Lucy si svegliò di soprassalto, il cuore che le balzava in gola e cominciava a battere furiosamente. Le orecchie le fischiavano per via del forte rumore che l'aveva buttata giù dal letto, incespicando sul pavimento con gli occhi socchiusi e un broncio evidente sul viso. Subito dopo, un sordo dolore alla costola la fece svegliare del tutto, la mano che volava sul punto dolorante in un attimo, stringendo per istinto. Con il dorso dell'altra, Lucy si fregò lentamente gli occhi, togliendo via il velo di sonno che le era rimasto in corpo: era davvero frustrante svegliarsi a quel modo, soprattutto quando non riusciva a ricordare di essere andata a letto.
Aprendo meglio gli occhi, Lucy venne a contatto con una chioma aranciata, occhi blu che la scrutavano da vicino. Il cuore le balzò in gola per l'ennesima volta, ma cercò di trattenersi dall'urlare quando riconobbe il volto un po' scocciato di Loki. Lucy gli diede un colpetto sul braccio, mettendo il broncio. << Mi hai fatto venire un colpo! >> esclamò, cercando al contempo di regolare la voce. Non sapeva ancora che ore fossero e dal silenzio che aleggiava attorno a loro, doveva essere senz'altro presto.
<< Non è colpa mia se hai deciso di dormire sul divano >> borbottò quello in risposta, il viso che si allontanava e lui che pian piano si alzava dal pavimento. Lucy emise un verso di confusione, gli occhi che iniziavano a vagare da un lato all'altro: era caduta da un divano, questo lo vedeva, e aveva ancora i vestiti di ieri sera – una felpa nera e un paio di jeans. Allungando il capo, notò le sue converse nere sull'entrata, accompagnate da altre paia di scarpe, molte più di quanto si aspettasse.
L'ingresso era decorato da scuro legno di mogano, chiavi abbandonate su un mobile e porta decorata da delicati intrichi che ricordavano lo zigzagare dei fulmini. Le pareti erano di un giallo smorto, il divano di un marrone scuro, in perfetto abbinamento con un tavolo da cerimonie sul fondo della stanza, circondato da una miriade di finestre illuminate dalla flebile luce del sole. I riflessi arcobaleno dei raggi sui vetri, fece rimanere incantata Lucy, che quasi si chiese se quello non fosse un sogno ad occhi aperti: le sembrava di essere tornata a casa dei suoi genitori. << Dove siamo? >> domandò, confusa.
La verità era che Lucy non ricordava nulla, eccetto l'aver partecipato all'operazione per liberare Fairy Tail. Forse si era addormentata? Era altamente probabile: era stanca e anche ora riusciva a sentire un peso gravarle sulla schiena.
<< Siamo nella casa indicata da Makarov >> commentò Loki, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi. Era strano venire a contatto con l'epidermide calda di Loki, quando lei sentiva la propria essere fredda. Il ragazzo odorava di muschio e aria della notte, un perfetto mix che gli dava un'aria più dura e feroce del previsto. << I membri di Fairy Tail sono di sopra, dormono. >>
Lucy buttò gli occhi al cielo per istinto, rialzandosi e accomodandosi nuovamente sul divano. << Sei appena entrato, come fai a sapere che dormono? >>
Loki fece spallucce. << Perché non stanno facendo casino come al solito >> borbottò, la mano che correva tra i capelli, rendendoli ancora più arruffati di quanto già non fossero. Quello era un gesto che Loki faceva ogni qual volta era frustrato, e in un certo senso mise un senso di nostalgia in Lucy, che ricordò quando erano più piccoli e lei gli sistemava i capelli quando lui li arruffava di proposito. Ma erano entrambi cambiati e cresciuti, i loro sentimenti erano diversi. Forse lui provava ancora qualcosa per lei, ma Lucy era andata avanti molto tempo prima, e finalmente aveva trovato l'amore in Natsu. In un modo o nell'altro però, le cose prendevano sempre una piega sbagliata. Si chiese se forse non fosse lei il problema, se ci fosse qualcosa che impediva agli altri di amarla per un lungo tempo. << Venire qui non è stato affatto facile >> commentò Loki, il respiro che si faceva più concitato mentre si sedeva sul divano accanto a lei.
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Hidden Truths
Fanfiction[..] Fra queste ce n'era uno dedicato ad una particolare gang che nessuno riusciva a prendere e che da quasi un anno tempestava le strade con traffici illegali. Non c'erano ancora nominativi, non si conosceva il numero esatto di chi vi fosse dentro...