Chapter 25.

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|Warning!Violence|




<< Lucy! >> La ragazza si sentì chiamare con un certo fervore, lasciando immediatamente ciò che stava facendo.

La postazione davanti al computer le era mancata. Negli ultimi giorni, dopo aver rintracciato la base di Tartaros, Lucy aveva passato il tempo mandando email a Levy riguardo la riuscita di un obiettivo e chiedendo se la ragazza avrebbe potuto darle qualche suggerimento. Le risposte di Levy erano arrivate sempre in ritardo e stranamente concise, come se non avesse tempo per parlare e volesse chiudere l'argomento in fretta. Ma non era da lei, non quando sapeva che era una questione tanto delicata.

Lucy non le aveva chiesto nulla, sperando che l'altra le parlasse di propria volontà, ma tutt'ora non era successo. Lucy si chiese se per caso non fosse accaduto qualcosa in centrale che aveva destabilizzato l'amica.

Erza le si parò davanti, chiudendole di scatto il portatile e facendo prendere un colpo a Lucy. Impegnata com'era a ragionare, non aveva neppure sentito il capo arrivare. La ragazza aveva la mani piantate nei fianchi e sembrava piuttosto adirata per qualcosa. Lucy le rivolse un'occhiata confusa. << Ti stavo chiamando >> precisò la rossa, osservando Lucy con cipiglio infuriato. In realtà, la scena ricordava più quella di un genitore che rimprovera la figlia.

Il volto di Erza sembrò addolcirsi un po', emettendo un sospiro quasi frustrato. << Potresti andare tu a buttare la spazzatura? Oggi è il giorno della plastica >> la informò il capo.

La prima volta che Lucy aveva visto uno dei membri di Fairy Tail buttare la spazzatura, si era meravigliata del fatto che stessero cercando comunque di essere dei buoni cittadini giapponesi, facendo la raccolta differenziata e rispettando i giorni stabiliti*. Era decisamente qualcosa che non si vedeva tutti i giorni, se si parlava di gang.

Lucy si ritrovò ad annuire, andando fuori, nel piccolo portico dove tenevano i secchi della spazzatura già divisi. Prese quello dedicato alla plastica e dopo averlo chiuso per bene, lo trascinò fuori. Non era particolarmente pesante, ma il sacco non era neppure piccolo. Lucy lo trascinò lungo il vicinato fino ad arrivare al punto di raccolta. Lo lasciò lì, scaricandolo in fretta per via del freddo. Era uscita con indosso una felpa di Natsu e nient'altro.

Lucy si ritrovò ad arrossire al pensiero. Visto che Natsu continuava a stabilire di doversi intrufolare nel suo letto di notte, Lucy gli aveva proposto che allora lei aveva diritto a prendere qualcuno dei suoi vestiti. Il ragazzo non aveva rifiutato, anzi, ne era sembrato piuttosto contento. Era come se avessero raggiunto un nuovo punto nella loro relazione.

Scuotendo la testa ai suoi stessi pensieri, Lucy fece per tornare indietro. Non fu facile, e nemmeno si aspettava di trovare complicanze. Un furgone bianco si fermò in sgommata davanti a lei e Lucy indietreggiò per istinto. Si mise in posizione da combattimento per qualsiasi evenienza: braccia alte e mani strette a pugno, gambe divaricate e peso distribuito equamente sulle ginocchia. Non si aspettava di certo di vincere nel caso chiunque uscisse avesse delle armi, ma non si era neanche aspettata che un semplice buttare la spazzatura si sarebbe trasformato in qualcosa di più.

Quando nessuno uscì dal furgone, Lucy si diede mentalmente dell'idiota. Si rilassò, prendendo un respiro profondo cercando di far calmare il suo cuore impazzito. Le era saltato in gola nel momento esatto in cui il veicolo si era fermato davanti a lei.

Fece per andarsene, ma appena compì il primo passo, sentì un dolore lancinante alla testa. Cadde in ginocchio, sentendo qualcosa scorrerle a rivoli sulla nuca. La vista si fece appannata e in un attimo Lucy capì che doveva essere successo qualcosa. Si sentì debole e il dolore alla testa si fece più forte.

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