Introduzione e Capitolo I: Il giardino di Nerwen

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Sono una grande appassionata delle opere di JRR Tolkien, la prima delle quali, Il Signore degli Anelli, ho letto a 16 anni, e riletto innumerevoli volte, anche in lingua originale. In seguito sono venuti Lo Hobbit, Il Silmarillion, Racconti Incompiuti, Racconti Ritrovati, Racconti Perduti, I Figli di Húrin, ed altri ancora.

Come tutti i fan sfegatati di un'opera, ho fantasticato mille volte di farne parte, e così mi sono creata un alter ego, Nerwen la Verde, grande amica e collega di Gandalf il Grigio, nonché seguace della Valië Yavanna Kementári, la Regina della Terra.

Con l'arrivo del primo film della trilogia de Lo Hobbit, mi è infine giunta l'ispirazione giusta per scrivere una fan fiction che narrasse le avventure di Nerwen. Ho cercato di essere il più fedele possibile alla geografia ed alla nomenclatura dell'universo tolkeniano, nonché alla trama già stabilita dal Professore di Oxford - non stravolgerò nessuna sua linea narrativa - tuttavia, lo spirito con cui l'ho scritta è molto più moderno ed "audace" di quello di Tolkien. Non aspettatevi pertanto il suo romantico pudore ottocentesco nella rappresentazione di situazioni sentimentali: i personaggi che descrivo - miei o presi in prestito - sono decisamente più "carnali", siano essi Valar, Maiar, Elfi, Nani od Umani. Niente Valar o Maiar simili ad angeli asessuati, quindi, bensì invece assai più somiglianti agli dèi olimpici o norreni, con le loro passioni, le loro virtù ed i loro difetti; e niente Elfi tanto trascendenti da parer ultramondani, bensì di carne e sangue tanto quanto Nani ed Umani, immensamente saggi se vogliamo, ma fallibili, ed amabili o indisponenti esattamente come gli altri abitanti della Terra di Mezzo.

Per gli esperti dell'universo tolkeniano, le descrizioni dettagliate che fornisco di contesti, ambienti e personaggi potranno risultare inutili e pedanti, ma ho voluto rendere la storia fruibile anche a chi conosce poco o nulla delle opere del Professore.

Il rating rosso è indispensabile, perché racconto dettagliatamente anche le situazioni amorose, esattamente come si fa con tutte le altre situazioni, perché ritengo che l'amore - ivi compresa la sua espressione fisica - sia la cosa più bella del mondo e che pertanto non ci sia motivo alcuno di provar vergogna. Del resto, i miei personaggi non fanno sesso, ma fanno l'amore, o al limite fanno sesso con sentimento; perciò tali scene possono esser descritte al massimo come erotiche, e non certo come pornografiche.

Il mio stile prevede l'uso della virgola PRIMA della "e", che NON è un errore, vedi https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/uso-della-virgola-prima-della-congiunzione-e/148 - grazie per l'attenzione. Del resto, la usava anche Tolkien, al cui stile cerco di avvicinarmi, in questa particolare storia.

Bene, ora siete avvisati! XD Se siete ancora intenzionati ad addentrarvi nei meandri della mia storia, siate i benvenuti. In tal caso, elen síla lúmenn'omentielvo (*).

Lady Angel

(*) Una stella brilla sull'ora del nostro incontro (lingua quenya, da "Il Signore degli Anelli").

Capitolo I: Il giardino di Nerwen

Nerwen Laiheri, la Signora del Verde, si chinò sulla pianta di basilico e ne accarezzò delicatamente le foglie odorose.

"Bravo fratellino", lo lodò, "Cresci e spandi ovunque il tuo profumo."

Il grande giardino di Nerwen era il più ricco e rigoglioso di tutta Valinor, e spesso i suoi abitanti - Valar, Maiar ed Eldar - vi venivano a cercare piante per ornare i loro parchi e profumare le loro pietanze. Grazie alla sua abilità ed al dono speciale concessole da Yavanna Kementári, Nerwen faceva crescere nel suo orto tutte le piante di Arda, dai muschi e licheni dei climi subartici alle piante grasse dei deserti, dalle conifere del nord alle palme equatoriali. Una profusione di fiori, alberi, arbusti, piante, erbe di ogni genere e tipo prosperava sulla sua vasta terra, in un'allegra mescolanza di colori e profumi che donava gioia ai cuori di coloro che li ammiravano. Tale era la bellezza di quel luogo, paragonabile solo ai meravigliosi Giardini di Lórien, che molti vi venivano anche solo per passeggiare e riempirsi gli occhi di quelle tinte ineguagliabili e le narici di quegli aromi deliziosi.

Nerwen la Verde e la ricerca delle EntesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora