23 Giorni - When It's Late At Night

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<< Tu neanche immagini quanto fosse strano, Buggy-Chan >>

E' la primissima volta in assoluto che Von Clay finisce il turno prima dell'amico clown ed è anche la prima volte che è il barista vestito da ballerina a sedersi davanti al bancone dell'altro.

Buggy serve diligentemente all'amico la spremuta richiestagli, poi si siede li accanto, su uno sgabello riservato alla clientela. Tanto a quell'ora di sera gli unici ad essere presenti nel locale, fatta eccezione per lo staff del bar, sono loro due.

Il clown è veramente stanco e non ha per nulla voglia di continuare a lavorare. Le gambe non lo reggono più, la testa gli sta per scoppiare e i piedi sembra stiano gridando pietà, ma di tutto quello Buggy non può lamentarsi con nessuno, non con Galdino – che lo manderebbe a fanculo alla velocità della luce – e né tanto meno con Alvida. Potrebbe provare con Kabaji, ma Buggy è quasi sicuro che quello gli urlerebbe dietro qualche parola in una lingua arcaica ormai estinta – un insulto probabilmente –. Buggy lo sa, l'unica persona con cui potrebbe mai lamentarsi della sua vita infernale è proprio Von-Chan, ma decide di non farlo perché ultimamente, si è reso conto, ha passato più tempo a parlare di se stesso che ad ascoltare l'amico.

<< Sarà stato stranissimo >> risponde dunque, cercando di risultare il più credibile possibile. Il fatto è che Buggy ama sentirsi parlare, ed ama di meno quando sono gli altri a farlo, ma per Von-Chan cerca sempre di fare un'eccezione. L'unica persona che sia mai riuscita ad interessarlo veramente, l'unica di cui avrebbe volentieri ascoltato qualche aneddoto, è stato quell'uomo dai capelli rossi, lo stesso uomo che Buggy si sta costringendo a non pensare.

<< Sicuramente deve essere stato per soldi, yo. Non è possibile che un ragazzo così giovane esca con una tale vecchia incartapecorita, yo >>.

Chissà quanti anni ha quel tale Shanks, si ritrova quindi a chiedersi, infrangendo così quella regola che si è imposto con decisione all'inizio della giornata. Sicuramente non può averne molti in più di lui.

<< Magari era semplicemente amore >> bofonchia il clown, grattandosi il collo imbarazzato per quella sua ultima uscita. Cerca di rimangiarsi quello che ha appena detto, cercando di rigirare la frittata in suo favore, ma l'amico non è stupido e lo conosce fin troppo bene.

<< Amico, sei strano in questi giorni. Sicuro di stare bene, yo? >>

Ed ecco che nel giro di un istante ha infranto anche la seconda regola che si è imposto per quella giornata, non far vertere le conversazioni sempre su sé stesso.

Lui vorrebbe riuscire ad emozionarsi per le storielle raccontate dall'amico, ma proprio non riesce a disconnettere il cervello dal server denominato Shanks anzi, continua a produrre pensieri su pensieri e tutti riguardanti lui. E la cosa strana è che di solito Buggy non ama riflettere troppo sulle cose, preferisce semplicemente agire e vedere dove lo porta il vento.

A Shanks però non può non pensarci.

Buggy annuisce in fretta in risposta all'amico << Si, forse. Ma torniamo a parlare di te. Cosa stavi dicendo a proposito di quella coppia? >>

<< Buggy- Chan >> inizia però quello, interrompendolo << Lo sai che non sono un fesso, yo. Dimmi cosa c'è che ti preoccupa. >>

Buggy si trova costretto a tornare dietro il bancone e a prendere una pezza umida con cui pulire dei bicchieri da cocktail, questo solo per tenere le mani impegnate e non far vedere all'amico come esse stiano tremando come canne di bambù esposte ad una forte raffica di vento.

<< Von-Chan, nessuno sa dove sia Shanks e ... >> ma non riesce a terminare la frase perché la porta del pub si apre con un botto secco e un ragazzo sulla ventina, con una chioma di capelli verde alga, fa il suo ingresso trionfale, lo sguardo tetro e le sopracciglia aggrottate di chi sta rimuginando su una questione non piacevole.

30 Giorni [ShanksxBuggy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora