Chapter 40.

389 23 16
                                    

|accenno a scene intime|






Sentire la propria mano essere stretta da quella di Natsu, fece sentire Lucy in estasi. Il cuore le palpitava nel petto con una macchina impazzita, e sebbene sentisse il bisogno di guardarsi attorno, non riusciva a staccare gli occhi dal ragazzo. Lo sguardo le cadde sulle spalle di lui, osservando come i muscoli si muovessero al di sotto della maglietta attillata, come i giochi di luci e ombre si rincorressero sulla stoffa.

Stavano scendendo le scale assieme, attaccati l'uno all'altra come se temessero che uno dei due potesse scomparire all'improvviso. Lucy non riusciva a riconoscere il corridoio dove stavano camminando, ma era pieno di dipinti appesi alla parete, e questa era ornata da una vecchia carta da parati color avorio. Quando ormai arrivarono alla fine, riuscì a intravedere scorci del soggiorno dov'era già stata: era la villa dei Dreyer. Ovviamente, si disse mentalmente, non poteva essere altrove.

Man mano che continuavano a camminare, Lucy riuscì ad avvertire il vago suono di un chiacchiericcio costante e acceso. Era quasi come se, chiunque stesse parlando, fosse impegnato in una discussione. Emergendo dal fondo del corridoio e arrivando in cucina, Lucy venne a contatto con gli abitanti della casa. Erza era ai fornelli con un grembiule in vita e stava agitando un mestolo sopra la testa, mentre un alquanto disperata Wendy cercava invano di spostarla. Loki era seduto in un angolo e cercava di farsi gli affari suoi, mentre Gajeel cercava di convincerlo che bere latte e caffè non era da uomini. Lucy buttò gli occhi al cielo, perché da quando esistevano bevande adatte a determinati sessi? Gray era poco più in là, una tazza di latte e cereali davanti, mentre con l'altra mano reggeva il telefono, intento a leggere qualcosa. Sembrava il più tranquillo nella stanza, se si escludeva il fatto che Laxus era appena intervenuto nella "discussione" tra Erza e Wendy, e ora stava prendendo il controllo dei fornelli.

Non appena versò un po' di impasto nella padella e lo sfrigolio attraversò la stanza, Lucy si rese conto che i ragazzi stavano cercando di cucinare pancakes. Non passò molto prima che il dolce profumo del dolce invase la stanza. Natsu la spinse un po' in avanti, quasi costringendola ad esporsi al pubblico. La ciabatta rischiò di scivolarle dal piede, causando un gran fracasso, ma attirando l'attenzione dei ragazzi. Lucy lanciò un'occhiata truce nei confronti di quello che ormai era tornato ad essere il suo ragazzo. Per tutta risposta, Natsu sollevò le spalle prima di rivolgerle un sorriso birichino e andarsi a sedere accanto a Gray.

Si udì il rumore tintinnante di qualcosa di vetro che sbatteva contro il ferro, e poi Lucy si sentì investire dal peso di Wendy, la testa della ragazza che le comprimeva il petto. L'agente sorrise, gli occhi che si increspavano assieme le labbra, e le braccia che andavano a circondare la sua amica. Era stata ferita in battaglia, probabilmente non solo lei, ma ciò giustificava la presenza di Wendy in quella stanza.

<< Lucy! >> chiamò la voce autoritaria di Erza. Lucy strinse maggiormente a sé la sua amica, quasi impaurita che il capo della gang potesse farle qualcosa. Si sentì stringere all'improvviso, le braccia che perdevano la presa sul giovane medico e il capo che sbatteva contro il seno protuberante di Erza. La rossa non sembrava arrabbiata, quanto più sollevata, o addirittura riconoscente per qualcosa. << Ci hai fatto preoccupare >> mormorò il capo di Fairy Tail. Sollevando di poco lo sguardo dalla sua posizione, Lucy notò gli altri che le sorridevano, annuendo alle parole di Erza.

Una vena di tristezza le attraversò il corpo, i sensi di colpa che tornavano a divorarla senza lasciarle scampo. Affondò il viso nel petto della ragazza più grande, gli occhi che pizzicavano mentre calde lacrime trovavano il loro percorso lungo il suo viso. Le bastò un attimo per scoppiare in un pianto disperato. Nonostante avesse gli occhi offuscati dalle lacrime, con la coda dell'occhio Lucy riuscì a notare una chioma rosata muoversi, il suono di una sedia che veniva tirata rumorosamente. Si sentirono dei mormorii, qualcosa come "lasciala stare", oppure "c'è Erza con lei". Nessuno di loro sembrava arrabbiato con lei, e Lucy non poté fare a meno che piangere più forte.

Hidden TruthsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora