Chapter 24.

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<< Ci serve un piano >> stava dicendo Erza, per quella che sembrava la millesima volta in pochi giorni.

Erano nuovamente riuniti nella stanza buia che utilizzavano per avere lampi di genio, o almeno, era ciò che a Lucy piaceva pensare. Era mattina presto, all'incirca attorno le otto. Lucy era stata buttata giù dal letto alle sette per fare colazione, nonostante fosse rimasta sveglia fino a tardi per cercare qualche prova che li portasse da Tartaros. L'agente si sentiva ancora intontita dal sonno per poter pensare a un piano intelligente.

Non era il tipo di situazione dove si potevano fare errori. Al minimo sbaglio, ci sarebbero potute essere conseguenze letali. Lucy era venuta a conoscenza del fatto che Levy stesse dando la caccia alla talpa all'interno dell'intelligence. Erza le aveva finalmente restituito il telefono e ora, convinti che fosse solo una semplice amica, Lucy e Levy potevano comunicare con regolarità. Il capo dell'intelligence però, non le diceva tutto.

Levy era ancora un po' contrariata al fatto che Lucy volesse rischiare la vita. In qualche modo, c'era un punto in cui il capo dell'intelligence era d'accordo con Loki. Non che a Lucy dispiacesse che si preoccupassero così per lei, ma sapeva cosa stava facendo e come gestire la situazione.

In quel momento, Laxus aveva segnato un punto nella cartina che corrispondeva alle coordinate che Lucy aveva trovato la notte prima. Il foglio era disposto sul tavolo davanti a loro, tenuto fermo dall'arrotolarsi con dei fermacarte a forma di automobili. Lucy era quasi incuriosita dallo scoprire a chi appartenessero.

<< Il vero problema è che quei tizi sono troppi >> constatò Gray. Sembrava stranamente rilassato. Aveva i piedi poggiati sul tavolo e la schiena completamente appoggiata allo schienale della sedia. Nessuno gli stava dicendo nulla, anche perché, forse per la prima volta da secoli, stava indossando dei vestiti. Era una semplice felpa e pantaloncini, ma era meglio che vederlo girare nudo per casa.

Una volta era successo che Lucy lo vedesse per sbaglio. Gray si era tolto ogni cosa inconsciamente, andando a passeggiare per casa come se fosse la cosa più normale del mondo. Quando Lucy lo aveva visto, aveva iniziato a urlare e lanciargli contro ogni cosa che si era trovata davanti. Erza lo aveva rimproverato, tirandogli al contempo dei vestiti nuovi. Lucy rabbrividì al ricordo, preferendo tornare a concentrarsi sulla cartina. Natsu sembrò rendersi conto del suo disagio, perché le passò una mano sulle nocche, accarezzandogliele dolcemente. Lucy gli sorrise, sfiorandogli di poco i polpastrelli per fargli capire che il contatto era più che gradito.

Non era passata neanche una settimana dal loro bacio, ma Natsu si stava già comportando come se fosse il fidanzato perfetto che la conosceva da tutta una vita. Non erano ancora andati oltre al bacio e fortunatamente, Natsu non aveva provato ad accorciare i termini. Quando si baciavano o quando la reggeva, le mani di lui non scivolavano mai in punti compromettenti. Natsu stava fermo, lasciandole sempre un minimo di spazio per permetterle di ritrarsi quando voleva. Lucy gliene era grata. Non solo aveva sempre l'impressione che fosse ancora presto per spingere il rapporto su un'altra scala, ma c'era ancora il dubbio su come sarebbe andata a finire. Semmai Lucy si fosse sentita pronta a fare l'amore con lui, sarebbe stato sicuramente dopo avergli detto la verità. Non voleva segreti tra loro e voleva essere certa che non fosse solo sesso.

<< Anche quelli di Raven erano troppi, ma ce l'abbiamo fatta >> la buttò lì Natsu.

Gajeel sospirò. << Ti devo ricordare che il loro magazzino è saltato in aria? >>

Lucy lanciò un'occhiata alla cartina, improvvisamente ben conscia che quello non era il momento adatto per farsi film mentali. << Quelli di Tartaros sono molto più pericolosi e potrebbero avere più uomini >> disse, puntando lo sguardo su Erza per trovare un appoggio. Sapeva che la rossa la pensava esattamente come lei. Forse era troppo pericoloso attaccare Tartaros in quel momento.

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