Chapter 27.

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Lucy si sentì strappare bruscamente, quasi come se la sua anima stesse venendo risucchiata da qualcosa. Scattò a sedere, il respiro pesante che si condensava in una nuvoletta davanti la bocca, e un dolore sordo al petto. Si era mossa troppo bruscamente, sentendo qualcosa nella sua cassa toracica muoversi e spostarsi. A volte dimenticava di avere una costola rotta, qualcosa che non sarebbe guarita facilmente con uno schiocco di dita.

Si passò le dita sul petto, cercando di raggiungere il punto dolorante. Gli occhi facevano ancora fatica a mettere a fuoco. Riusciva ancora a vedere le terribili immagini provenienti dal sogno che stava facendo pochi secondi prima. Voleva distogliere lo sguardo da qualunque cosa stesse fissando, ma non ci riusciva: era come se fossero ancorati a quella sensazione di isolamento.

Lucy sentì il panico montarle dentro e il respiro farsi ancora più pesante. Fu sicuramente il terrore a impedirle di ragionare e smetterla, perché stava recando ancora più danno alla sua costola rotta. Sentì qualcosa di bagnato sulle guance, scoprendo di star piangendo. Non ricordava nemmeno di aver iniziato, ma le immagini del sogno continuavano a tormentarla.

Nel suo incubo era il giorno dello scambio, ma andava tutto terribilmente storto. Effettuato tutto, Lucy veniva spinta verso Erza, che cercava di accoglierla a braccia aperte, ma non ci sarebbe mai arrivata. Bisca le avrebbe sparato alle spalle e Lucy sarebbe morta. Ma l'incubo non era terminato a quel modo, nonostante lei avesse cercato di svegliarsi. Era iniziata una sparatoria tra i membri di Fairy Tail e la polizia, terminata con l'uccisione della gang. C'era così tanto sangue, la puzza di polvere da sparo, il suono dei colpi e della pelle che veniva lacerata.

Lucy sentì il panico montarle dentro. E se quello fosse un sogno premonitore? I membri di Fairy Tail sarebbero davvero morti a causa sua? Non riuscì a fermare la cascata di lacrime che aveva iniziato a inondarle le guance, tanto meno i pensieri negativi.

Sentì delle mani sulle spalle che cercavano di scuoterla e Lucy cercò di ritrarsi. << Lucy! Lucy, calmati >> era una voce delicata, ma al tempo stesso sembrava venata di panico. Lucy aveva gli occhi invasi dalle lacrime, ma cercò di capire chi aveva davanti. Era tutto appannato, la vista sfogata dalle lacrime, ma riuscì a vedere una chioma turchina e si gettò contro il corpo che aveva davanti, cercando conforto.

Sentì una mano passarle tra i capelli, mentre un'altra compiva movimenti circolari sulla sua schiena. Presto le immagini del sogno abbandonarono la sua mente e Lucy cercò di focalizzarsi sulla realtà.

Lluvia era inginocchiata, le mani su di lei e la voce bassa e dolce per cercare di darle conforto. Lucy si strinse meglio al corpo dell'amica, traendone calore. Sentiva i brividi scuoterle il corpo come in balia di un terremoto. Cercava di spostare i suoi pensieri su altro, cercando di allontanare il più possibile i ricordi del sogno.

Lluvia le rimase accanto tutto il tempo, cercando di calmarla al meglio delle sue forze da quell'incubo che l'aveva scossa così tanto. E forse aveva avuto un impatto così disastroso perché era terribilmente vicino alla realtà. Lo scambio era ormai a ore di distanza. Non c'erano più giorni a dividere quella realtà, ma ore dettate da un orologio ticchettante.

Quando Lucy cercò di allontanarsi dalla presa, Lluvia capì immediatamente, liberandola dalla stretta. A Lucy già mancava quel conforto, ma aveva bisogno di mettere dello spazio in mezzo a loro. Andò a ritroso con la mente, ripensando alle volte in cui Natsu l'aveva abbracciata, oppure le aveva posato un bacio sulla fronte per calmarla. Il suo corpo si rilassò maggiormente per istinto, quasi come se stesse immaginando che Natsu fosse lì, accanto a lei. << Lucy, cos'è successo? >>

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