Verità e Allenamento ( Capitolo 7 )

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Più T/N si avvicinava alla sua stanza e più sentiva la paura crescere dentro di lei.

La lunga scalinata per arrivare, le dava l'impressione di essere un estenuante scalata su una montagna, perché a ogni passo che percorreva, per raggiungere la meta, le mozzava il fiato a ogni scalino, come se aumentasse la pressione dell'altitudine e il corpo faceva fatica ad immagazzinare ossigeno.

Una volta arrivata, trovò Camil seduta sul suo letto, che l'attendeva impaziente di sapere come fosse andato il suo primo giorno di lezione.

Sinceramente T/N, volle raccontarle una piccola bugia ma non ne ebbe il coraggio, perché non era l'educazione con la quale Camil l'aveva cresciuta, non appena stava per raccontarle cosa fosse successo, entrarono come una mandria di animali impazziti, tutte le sue compagne di stanza che avevano saputo la notizia grazie alle voci che erano circolate sul suo conto, ma visto che non credevano che T/N era in grado di fare una cosa del genere, perché è una bravissima ragazza, che se vede qualcuno nei guai correva in suo aiuto, allora decisero di andare a chiederglielo direttamente.

Anche se il momento non era dei migliori,perché era sul punto di raccontare a Camil l'accaduto, piombarono letteralmente nella stanza, cadendo l'una sopra l'altra, ma non appena si erano riprese, chiesero in coro....

Ragazze: < T/N !!!!! Sono vere le voci che stanno circolando su di te?! >

Camil: < Quali voci? >

Camil non poteva sapere cosa fosse successo, perché subito dopo che era finito il suo turno e iniziava la sua pausa, era andata nella stanza di T/N per andare a chiederle del suo primo giorno, ma dopo un'entrata del genere da parte delle amiche di T/N, sentiva che qualcosa non quadrava, così le fece quella fatidica domanda.

T/N si dovette arrendere alla realtà dei fatti e raccontare a tutti quanti cosa fosse successo, allora prese una sedia e si mise davanti a tutte, così da poter avere la loro attenzione e non dover spiegare la storia una seconda volta.

(...... spiegazione dell'accaduto......)

A dispetto di quello che T/N pensava che accadesse, ovvero far arrabbiare talmente tanto Camil da farle ricevere una bella sgridata e una piccola punizione, come per esempio, toglierle il suo dolce preferito per una settimana.

Vide sui volti di tutti delle lacrime scendere dai loro occhi, soprattutto da quelli di Camil, a dir la verità T/N non si aspettava una reazione del genere da parte di tutte, si sarebbe immaginata qualsiasi cosa ma non un risultato così.

In un secondo momento, tutte quante corsero da T/N e l'abbracciarono, perché le voci non raccontavano cos'era successo prima della sfida, ovvero che Cloe avesse detto delle brutte cose nei confronti di Camil, avevano completamente tralasciato questo dettaglio mentre avevano evidenziato il fatto che T/N avesse pestato il piede a Cloe e lei per vendicarsi l'avesse sfidata.

Camil, rimase in silenzio fin quando non si asciugò le lacrime e si avvicinò a T/N per poterla abbracciare anche lei e dirle parole dolci.

Camil: < T/N, ti ringrazio molto di avermi difeso,mi hai reso molto felice, ma non ti saresti dovuta arrabbiare così, perché adesso ti sei cacciata nei guai e dovrai ballare davanti a tutti, e per ...... >

Ragazze : < Signorina Camil, non si deve preoccupare per T/N, l'alleneremo noi per la sfida e non la perderemo d'occhio nemmeno per un secondo, dopotutto siamo più grandi di lei e abbiamo una certa esperienza nel ballo fra tutte quante. Poi le lo dobbiamo visto che ha difeso una persona che per tutte noi è molto importante e ci ha sempre trattate come sue figlie. > dissero interrompendo Camil.

Davanti a quella confessione, Camil non resistette e si mise a piangere nuovamente, prendendo in un grande abbraccio tutte quante e rispondendo dopo una risata.

Camil: < Ahahahahahah.......... d'accordo allora l'affido a voi, mi raccomando fate un ottimo lavoro e insegnatele tutto ciò che sapete, mi raccomando siate prudenti. >

Ragazze: < LASCI FARE A NOI!!! > gridarono in coro.

Camil: < Va bene allora è deciso, ma T/N merita comunque una punizione, niente dolce per una settimana. >

T/N: < Noooooooo!!!!......... uffa non è giusto però!>

Camil: < Preferisci per due settimane o qualche altra punizione ? >

T/N: < No, no, no, va benissimo così > disse, ripensandoci all'istante.

T/N dovette arrendersi al suo destino di una settimana senza dolce e ad un allenamento, che secondo lei, sarebbe stato estremamente stancante fisicamente e psicologicamente, ma che si può dire......

........dopotutto si era cacciata nei guai e doveva uscirne in qualche modo.

Così iniziò il suo allenamento, organizzato dalle persone alle quali voleva molto bene.


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