23 Giorni - Strange Friendships

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<< Ma che cosa stai dicendo, brutto imbecille? Se sei in prigione non puoi uscire quando ti pare e piace >>

<< Tappati la bocca, cretino di un cuoco. Se faccio doppio con i dadi posso uscire di prigione immediatamente >>

<< Stammi a sentire, dannato Marimo. Il gioco è il mio, l'ho comprato anni fa e ci gioco da allora. Le so a memoria le regole, e sono certo di non aver mai letto questa cagata >>

<< Forse perché non sai leggere come si deve, Ero-Cook? >>

<< So leggere di certo meglio di te, caro il mio analfabeta cicciottello >>

<< Non so cosa voglia dire la prima cosa che hai detto, ma nessuno mi da del cicciottello e poi la passa liscia. In guardia, sopracciglia ricciolute >>

<< Non aspettavo altro >>

I due si scagliano con violenza l'uno sull'altro, menando calci e pugni in ogni direzione, colpi che però vanno a vuoto a causa dell'enorme quantità di alcol che i due hanno ingerito precedentemente l'avere avuto la brillante idea di mettersi a competere in uno stupido gioco da tavolo.

Il ristorante è andato particolarmente bene quella sera e gli incassi sono stati alti, molto più alti che nel resto della settimana, e di questo fatto sia Sanji Vinsmoke che Roronoa Zoro possono dirsi contenti; il fatto è che per quanto possano essere deliziosi e pregiati i piatti preparati dal cuoco dalle sopracciglia ricce, i prezzi alti da ristorante pluristellato a volte giocano a loro sfavore.

<< Mi sa che mi sento male, cuoco >>

Il primo a fermarsi è proprio Zoro, che si porta velocemente una mano alla bocca per trattenere quello che sembra un fiotto di vomito improvviso e che costringe Sanji ad arretrare di qualche metro, spostamento che si rivela inutile.

<< Fai schifo, cameriere inutile >> borbotta il biondo.

<< Come se tu non ruttassi mai >>

<< Io digerisco, cara la mia balenottera. Tu sei solo disgustoso >>

<< Ma allora vuoi morire! >>

Ed ecco che riprendono a suonarsele di santa ragione, questo perché nessuno dei due è in grado di tenere la bocca chiusa una volta ogni tanto. Nonostante le litigate però, i due possono considerarsi buoni amici: lavorano assieme – anche se più che lavorare Zoro ama dormire durante i propri turni – e si vedono spesso anche al di fuori del ristorante, spesso poi capita che si fermino a dormire l'uno a casa dell'altro.

<<Sei uno stupido >>

<< E tu una testa di marimo >>

<< E tu sei un cuoco sporcaccione >>

<< E tu un idiota grasso >>

E mentre la sfilza di insulti prosegue, il cellulare del cuoco prende a squillare con insistenza, interrompendo il battibecco e sostituendolo con il motivetto di uno dei tormentoni estivi che trasmettevano alla radio durante la scorsa estate, motivetto talmente ridicolo che il cameriere scoppia a ridere animatamente.

<< Se non la pianti ti affetto >> sbraita Sanji, il volto arrossato un po' per il calore dell'alcol, un po' per il troppo movimento e un po' per l'imbarazzo cocente.

<< Chi parla? >> risponde quindi, leggermente scazzato.

<< Sanji? >>

Il ragazzo si ferma di colpo, smettendo addirittura di colpire quel fannullone di Zoro, e poi prendere a sorridere all'aria. E' da tanto che non sente più quella voce e gli fa piacere sapere che, nonostante il trascorrere del tempo, l'uomo abbia ancora il suo numero di cellulare.

30 Giorni [ShanksxBuggy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora