Chapter 14.

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<< Dobbiamo pensare a un piano >> stava dicendo Erza.

I ragazzi erano da poco tornati dalla loro piccola gita al largo del Giappone, ma Erza non aveva dato tempo a nessuno di riacquistare le forze. Con la stanchezza di essere stati tutto il giorno per mare, i ragazzi, appena messo un piede in casa, si erano subito rifugiati nella sala riunioni.

Lucy era stata contenta che questa volta, nel tragitto per tornare a casa, nessuno le avesse ficcato una benda sugli occhi. La ragazza aveva potuto vedere ogni cosa. Si era goduta il vento fresco nei capelli quando la barca aveva sfrecciato sulle onde del mare, l'odore di salsedine che le impregnava la pelle e i fili dorati che aveva gentilmente raccolto in una coda alta. Lucy andava raramente a vedere l'oceano, ed era un peccato. Adorava trascorrere le giornate in riva al mare o semplicemente fare una passeggiata sulla spiaggia. Per questo, quando Erza aveva annunciato che non ci sarebbero state pause e che avrebbero subito pensato a un nuovo piano, Lucy ne era stata felice. Avrebbe potuto tenere l'odore di salsedine ancora per un po'.

Ora erano tutti riuniti attorno al solito tavolo circolare, con una piantina disposta sul tavolo. Laxus aveva davanti un portatile e Lucy lo guardava con una malcelata invidia. Anche lei avrebbe voluto poter toccare un computer. Era vero che poteva essere un'ottima stratega anche senza, ma il pc le dava un senso di sicurezza che ora non aveva. Lucy adorava cercare informazioni che nessun altro riusciva a trovare. Forse, se l'avessero lasciata avvicinare, avrebbe potuto scoprire chi aveva piazzato le bombe nel magazzino di Raven. Ma come poteva dirlo? Era vero che ora i membri della gang si fidavano di lei, ma era davvero sicuro per lei chiedere un portatile? Aveva paura che avrebbero sospettato di lei, o peggio, che l'avrebbero scoperta.

<< Io non intendo essere escluso >> puntualizzò Gajeel, alzando di poco il braccio ancora fasciato. Nell'ultimo periodo nessuno gli faceva fare cose troppo pesanti. Anche se il ragazzo voleva semplicemente portare una radio da una stanza all'altra, c'era sempre qualcuno che gli toglieva l'oggetto dalle mani per poi posarlo nel luogo desiderato.

Erza gli sorrise. << Certo che no, Gajeel. Ci servi tanto quanto chiunque. >>

Gray si mosse un po' sulla sedia. Era nuovamente a petto nudo e aveva le braccia incrociate, quasi come se stesse pensando intensamente a qualcosa. << Rougue ha trovato qualcosa? >> chiese, osservando Erza con curiosità. Era da più di una settimana che avevano lasciato il lavoro in mano a Rougue, ma ancora non avevano sentito sue notizie. Varie volte avevano pensato che magari qualcuno avesse trovato il nascondiglio segreto del ragazzo, ma controllando di persona, avevano visto che Rougue era vivo e vegeto.

<< Non ci ha ancora contattati. >> Erza sospirò, spostandosi di lato per sbirciare sul computer di Laxus. << Io e Laxus abbiamo pensato sia meglio cercare le informazioni da soli. Rougue non capisce la gravità della situazione: più il tempo passa, più la gente si convincerà che siamo stati noi. >>

<< E se la polizia dovesse prenderci, verremo processati come assassini, giusto? >> chiese improvvisamente Natsu. Era rimasto in silenzio tutto il tempo, ma sembrava aver seguito bene il discorso. Ogni tanto, quando si parlava di strategie semplici, sembrava avere un buon occhio per le situazioni.

<< Esattamente >> confermò Erza << e non possiamo permetterlo. >>

<< Se non vi dispiace >> annunciò Gray con un sospiro << gradirei che la polizia non si avvicinasse a noi neanche per sbaglio. >>

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