Chapter 5.

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Lucy non sapeva cos'aveva provato esattamente quando aveva sentito quelle parole abbandonare le labbra del rosato. Dispiacere? Rammarico? Compassione? Non sapeva definirlo con precisione.

Aveva spalancato gli occhi e facendosi coraggio aveva portato lo sguardo su Natsu, scoprendolo intento a stringere i pugni fino a conficcarsi le unghie nelle carni e far sbiancare le nocche. La bionda pensò che quella ferita fosse ancora aperta e che lui ne soffrisse ancora.

Non sapeva se fargli domande, fargli capire che provava dispiacere o altro. Ma del resto che senso aveva dirgli un semplice "mi dispiace"? Non avrebbe potuto ricucire una ferita così profonda; non avrebbe avuto l'effetto di farlo tornare a sorridere, tanto meno riparare le cose. Avrebbe solo fatto intendere che non sapeva che dire e aveva sputato fuori le prime parole che le erano ronzate in testa.

Preferì star in silenzio, aspettando quasi con impazienza che Natsu iniziasse un racconto o le parlasse di Lisanna, qualcosa che le avrebbe fatto capire che voleva continuare, che voleva fidarsi di lei per quell'unica volta.

<< Lisanna aveva un anno in meno di te >> disse lui all'improvviso, facendola quasi sussultare.

Lucy si ritrovò a sgranare gli occhi castani. Indipendentemente da quando fosse deceduta, quella ragazza era troppo giovane.

<< A lei non piacevano le armi >> continuò poco dopo, accennando un lieve sorriso. << Si era unita a questa gang solo per starmi vicino. Ci conoscevamo dalla più tenera età e sapeva bene della mia tendenza a cacciarmi nei guai. Voleva solo starmi accanto per proteggermi... >> strinse i pugni più forte, incurante del dolore lancinante al palmo. <<... e l'ha fatto fino alla fine >> terminò, lasciando andare improvvisamente quella stretta che gli stava recando male fisico; quello sentimentale era già attivo da un pezzo.

Lucy non seppe mantenersi a freno. Le venne istintivo sollevarsi appena e poggiare una mano su quella in parte martoriata del ragazzo. Lui sussultò dalla sorpresa, ma si rilassò l'attimo dopo, lasciando che la bionda gli stringesse l'arto nel suo, facendosi cogliere da quel calore amichevole che non sentiva da parecchio tempo.

<< Ti va di raccontarmi cosa successe quel giorno? >> domandò con cautela, rilassandosi quando Natsu acconsentì quasi subito, lasciandola sorpresa.

<< Avevamo reclutato un nuovo membro nella gang. All'ora non c'era Laxus con noi ed eravamo dispari. Lisanna era così entusiasta di far nuove conoscenze. Adorava poter uscire per svolgere qualche incarico, o un nuovo reclutamento. >> Si fermò qualche istante, sospirando e lasciando che i polmoni riprendessero un po' di fiato.

<< Lei aveva un particolare importante però: sapeva riconoscere la verità dalla menzogna con una facilità tale che impressionava chiunque. Aveva fatto sì che scoprissimo vari poliziotti infiltrati, mentre durante le vendite, capiva alla svelta se il cliente voleva fregarci o tenderci una trappola. >>

<< Sembra una ragazza fantastica >> si lasciò sfuggire lei, tappandosi la bocca l'attimo dopo. Non voleva interromperlo, ma il sorriso leggero e rassicurante che le fece il rosato riuscì a tranquillizzarla.

<< Lo era davvero >> ammise lui. << Il tipo si chiamava Jackal. Ci fidavamo di lui, era stato così maledettamente convincente >> sibilò a denti stretti, stringendo nuovamente i pugni e conficcandosi le unghie nelle carni.

<< Jackal era un poliziotto sotto copertura. Si era infiltrato tra di noi e si era guadagnato la nostra fiducia. Eppure Lisanna aveva dei sospetti su di lui, non la convinceva e me lo ripeteva sempre. >> Sospirò nuovamente. Lucy pensò che stesse facendo il possibile per trattenere quelle lacrime che da molto tempo minacciavano di uscire.

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