Gran Finale, ultima melodia [ parte 1 ] ( Capitolo 48 )

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Hamilton: < T/N ELIMINALO!!! > ordinò con rabbia.

Obbedendo al suo ordine, il corpo di lei balzó con uno scatto fulmineo verso di Sans, che appena notò l'attacco cercò di schivarlo e per fortuna ce la fece, se si fosse distratto di un solo secondo di più, sarebbe stato fregato.

JJ: < NON È GIUSTO STAI BARANDO! >

Hamilton: < In amore e in guerra, tutto è concesso bambina. >

JJ: " Bambina un corno nonno " pensò con molta irritazione in corpo, ma lei non era l'unica a provare quell'emozione.

Tutti quanti non potevano fare niente, rimanevano li ad osservare quella serie di attacchi che T/N sferrava con tutta la sua forza a Sans, per quanto quel momento potesse essere considerato pericoloso e pazzesco, sembrava che sul volto di Sans si poteva vedere un espressione di felicità.

Nessuno poteva capire la motivazione di quel espressione, ma lui sentiva perfettamente quali erano le emozioni che provava in quel momento, però non sai accorgeva delle espressioni che stava facendo, per lui quella lotta non era un vero e proprio scontro, mentre schivava ogni attacco di lei, sentiva come delle note di una musica lontana, la quale sincronizzava i loro movimenti.

Che fosse un'allucinazione o pazzia......

Questo di certo non li interessava, a lui bastava che lei fosse viva, avrebbe preferito essere da solo con lei in una sala davanti ad un'ottima cena per festeggiare il suo ritorno, invece erano li, su un campo di battaglia mentre cercava di schivare ogni suo colpo, però più lei si avvicinava e meno lui riusciva a concentrarsi.

La sola idea di un possibile contatto con quelle sue mani, adesso chiuse a pugno che tentavano di colpirlo, oppure con la pelle del suo corpo, lo mandava in paradiso, o al contrario, lo faceva scendere direttamente all'inferno.

Per quanto fosse cocciuto e testardo, doveva ammetterlo, avrebbe fatto qualsiasi cosa per poterla fa tornare normale e mantenere la propria promessa, ma in quel momento non riusciva a mettere in ordine delle idee che potessero aiutarlo in quella situazione.

Il desiderio di toccarla e abbracciarla era molto forte, quella situazione e quel vestito di certo non aiutavano, perché, per quanto fosse pericolosa, nell'aria circolava una forte sensazione di adrenalina, come se dopo quel giorno non ci fosse più nulla, la fine di tutto.

Sans: " Sans! Datti una calmata!

Devi concentrarti non puoi pensare a quel suo vestito e quella scollatura, mmmmmm.........

EY! NO! RIPRENDIAMOCI UN PO'!

Non posso venire distratto così, ok fossimo in un'altro momento, ci avrei buttato un occhio.....

Ma cosa vado a dire! " la sua mente era partita come un razzo.

Hamilton: < Allora Sans, la smetti di continuare a schivare e contrattacchi.

Oppure hai paura di ferire il mio burattino o per meglio dire, la mia piccola marionetta.

Dobbiamo essere precisi dopotutto io ne controllo i fili che muovono il suo copro e ho il controllo della sua mete.

Qualsiasi tua mossa d'attacco, per quanto astuta possa essere, io l'ho già prevista e so come reagire ad essa.

NON PUOI SCONFIGGERMI SANS, DOVRAI PER FORZA UCCIDERLA...... e questa volta lei dovrà morire davvero, perché il mio controllo su di lei non si fermerà di certo per una ferita, continuerò a farla combattere finché uno dei due non cadrà.

Mafia Sans x Assassin ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora