Bacio rubato (Capitolo 31)

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Gli occhi di Sans si erano chiusi ed il suo corpo si era lascio andare a peso morto sul letto, aveva T/N a cavalcioni su di lui e lei sembrava non avesse intenzione di smettere o dimezzare questo contatto.
T/N stava capendo tutti i sentimenti che lui provava per lei, mentre lei stava scoperendo quelli per lui.

Finché la porta della stanza non venne aperta da un coppia piuttosto ubriaca che disse < Ops, questa stanza è già occupata.

Ci scusi.> detto ciò chiusero nuovamente la porta.

T/N: " Che strano ero sicurissima di averla chiusa, magari me lo sono solo immaginata"

In effetti T/N aveva chiuso la porta a chiave una volta che era entrata con Sans, ma quello che non sapeva, era che un'altra persona aveva scassinato la serratura della porta, per poter entrare ed interrompere quello che stava facendo.

Ma chi era questa persona? 

Questa domanda avrebbe trovato degna risposta soltanto in futuro.

Dopo che i due se ne fossero andati, T/N si mise ad osservare il corpo, ormai inerme, di Sans che giaceva sul letto, nel momento stesso in cui aveva ripreso la lucidità mentale, si sentì come una ladra che aveva rubato le caramelle ad un bambino inerme.

Purtroppo si doveva rassegnare all'atto che aveva commesso, così fece un bel respiro profondo e sbuffò, poi lo fissò di nuovo e disse < Sans, guardami >

Lui riaprì gli occhi, si alzò dal letto e si mise a guardarla negli occhi.

 T/N: " Come sono arrivata a questo punto" < Adesso voglio che tu ti dimentichi cos'è successo questa sera

" Ma non sarebbe corretto farli dimenticare tutta la serata, sarà meglio trovare una via di mezzo

mmmmmm..........

Trovato! "

< No, invece dovrai dimenticare solo quello che è successo dopo il nostro ballo

" Si, così mi sembra decisamente più ragionevole, che farli scordare tutto, almeno si dimenticherà le cose imbarazzanti che li ho fatto.

Mamma mia, non devo pensarci!"

< Hai capito? >

Sans: < Si >

T/N: < Molto bene, adesso puoi anche dormire e quando ti risveglierai sarai ritornato il solito Sans >

Non appena le rispose i suoi occhi si chiusero nuovamente, ma questa volta, avrebbe dormito sino all'indomani mattina, ovvero quando si sarebbero risvegliati ognuno nelle proprie stanze, ma prima doveva chiamare qualcuno che li potesse venire a prendere, così cominciò a frugarli nelle tasche nella speranza di trovare qualcosa per poter contattare qualche membro della Famiglia.

L'unica cosa che trovò fu il suo portafoglio contenente un bigliettino con sopra scritto un numero di telefono e 3 lettere " SOS ", magari era il numero di emergenza, beh aveva piuttosto senso visto che era stato nascosto molto bene all'interno del portafoglio.

T/N prese il bigliettino ed uscì dalla stanza, assicurandosi che questa volta la porta fosse chiusa per davvero, si mise a guardare per tutto il corridoio ma non trovo nemmeno l'ombra di un telefono nelle vicinanze, così decise di andare dal barista, sicuramente lui avrebbe avuto un telefono fisso da qualche parte, ma durante il suo cammino andò a sbattere contro una persona e chi se non lui, il Signor Hamilton.

Hamilton: < Ciao, bellissima.

Cosa fai in giro da sola? >

T/N: " Ecco ci mancava pure questo con le sue moine" < Salve Signor Hamilton, stavo cercando un telefono per poter tornare a casa.

Purtroppo Padron Sans, non si sente bene. >

Hamilton: < O no, che peccato.

Comunque per il telefono, posso indicarti una stanza dove sicuramente ce n'è uno, se vuoi ti ci accompagno volentieri. >

T/N: < La ringrazio, ma se mi fornisce le indicazioni per trovarlo, sono più che certa di riuscire a raggiungere la stanza da sola. >

Hamilton: < Ma insisto, te non ti preoccupare.

Seguimi> disse prendendola per le spalle e conducendola verso la stanza. < Eccoci arrivati, là c'è il telefono, serviti pure. >

T/N: < La ringrazio > poi si avvicinò e compose il numero.

.........: < Pronto? Chi è? >

T/N: < Pronto, sono io > ( non dice il nome perché c'è il tizio nella stanza con lei)

........: < A ciaooooo T/N, perché hai chiamato, cosa ti serve? >

T/N: < Mi servirebbe un passaggio per tornare a casa, dalla villa del Signor Hamilton>

......: < Non c'è problema, in 20 minuti sarà lì un auto che vi riporterà alla villa. >

T/N: < Grazie infinite, a dopo >

......: < A dopo > 

T/N terminò la chiamata e mise giù la cornetta del telefono, poi si voltò, fece un inchino al Signor Hamilton, che era seduto su una delle poltrone della stanza, e si stava avvicinò alla porta per andarsene, finché lui non parlò, prima ancora che lei potesse mettere la mano sulla maniglia della porta e in ultimo, girarla.

Hamilton: < Sai.

Il tuo profumo, mi è famigliare.

Mi porta alla mente tanti bei ricordi della mia gioventù >

T/N: < Suvvia Signore, non siete così vecchio> disse facendo una piccola risata per nascondere l'espressione preoccupata, perché percepiva che nelle sue parole c'era qualcosa che non andava.

Hamiltom: < Si,infatti.

Ma paragonato alla tua bellezza io posso sembrare un vecchio, però anche i vecchi hanno delle carte e doti nascoste. >

T/N: < Non capisco cosa intendiate >

Hamilton: < Lavora per me.

Diventa mia.

Ed io ti farò diventare la donna più felice e ricca del mondo intero.

Allora cosa mi rispondi? >

Quella sua domanda aveva un non so ché di minaccioso quasi come se la stesse obbligando, ma il viso di lui era quello di una persona che sa bene ciò a qui aspira, e che non si ferma davanti a nulla pur di ottenerlo.

Quindi cosa poteva fare T/N, doveva darli una risposta, ma quale? 

Mafia Sans x Assassin ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora