Chapter 22 (Caro Diario)

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L'estate era oramai quasi finita, settembre era arrivato, fra un mese avrei compiuto ben diciotto anni e sarei diventata perseguitabile dalla legge.

Erano passati vari giorni da quel bacio, ma le sue labbra sembravano essere ancora stampate sulle mie.

Prendo il mio diario segreto, esatto ho un diario segreto.

Lo prendo da sotto il materasso e lo poggio sulle mie gambe mezze nude. Lo apro andando sulla prima pagina vuota e inizio scrivendo la data. Poi le parole vengono da sole, come se ci fosse una musa al mio orecchio che me le detta.


10 settembre 2017


Caro diario,


quest'oggi non so bene come iniziare a scrivere, le cose da dire sono tante e i pensieri sono affollati, quindi inizierò col dire che Zayn, esatto quello Zayn, mi ha baciata, un'altra volta. Questa volta però non potrò dare la colpa all'alcol perché non è così. È stato come, non lo so, la cosa più normale al mondo, come se semplicemente dovesse accadere.

Sai c'è una corrente filosofica di cui non mi ricordo precisamente il nome, stoicismo forse, la quale dice che c'è una legge naturale che governa il mondo, in pratica tutto succede, perché deve succedere e non si può fare niente per cambiarlo, devi semplicemente accettare senza lamentarti.

Per cui la mia unica spiegazione a quello che è successo, è che doveva succedere perché questa strana legge naturale lo ha deciso.

Non so cosa fare, tutto questo mi sta solo facendo scoppiare la testa, lui non mi fa capire... Tante volte sta lì buono, mentre altre volte gli vengono questi schizzi e... non lo so davvero.

Mi sento anche stupida perché sto scrivendo i miei problemi su un foglio che non mi può rispondere e dare consigli.

In qualsiasi caso confido in te, spero di poter capire al più presto ciò che passa per quella dannata testa. Non ti preoccupare, sarai il primo a saperlo!

A presto.


All the love. xx


Ilary.


Riposo il diario sotto il materasso, nascondendolo da occhi indiscreti. Non vorrei mai che mia madre, con quella lingua biforcuta lo leggesse e lo dicesse a mio padre...

Sbuffo buttandomi di nuovo sul letto e guardando verso il soffitto a quattro di spade.

Non so cosa fare, oggi il tempo non è dei migliori, per lo meno non piove, però quella solita coperta grigia che c'è sul cielo non aiuta molto. Prendo il telefonino andando sulla galleria e guardando tutte le foto che Cassie aveva fatto durante la vacanza in Italia.

Sorrido al ricordo di tutti i bei momenti passati insieme e nello scorrere tra le foto ne trovo due molto carine, di cui non mi ero neanche accorta ci fossero.

Sono entrambe state scattate la notte di San Lorenzo, quasi all'alba per la precisone. La prima siamo io e Zayn di spalle, seduti sulla sabbia, il nostro sguardo si era incrociato per qualche secondo e Cassie aveva colto la palla al balzo scattandola. Sull'orizzonte il sole stava sorgendo e i miei capelli svolazzavano a causa del venticello che si era venuto a creare.

Sorrido e poi passo all'altra foto. Una coppietta era venuta a guardare le stelle così gli chiedemmo se ci potessero fare alcune foto.

Era una foto molto spontanea, Harry per mettersi in posa era caduto e stava ridendo per terra, di conseguenza anche noi. Chi era abbassato sulle ginocchia, chi con il viso all'indietro e chi altro che invece cercava di rimanere serio fallendo miseramente.

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