Chapter 28 (Gelosia)

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Continuo a correre, più forte che posso, il vento sembra essere tutt'uno con me, le foglie oramai cadute svolazzano al mio passaggio, e le persone intorno a me sembrano essere come fantasmi, anime perdute, disperse nel nulla. O forse sono io l'unica qui a sembrare un'anima perduta...

Da lontano noto il palo della luce posto davanti casa mia e, subito, sospiro di sollievo. A passo più lento, mi incammino verso la mia meta, ma noto la signora Blake al balcone di casa sua intenta a fumare qualcosa.

"Hey Ilary." Mi sorride lei con un cenno di mano.

"Non pensavo lei fumasse..." Rispondo cercando di calmare la mia voglia di scoppiare a piangere.

"Infatti non lo faccio." Risponde lei sorridendo. "Vuoi salire? Non sembra tu abbia avuto una bella giornata..." Dice facendomi cenno verso casa sua.

"Va bene." Le sorrido e mi incammino verso la porta di casa sua.

"Le chiavi sono sotto quella pietra là, di fianco al nano da giardino." Dice lei continuando a fumare.

Annuisco e prendo le chiavi entrando poi in casa e dirigendomi verso il balcone della sua stanza.

"Ma questa è..." Asserisco non appena le vado vicina.

"Marijuana, sì, ne vuoi un po'?" Annuisco. Dopo quello che è appena successo questa è probabilmente la cosa migliore di tutta la giornata. Prendendo dalle sue mani la canna ben rollata e aspiro. Ci voleva proprio.

"Non pensavo lei... sa, fumasse." Dico ripassandogliela.

"Eh, le persone non sono sempre quello che sembrano... E comunque basta darmi del lei, mi fa sentire più anziana di quel che già sono." Risponde sbuffando fuori il fumo.

"Va bene... Mary." Dico con riluttanza il suo nome, a me non solito.

"Ma dimmi... Cos'è successo?" Chiede spegnendo la canna e buttandola nel portacenere.

"È complicata come cosa diciamo... Io beh, io penso di provar qualcosa per questo ragazzo, il fatto è che lui non va bene per me, non è la persona migliore al mondo, ma comunque io mi ci sto affezionando e non so come fare, mi sto illudendo che qualcosa possa succedere, ma non è così." Mi fermo sospirando e guardando verso il nulla. Poi continuo: "Ad esempio ieri era il mio compleanno e questa sera aveva deciso di portarmi da una parte, mi ha portato al Tower Bridge, dentro, e non ho la minima idea di come lui abbia fatto ad avere le chiavi... Comunque, sembrava andare tutto alla perfezione, abbiamo mangiato delle schifezze e poi io mi sono alzata a guardare il panorama, lui si è avvicinato, mi ha baciata, io gli ho fatto capire che mi sono affezionata a lui e che inizio a provare qualcosa e lui non ha risposto, si è allontanato. Si è seduto al tavolo e, così, me ne sono andata via, correndo, piangendo, e lui non si è neanche degnato di seguirmi o di fermarmi." Butto fuori tutto, sentendomi un pochettino più leggera, ma non completamente.

"Beh, lui è un gran bastardo, questo è palese, ma ciò non significa che magari lui non ricambi i tuoi sentimenti..." Dice lei e subito la stoppo.

"Per favore Mary, mi faccio già fin troppi film mentali e illusioni, non ho bisogno che anche tu mi dia false speranze." Abbasso lo sguardo mandando giù la saliva.

"Questo è vero, ma sai quella volta al parco? Beh io ero lì con la mia nipotina e... e vi ho visti... Ho visto il modo in cui ti ha guardata, ho visto il modo in cui ti guardava e posso giurare che era uguale al modo in cui Mark, mio marito faceva con me." Risponde lei prendendomi le mani e stringendole verso di sé.

"Ilary, io sto morendo. Non so quanto mi rimane: forse un mese, una settimana, un anno... e solo in momenti come questi si capisce quanto la vita sia breve. Vivila al meglio, non si sa mai cosa potrebbe accadere. Vai da lui, sbattilo al muro, digli chiaro e tondo ciò che provi." La guardo dritta negli occhi e il mio cuore sembra fare crack, sgretolandosi in mille parti.

Amore in polvere. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora