Chapter 15.

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Lucy non riusciva a crederci. Eppure lui era lì, davanti a lei. Non lo vedeva da qualche anno, eppure non era per niente cambiato. I suoi occhi blu erano gli stessi di allora: l'unica differenza era che non la stavano guardando con affetto, ma con incredulità.

<< Voi due vi conoscete? >> Era la voce di Gray, scioccato tanto quanto lo erano loro. Era comprensibile, si disse Lucy, lui aveva portato un informatore convinto che nessuno lo conoscesse, mentre ora si veniva a sapere che in realtà non era così.

Loki sembrò riprendersi dal breve stato comatoso in cui era caduto. Staccò a fatica gli occhi da lei, dirigendoli con ansia verso Gray. << Noi- Sì, ci conosciamo. Anzi, lei non dovrebbe essere qui. >>

Lucy sentì una stilettata in pieno petto. Il tono che Loki aveva usato sembrava freddo, quasi risentito. Era davvero così brutto averla lì? Ma soprattutto, avrebbe detto qualcosa?

<< Che intendi- >> Ma Gray non finì mai la frase.

Loki si mosse, andando immediatamente verso Lucy e prendendola per un braccio. La presa di lui era calda e gentile, proprio come lo era stata anni fa, ma non c'era nulla di confortante. Si ritrovarono fuori dalla stanza per le riunioni, fino a quando Loki non la trascinò in uno sgabuzzino dove i membri di Fairy Tail tenevano le scope. Da quel comportamento, Lucy dedusse che Loki era stato lì più di una volta e che conosceva bene la base. Appena richiuse la porta, Loki la spinse non troppo gentilmente verso il muro. Le si mise addosso, mettendo le mani ai lati della testa e bloccandole ogni via d'uscita per impedirle di fuggire.

<< Che ci fai qui? >> le chiese bruscamente.

Lucy non era terrorizzata. Non avrebbe mai potuto avere paura di Loki. Anche se per qualche strana ragione lui avesse deciso di farle del male, se lei avesse urlato, i membri di Fairy Tail sarebbero accorsi all'istante. Lucy sapeva che in quel caso, lei sarebbe stata dalla parte della ragione in ogni caso. I membri di Fairy Tail preferivano credere ai loro, anche se questi era solo una recluta.

<< Potrei farti la stessa domanda, Loki. >> Gli rispose con lo stesso tono, accertandosi che lui cogliesse bene il messaggio. Anche lei era seria e voleva spiegazioni tanto quanto lui.

<< Lo sai che sono in missione da anni >> la rimbeccò. Loki era un agente di polizia che lavorava nella sezione antidroga. Anni fa gli era stata assegnata una missione sotto copertura per sgomberare una gang che inondava di droga ogni distretto della città. Il caso però si era allargato esponenzialmente quando altre gang erano entrate nel giro, tempestando le strade di tutta Tokyo. Lucy non scherzava quando ammetteva di non vederlo da due anni.

<< Beh, anche io sono in missione >> ammise lei. La voce non le tremò e ne fu grata. Non voleva dimostrarsi debole, non davanti a Loki.

<< Ma perché? >> le chiese. Sembrava quasi disperato. << Sei un membro dell'intelligence, Lucy, non sei il tipo che prende missioni sotto copertura! >> Loki si fermò bruscamente. Non poteva alzare la voce, o la copertura di entrambi sarebbe saltata. C'erano membri di una gang nella porta accanto.

<< Non volevo farla! >> esclamò lei sottovoce. L'ultima cosa che voleva, era che qualcuno li sentisse. Poi spiegarlo sarebbe stata dura e Lucy non era certa di non uscirne senza una pallottola piantata in fronte. << Senti, un sacco di agenti sono morti in questa missione. Il dipartimento aveva bisogno di un agente che non si facesse scoprire, che non si comportasse da poliziotto, così hanno mandato avanti me. >>

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