"Cassie, no! Se vuole chiarire deve essere lui a chiamarmi, non io! È lui quello a doversi scusare!" Esclamo per l'ennesima volta al telefono.
"Diamine, siete entrambi così testardi." Sbuffa lei.
"Te l'ho già detto come la penso. Ora vado. Ciao." Rispondo e, senza aspettare una sua risposta, riattacco.
Butto il telefonino oramai scarico sul letto e mi metto a camminare a zonzo per la stanza. Inizio a pensare che magari potrei fare io un passo indietro, ma subito dopo penso che non devo farlo.
"Esatto Ilary, devi avere carattere. Non farti mettere i piedi in testa." Dico annuendo fiera di me stessa.
Però a breve sarà il mio compleanno, i miei diciott'anni. Lui è una parte importante della mia vita. Abbiamo sempre sognato la festa dei nostri diciott'anni e, come io sono stata presente per il suo grande traguardo, voglio che anche lui lo sia.
Esatto, sono passate almeno due o tre settimane dall'accaduto e nessuno dei due ha voluto mettere l'orgoglio da parte.
"Okay, lo chiamo." Dico d'un tratto riprendendo il telefono, ma noto che è attaccato alla corrente per caricarsi.
"Ma no, magari si spegne mentre lo chiamo, meglio aspettare che si finisca di caricare." Continuo a farfugliare, ma poi decisa dico: "No, ora lo chiamo."
In pochi secondi risponde.
"Ciao."
"Umh, ciao." Dico io iniziando a mettermi la giacca.
"Hai bisogno di qualcosa?" Chiede freddo.
"Tra una decina di minuti sono sotto casa tua, penso tu mi debba dire qualcosina..." Rispondo io mettendo in vivavoce e infilando le scarpe.
"Okay, a dopo." E riattacca facendomi innervosire ancora di più.
Scendo le scale e avviso mio padre, il quale è sul divano a guardare la formula uno, che sarei andata a casa di Niall.
Fortunatamente Niall non abita molto lontano, giusto uno, massimo due chilometri, quindi decido di andare a piedi.
In dieci minuti esatti, a passo sostenuto e con fiato corto, sono finalmente sotto casa sua.
Vedo Niall affacciato alla finestra della sua camera che mi fa un cenno prima di scendere e venirmi ad aprire.
"Hey." Dico rimanendo sulla porta come se fossi un'estranea e non sapessi dove andare.
"Entra." Dice con tono piatto, anche se so che sta facendo una fatica bestiale... Non è il tipo.
Nessuno è in casa, tranne la sua cagnolina che subito mi salta addosso facendomi le feste.
"Kira! Tesoro!" La strafugno un po' e posso vedere con la coda dell'occhio un piccolo sorriso formarsi sulle labbra di Niall.
"Andiamo, al cane ci penserai dopo." Dice schiarendosi la voce e correggendo la postura.
Alzo gli occhi al cielo e lo seguo salendo le scale per andare in camera sua.
Apre la porta e si siede sul letto, di conseguenza lo faccio anche io, però tendendo un po' le distanze.
"Quindi, non mi devi dire niente?" Chiedo io togliendo le scarpe e incrociando le gambe sul letto. Niall guarda ogni mio movimento prima di sospirare e mettersi di fronte a me.
"Io, io ammetto di non aver dovuto reagire in quel modo, ma vederti mezza ubriaca ballare per quel... quel..." Inizia e lo guardo male sapendo ciò che vuole intendere.
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Amore in polvere.
Fanfiction"Essere amati ci rende forti; amare ci rende coraggiosi." "Caro diario, Sai sono oramai giorni che Zayn non si fa sentire, non so cosa stia facendo, non so dove sia, so solo che è lontano. Mi manca, mi manca dannatamente tanto. Non mi sarei mai imma...