Kamabakka poi è un posto particolare, e non solo per via delle persone che vi lavorano, ma perché è l'unico locale della città completamente devoto ad uno stile di vita epicureo, dove si ricerca il piacere e il sensismo regna sovrano sopra tutto.

Di locali per persone per bene se ne trovano a bizzeffe, ripete Ivankov a chiunque abbia il coraggio di chiedere il perché abbia decido di dedicarsi a tale impiego, ma qui ognuno può essere quello che vuole. Uomo, donna, buono o cattivo, non fa alcuna differenza. Qui accettiamo le persone per quello che sono davvero.

C'è un'unica cosa che sembra stonare con l'ambiente edonistico del Kamabakka, ed è l'uomo con addosso un costoso completo giacca e cravatta, seduto sulla seggiola girevole davanti al bancone, con in mano un bicchierino di whisky mezzo pieno. I suoi vestiti odorano ancora di nuovo rispetto agli standard ai quali Ivankov è abituato, ma di certo non può giudicarlo per il semplice fatto di sapere usare il sapone, o comunque un ferro da stiro, per cui evita di gravitargli attorno ponendo domande inopportune, andandosene invece a fare baldoria con gli avventori attorno al tavolo da bigliardo.

Quello che Ivankov non sa, è che quell'uomo all'apparenza così distinto è niente popò di meno che Shanks, il cameriere del Baratie, che ha deciso di investire qualche centone in un nuovo abito fatto su misura nella speranza di ingraziarsi il suo capo.

<< Se voglio continuare a lavorare con Sanji ho bisogno di mettere addosso qualcosa di più adulto >> dice, poggiando i gomiti sul bancone << L'eleganza è bellezza, dice Sanji. E lui è il mio capo, e il mio capo mi ha detto di non volere camerieri che puzzano di formaggio >>

Von Clay annuisce apprensivo, sistemandosi meglio la coroncina attorno al capo. Non glielo direbbe mai, ma adora questo cambio di stile, lo fa sembrare più maturo ed attraente.

<< Tesoro yo, sei qui per Baggy-Chan, vero? >>

Shanks sussulta, facendo ondeggiare il liquido nel bicchiere << Come hai fatto ad indovinare? >>

Von Clay sospira, scuotendo appena la testa. << Sei prevedibile, yo >> risponde quindi, avvicinando il viso a quello del rosso << Quello sguardo, yo, lo conosco bene. O ti hanno licenziato di nuovo, yo, oppure il ragazzo che ti piace potrebbe non ricambiare i tuoi sentimenti e tu sei qui per chiederne conferma >>. Per sicurezza marca bene le parole "ragazzo" e "sentimenti", in modo da fargli capire di chi e di cosa si stia parlando.

Shanks, fino a quel momento, si è convinto che sotto sotto, anche Buggy provasse qualcosa nei suoi confronti. C'è stata la serata al Baratie con i suoi amici, si è tenuto il suo cappello come souvenir, insomma, qualcosa tra loro c'era, Shanks è certo di non esserselo immaginato. Dall'altra parte, il rosso sa benissimo di conoscere Buggy da solo quindici giorni, sa anche che in un lasso di tempo così breve è impossibile che scoppi qualcosa di così importante come l'amore, eppure il pensiero dei suoi capelli azzurri, dei suoi occhi, del suo naso, gli scombussola lo stomaco. E Shanks non sa come altro definire questa sensazione.

Si passa una mano fra i capelli, perfettamente in ordine. Ha l'aria di chi ha appena subito la peggiore delle sconfitte ma comunque sorride al barista. Von Clay di certo non ha colpa per quella situazione. Quella scintilla che ha visto nascere fra lui e quello sciocco di un clown è scattata solo nella sua testa, deve farsene una ragione il prima possibile.

<< Non so cosa pensare. Non risponde al mio messaggio e nemmeno alle mie chiamate. >> mormora ancora, il tono stanco, e a Von Clay si stringe il cuore. Non può sopportare di vedere l'uomo in quello stato pietoso.

<< Yo, adesso ti dirò alcune cose importanti. Quindi stammi bene a sentire, yo >> esclama, attirando su di se l'attenzione del rosso. << Se il telefono non squilla, allora lui non ti sta chiamando >>

Shanks inarca un sopracciglio << Questo dovrebbe farmi sentire meglio? >>

<< No. E' una delle nozioni basilari che devi sapere per essere amico di Buggy. Anche io a volte non lo sento per giorni, yo, oppure gli scrivo qualche messaggio che lui visualizza e a cui non si degna di rispondere. Questo però non significa che lui non tenga a me, yo. Anzi, io sono il suo migliore amico, ne sono certo. Ma Buggy è fatto così, yo >>

Shanks fa una smorfia, mentre tiene a freno la lingua. Vorrebbe dirgli che allora è fatto male, ma vuole sapere come il discorso va a finire, per cui si sistema meglio sulla seggiola intimando al barista di continuare. Sia mai che riesca a capire una volta per tutte la personalità bizzarra di quel maledetto.

<< Buggy è un disagiato che se ne sbatte del cellulare, yo. Prima lo capisci meglio starai, te lo assicuro >> finisce Von Clay. Sta per aggiungere qualcos'altro, ma la porta del Kamabakka si apre e il barista è costretto a tornare ai propri doveri, abbandonando Shanks ai suoi dubbi.

Il rosso ancora non si capacita di come sia possibile che esista al mondo una persona che non sia attratta da lui. E' un bell'uomo, è carismatico, ha un lavoro e un appartamento niente male. Certo, ha anche una marea di difetti, ma chi non ne ha?

Ma che diavolo mi prende? Dovrei dimenticarlo e andare avanti con la mia vita, dice fra se e se, la scommessa con Yasopp non è nemmeno più valida, non ci guadagno niente a parlare o a frequentare un tipo del genere che, evidentemente, non è interessato.

Ma come fare a dimenticarlo, quando tutto quello cui riesce a pensare è lui? Nella sua testa ormai non c'è posto più per altro, tranne forse per quell'unico pensiero, il pensiero che Buggy non potrebbe mai innamorarsi di una persona come lui, lui che beve più birra che acqua, che non ha gusto nel vestire, che ha perso un braccio, che nasconde le sue insicurezze dietro una spessa maschera fatta di sarcasmo e battute idiote.

Shanks interrompe il flusso dei suoi pensieri solo per darsi dello stupido. Non deve sminuirsi in quel modo, non lo ha mai fatto in vita sua e non inizierà certo perché uno stupido clown si rifiuta di cedere alle sue avance.

Von Clay ricompare dietro il bancone dieci minuti dopo averlo lasciato, con il rossetto sbavato e in mano una banconota di piccolo taglio che finisce immediatamente dentro un barattolo etichettato "kisses".

<< Di cosa stavamo parlando? >>

<< Di Buggy. Che è un disagiato >>

<< Giusto, yo. >>

Shanks vede il barista prendere di fretta un tovagliolino pulito, per poi iniziare a scribacchiarci sopra forsennatamente. Lo vede fermarsi, cancellare tutto e ricominciare da capo, ripassando le lettere più di una volta, finché non sono perfettamente comprensibili.

Shanks prende quel pezzo di carta con curiosità: è un indirizzo, uno che non rientra nelle sue conoscenze e di un quartiere in cui non è mai stato.

<< Questo mi serve a...? >> domanda, facendo ondeggiare il tovagliolo avanti e indietro.

Von Clay sorride maliziosamente, ma Shanks sembra non capire comunque. Attende ancora qualche istante, nella speranza che quella testa vuota realizzi che cosa preziosa stia tenendo nel palmo della mano, ma quando si rende conto che non sta avvenendo nulla di quello che ha sperato si limita ad alzare gli occhi al cielo.

<< Domani vai a quell'indirizzo, yo. Vedrai che ci sarà una bella sorpresa ad attenderti >>

Shanks continua a non capire, e Von Clay vorrebbe prendersi a martellate in testa per quanto sia vuota quella testa. E' quasi tentato di dirgli chiaro e tondo di chi sia quel benedetto indirizzo, ma non vuole rovinargli la sorpresa.

Shanks nel frattempo, dopo aver pagato per il drink, si affretta ad uscire dal locale, l'aria fredda della sera a graffiargli il viso, facendolo quasi lacrimare.

Guarda ancora una volta il tovagliolo, prima di infilarlo nella tasca del cappotto.

<< Massì >> esclama << Alla fine, cos'ho da perdere? >>

30 Giorni [ShanksxBuggy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora