Chapter 11.

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<< Sono stata abbastanza chiara? >>
Erza osservò tutti dall’alto della sua posizione. Era l’unica che non fosse seduta e stava puntando uno sguardo infervorato su tutti i presenti. Si erano riuniti nuovamente in quella sottospecie di scantinato dove ai membri di Fairy Tail piaceva organizzare i piani.

<< Stiamo ripassando questo piano da ore, Erza. >> Laxus, seduto al suo posto con la sua apparente calma, sembrava l’unico capace di trovare il fiato per ribattere.

Lucy osservò la mappa dell’ospedale che avevano disegnato seguendo le indicazioni di Wendy. Erza aveva puntato il dito su quello che doveva essere l’ascensore. I disegni non erano venuti un granché, ma erano abbastanza ben fatti da riuscire a decifrare i vari luoghi dell’ospedale.

<< Siamo sicuri che Wendy sia d’accordo? >> chiese timidamente.

Avevano contattato Wendy ore prima per informarla. Erza si era impuntata che anche lei doveva essere utile al piano e nessuno aveva osato ribattere più di tanto. Lucy aveva provato a rimediare con un piano un po’ più sicuro, ma alla fine avevano constatato che occorreva necessariamente una distrazione. Quella distrazione sarebbe stata Wendy. Lucy non era molto felice di mettere in pericolo la sua amica nuovamente – questa volta era più a rischio il suo posto di lavoro che altro – ma Wendy si era dimostrata entusiasta di poter essere d’aiuto ancora una volta.

<< Wendy ha già confermato che ci aiuterà >> la rimbeccò Gray. Era seduto poco distante da lei e come al solito, i suoi vestiti erano finiti chissà dove. Non sembrava preoccuparsene più di tanto.

Natsu aveva le braccia incrociate sul petto e sembrava annoiato. Era seduto accanto a lei, ma con la mente sembrava assente. Fissava la cartina con sguardo vacuo. A Lucy sarebbe piaciuto poter sapere a cosa stava pensando. Non che le importasse molto, ma capire la psicologia di quell’individuo avrebbe potuto rivelarsi utile.

Natsu era il più imprevedibile tra i membri della gang. Non si sapeva mai a cosa stesse pensando. Alcune volte sembrava addirittura che non pensasse affatto. Si buttava a capofitto nelle situazioni senza preoccuparsi molto delle conseguenze. Agiva e non preferiva perdersi in chiacchiere. Lucy non avrebbe mai capito se preferiva o odiava quel lato di Natsu. In alcuni casi le sembrava la cosa più giusta che una persona potesse fare. In altri, sembrava la cosa più stupida a cui abbandonarsi. Gli istinti a volte non portavano a nulla di buono. Cosa sarebbe successo se un giorno fosse andata male e ne sarebbe rimasto ucciso? Lucy non aveva intenzione di pensarci. Col tempo, si disse, avrebbe provato a mettere un po’ di sale in zucca a quell’idiota.

<< A me sembra noiosa la mia parte. >> Lucy sollevò lo sguardo, notando quello di Natsu. Anche adesso non riusciva a capire a cosa stesse pensando.

Erza incurvò un sopracciglio. << Ma davvero? >>

Gray era chiaramente agitato, al punto da iniziare a sudare freddo. << Ma sei impazzito? Vuoi che ti uccida? >> bisbigliò. Be’, non poi tanto piano. Lucy aveva colto perfettamente il tono preoccupato del ragazzo. Natsu e Gray potevano anche litigare la maggior parte del tempo, ma Lucy era certa che infondo tra i due ci fosse una bella amicizia. Certo, non come quella che lei aveva con Levy, ma era comunque un passo avanti.

<< Devo solo stare fermo nell’ascensore a tenere le porte aperte e cacciare chiunque tenti di entrarci. Non sembra molto divertente. >>

Natsu mise il broncio mentre ricadeva a peso morto sulla sedia. Il fatto che avesse addosso una maglietta nera attillata, non faceva altro che distrarre i pensieri già confusi di Lucy. I muscoli sembravano così possenti da sotto il tessuto. Lucy li vedeva guizzare ad ogni più piccolo movimento che Natsu compiva.

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