Rapimento ( Capitolo 39 )

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T/N stava vagando per la villa con lo sguardo perso, mentre pensava a ciò che aveva fatto e continuava a ripetersi che fosse la scelta giusta.

T/N:" Stai tranquilla T/N, anche se le hai detto una piccola bugia, hai fatto la scelta giusta, almeno a quest'ora sarà a casa sua al sicuro e senza preoccupazioni "

Nel frattempo che pensava, ebbe uno strano presentimento, infatti nel giro di un secondo si dovette abbassare per schivare una freccia che era diretta a lei.

Quella freccia aveva distrutto il vetro della finestra in mille pezzi, che si erano sparsi per tutto il pavimento ed alcuni le avevano graffiato la faccia e il braccio, su di essa c'era una lettera legata con un fazzoletto e si era conficcata in uno dei tanti quadri del corridoio, in cui era stata lanciata e nel quale T/N stava camminando.

T/N aspettò qualche secondo prima di affacciarsi alla finestra, ma appena capì che non c'era più nulla da temere, non indugiò oltre e si affacciò, tutto ciò che vide era una donna al di la del cancello, che la osservava e poi, quando era certa di avere la sua attenzione, tirò fuori una mano dal suo impermeabile e con essa assunse la posizione di una pistola, che le puntò, poi fece finta di spararle e soffiò sulle sue dita.

Cloe: " Il dado è tratto T/N.

Ora tocca a te.

Fai la tua mossa, non vedo l'ora di rivederti sul campo di battaglia ed eliminarti per sempre" pensò mentre la guardava da lontano e con lo sguardo le faceva recepire il messaggio.

T/N non sapeva chi fosse quella donna, ma di certo aveva recepito forte e chiaro il suo messaggio, doveva soltanto scoprire cosa dicesse quella lettera, così andò a staccarla dal quadro e la osservò, il fazzoletto che legava la lettera aveva uno strano profumo, sembrava quello di Camil, però non poteva esserne sicura, prima di preoccuparsi doveva leggere la lettera.

" Cara T/N

Se stai leggendo questo messaggio vuol dire che la mia freccia non ti ha ucciso e questo mi fa piacere.

Non sarebbe stato divertente, se fossi già morta per una banalissima freccia, prima di morire devi soffrire e molto.

Va beh, tornando a noi

ti starai sicuramente chiedendo chi sono, diciamo che sono una tua vecchia conoscenza che vuole vendetta, ma smettiamola parlare di me, anche se ci sarebbero molte cose da dire per elogiare la mia persona.

Comunque abbiamo preso una persona che per te è molto importante, la tua dolce e preziosa madrina Camil.

Adesso stabiliamo un paio di cosette:

- se la vuoi rivederla, vieni dove tutto ebbe inizio

- ti conviene portare la cavalleria, se davvero vuoi divertirmi e soprattutto permetterle di tornare a casa sana e salva, perché te invece non te ne andrai così facilmente, il Signor Hamilton ha dei bei lavori da fare con te.

Vedrai che ti piaceranno, i suoi giochetti sono molto eccitanti.

Hai 3 giorni di tempo a partire da oggi per pensarci, poi sai cosa le accadrà, la uccideremo,

ma questo si vedrà dalla tua decisione.

Ci rivediamo preso T/N."


In quel momento T/N, non sapeva come reagire, le sue paure che fino ad 5 minuti fa cercava di far sparire, adesso erano più vive che mai, ciò che voleva impedire, era accaduto e non aveva fatto niente per impedirlo, ma di certo avrebbe fatto di tutto per fermarlo.
Così si riprese e corse nell'ufficio di Madame per raccontarle cosa era accaduto.

............. Skip Time.............   

Madame: < Ne sei certa di ciò? >

T/N: < Si, l'ho vista con i miei occhi che cercava di intimidirmi con lo sguardo e intanto mi lanciava il guanto di sfida >

Madame: < Questo non ci voleva, proprio adesso che i nostri alleati sono impegnati con una faida con la Famiglia Hamilton e adesso vi viene te a dire, che lui sta addirittura cercando di ucciderti o farti del male.
Quella Famiglia causa solo dei problemi...... va assolutamente fermata!

Dovremo organizzare una riunione per unire tutte le Famiglie alleate contro di lui e >

T/N: < Con permesso Madame, ma organizzare una riunione richiederebbe troppo tempo, loro vanno fermati adesso! >

Madame: < T/N !
Convengo pienamente, che adesso sei in uno stato di profonda agitazione perché sei preoccupata per quella persona che a te sta molto a cuore.
Però purtroppo devi capire che io ho le mani legate, non posso fare nulla senza l'approvazione del consiglio, poi francamente ritengo che qualche volta i sacrifici siano necessari, sacrificarne uno per salvarne mille.>

T/N: < Non sono d'accordo!
Se ci alleassimo con qualcuno, senza per forza organizzare questa stupida riunione, risparmieremmo tempo! >

Madame: < T/N!
RITIRA SUBITO QUELLO CHE HAI DETTO, TE NON HAI IL DIRITTO DI PARLARMI COSÌ!
IO SONO MADAME ROUGE, IL CAPO DELLA FAMIGLIA DELLA ROSA ROSSA E TE DEVI STARMI A SENTIRE QUANDO PARLO! >

T/N: <...........>

Madame: < Cos'hai da dire a tua discolpa?!>

T/N: < La prego di scusarmi Madame>

Madame: < Ti perdono, ma devo punirti, quindi non potrai uscire dalla tua stanza fino a mio nuovo ordine e per impedire che tu possa scappare, Gaylord ti controllerà. >

T/N: < Come desiderate, con permesso>

Detto ciò, lasciò l'ufficio di Madame e si diresse verso la sua stanza, seguita da Gaylord, che era anche lui nel suo ufficio ed aveva assistito a tutta la scena, poi la portò nella sua stanza e si mise davanti alla porta a fare la guardia, come richiesto da Madame.

Passarono le ore, intanto T/N si era fatta una bella doccia e si era vestita con la sua fidata giacca, cravatta e jeans, sapeva benissimo cosa voleva fare, ovvero disobbedire a Madame ed andarsene via dalla villa per salvare Camil.
Però prima doveva uscire dalla sua stanza, superando la guardia di Gaylord, per poi convincere JJ e Paul a seguirla nella sua missione.
Infatti aveva già un piano perfetto doveva soltanto attuarlo.

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