Chapter 19.

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|Warning!mentions of violence|





Loki si aggirava nuovamente per i vicoli del quartiere malavitoso dove aveva visto un mero indizio la volta scorsa. Sperava ancora di poter vedere uno di quegli uomini. Forse era assurdo da pensare, ma in polizia gli avevano sempre insegnato a ritornare indietro sui propri passi per cogliere indizi che la prima volta si era fatto sfuggire. Loki l'aveva sempre trovata la parte noiosa di un'indagine, motivo per cui cercava sempre di analizzare al meglio la scena sin dal primo momento in cui la vedeva.

Purtroppo questa volta, anche se era ritornato e stava osservando il luogo con insistenza, non c'era nulla. Qualche cassonetto buttato per terra con i sacchi sparpagliati sul marciapiede. C'era sporcizia ovunque e un tanfo capace di stendere chiunque. Loki arricciò il naso, decidendo che respirare con la bocca fosse l'idea migliore. Non c'erano auto in quel tratto di strada, probabilmente perché la gente era troppo povera per permettersene una e perché era tutto controllato dalla malavita che non autorizzavano entrate nel loro territorio. Loki era convinto di trovarsi nel territorio di una gang chiamata Quatro Cerberus. Non conosceva bene i loro componenti, ma era certo di averne incontrato qualcuno nel corso degli anni. Sperò di non cacciarsi nei guai mentre si trovava nel loro territorio.

Da un vicolo vicino sentì un rumore. Mise veloce la mano sulla cintura, aggrappandosi alla pistola che possedeva: era una calibro 38, apparentemente la più usata nella malavita. Si diresse verso la fonte del rumore, acquattandosi in un angolo e riparandosi dietro alcuni sacchi della spazzatura. Non era il massimo considerata la puzza, ma era un nascondiglio.

Loki rivide lo stesso tizio di qualche giorno prima. Era un uomo particolarmente grosso, con una bandana che andava a coprirgli la bocca. Sembrava abbastanza tarchiato. Questo stava parlando con un ragazzo che Loki non aveva mai visto. Si schiacciò meglio contro al muro, emettendo un verso disgustato quando notò che la suola della scarpa era divenuta appiccicosa: non voleva neanche sapere cosa aveva calpestato. Ma soprattutto, non poteva permettersi di diventare schizzinoso proprio in quel momento.

<< Voi di Tartaros siete inquietanti >> commentò il ragazzo più basso e snello.

L'uomo più grosso sembrò sorridere dietro la bandana, ma non emise un suono. Tartaros? Loki era convinto di non aver mai sentito un nome del genere, o almeno, non c'era file nella polizia che parlasse di una gang simile. Neanche in giro per strada aveva mai sentito quel nome. Eppure era giusto: il tizio tutto muscoli aveva il marchio sul braccio, quello che sembrava un viso sorridente se si guardava da una certa prospettiva. Una prospettiva inquietante, certo.

I due uomini si separarono, andando in direzioni diverse. Loki fece per uscire dal suo nascondiglio, ma si bloccò: il tizio di Tartaros stava tornando indietro. Seguì circospetto il ragazzo mingherlino e poi mise la mano sulla cintola, tirando fuori una pistola. Un colpo secco rimbombò tra le pareti dei palazzi e Loki si acquattò nuovamente contro i sacchi della spazzatura. Quel tizio aveva appena ucciso il ragazzo con cui aveva concluso un affare.

Loki inspirò bruscamente. Così era quella la gang che aveva attaccato Raven Tail, cercando di far fuori anche Fairy Tail. Se tutti i loro membri erano in quel modo, era gente spietata. Non poteva permettere che Lucy venisse coinvolta con gente del genere.

Seguì il membro di Tartaros con lo sguardo, accertandosi che non l'avesse visto. Quando l'uomo uscì dal suo campo visivo, Loki aspettò un attimo, ancora nascosto dietro i sacchi di spazzatura. Fece passare cinque minuti, poi schizzò via, uscendo dal vicolo e allontanandosi il più possibile dalla scena del crimine. Ancora una volta, si sarebbe dovuto far arrestare per portare informazioni in centrale, ma prima c'era qualcos'altro che doveva fare.

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