<< Lucy? >>
Quella voce era rimasta dolce e delicata proprio come la ricordava. In un attimo venne invasa da una sensazione di sicurezza e leggerezza, qualcosa che pensava di non poter provare più, non quando le cose si stavano complicando in quel modo.
<< Lucy, ci sei? E' successo qualcosa? >>
Il tono, dall'altro capo del telefono, stava iniziando a farsi agitato, scombussolato. Passò lo sguardo sulla figura stesa di Gajeel che continuava a torcersi dal dolore, fino a quelle più confuse degli altri membri che, un po' incerti sul futuro del loro compare, guardavano lei con curiosità mista a speranza. Era come se, con un sguardo, le stessero chiedendo di salvare Gajeel, nonostante poco prima cercassero di tranquillizzarla dicendole che sarebbe sopravvissuto. Ma non era vero e Lucy lo sapeva bene, non se continuavano in quelle condizioni.
<< Sì, ci sono >> confermò.
Dall'altro capo del telefono si sentì un sospiro liberatorio. << Pensavo ti fossi messa nei guai. >>
<< In un certo senso lo sono >> disse, rivolgendo nuovamente lo sguardo su Gajeel: stava perdendo sempre più sangue e questo indicava che lei doveva sbrigarsi. Fece per muoversi lontano da quegli sguardi, ma erano in un furgone, dove poteva andare? Doveva cercare di non dare troppe informazioni e di non far trapelare nulla, o Fairy Tail avrebbe capito, anche solo di sfuggita, cosa stava succedendo. << Mi serve il tuo aiuto >> continuò, il viso che diveniva man mano più serio. << Ma devi prima garantirmi che vuoi entrarci, non posso rischiare di metterti in pericolo se non te la senti. >>
<< Pericolo? >> un nuovo sospiro, questa volta come se ci fosse la consapevolezza di qualcosa. << Lucy, stai lavorando? >>
<< Sì. >>
<< Ci conosciamo da tanto tempo, Lucy, sai che puoi chiedermi di tutto. >>
Lucy si sentì montare un groppo in gola. Per fortuna il volume del tasto chiamata era basso e solo lei poteva sentire le risposte. << Questo è diverso >> disse amaramente, negando inutilmente col capo anche se sapeva che non poteva vederla.
<< Qualsiasi cosa sia, farei di tutto per te. Dimmi di cosa hai bisogno. >>
Lucy prese un respiro profondo, voltandosi verso Erza e cercando nel suo sguardo una sorta di conferma, un qualche scintillio, qualcosa che la incitasse a continuare. Il capo guardò prima Gajeel, poi le rivolse uno sguardo disperato, una tacita richiesta di aiutarlo in ogni modo possibile. Tornò a concentrarsi sulla chiamata, questa volta più decisa. << Mi serve una stanza di ospedale, allora. Mi serve che tu ci faccia passare in qualche modo. >>
I visi degli altri scattarono a quelle parole, ma Erza li bloccò con una mano, mimando di fare silenzio e di prestare attenzione. In un modo o nell'altro, Lucy non sapeva come, ma il capo della gang si stava fidando di lei.
<< Lucy, sei ferita?! >>
La ragazza si ritrovò costretta ad allontanare il telefono dalle orecchie, o quell'urlo le avrebbe fatto perdere l'udito. << Se fossi ferita, secondo te ti parlerei in modo così calmo? >> esclamò, il sarcasmo che trasudava nel tono. In realtà la risposta era risultata quasi urlata e sarebbe stata senz'altro una scena comica, se solo non si fossero trovati in una situazione disperata. << Hanno sparato a un mio amico e mi serve il tuo aiuto. Credo stia morendo... >>
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Hidden Truths
أدب الهواة[..] Fra queste ce n'era uno dedicato ad una particolare gang che nessuno riusciva a prendere e che da quasi un anno tempestava le strade con traffici illegali. Non c'erano ancora nominativi, non si conosceva il numero esatto di chi vi fosse dentro...