Le due navi cozzarono pesantemente quando arrivò il momento dell'abbordaggio; il Jolly Roger era alto e sbandierava con una fierezza propria ma l'intera ciurma della Red Mary si trovò pressappoco allibita nello scoprire che il ponte del galeone era vuoto.
Letteralmente vuoto, non soltanto deserto. Qualcuno, perché anche sotto Jonathan Barlow potevi trovarci marinai stupidi, cominciò ad urlare vittoria; il resto rimase zitto e quasi in imbarazzo per quella scoperta. Un galeone di quella portata abbandonato in mezzo all'oceano? Pronto per essere depredato? Impossibile, Dio non era così clemente con i pirati.
In primis si pensò a un'epidemia che aveva sterminato l'intero equipaggio.
«Io, Kit e Benjamin bocca-di-trota andremo in avanscoperta – sentenziò il capitano – voialtri attendete ordini, siete sotto il comando di Luke adesso.»
Con un'angoscia che non gli era propria, si mise in marcia con i due al seguito, che intanto lo maledicevano per averli scelti.
Appena mise piede sul galeone sentì un brivido familiare lungo la schiena, qualcosa che cominciava a suggerirgli di allontanarsi da quel posto. Osservò Luke, dall'altra parte, lui non sapeva e quindi gli intimava con lo sguardo di andare avanti. Avrebbe dovuto essere lui al suo posto, John aveva sempre mandato lui in ricognizione, ma capiva che adesso toccava al loro capitano per riacquistare il favore della ciurma.
Passarono dieci minuti, poi quindici, quasi venti quando i tre tornarono correndo sulla Red Mary. Il sole, che fino a poco prima era stato così chiaro, adesso scivolava placidamente sotto l'orizzonte, tra pochi minuti sarebbe scomparso.
«Il galeone è vuoto, dobbiamo andarcene.»
«Possiamo almeno prenderci questa bagnarola, è più resistente della nostra.» urlò Isaac Gray, altre voci lo seguirono a ruota.
Jonathan era turbato e nervoso, avrebbe preferito morire davvero piuttosto che prendere il comando di quel vascello e glielo si leggeva in faccia.
«Torniamo sulla rotta originaria, nessuna variazione, dobbiamo arrivare a Cockburn Town prima di finire i viveri.»
Uno spicchio di sole incendiava il cielo, l'acqua e i visi dei presenti, costringendoli a tenere gli occhi socchiusi.
«E una volta lì cosa faremo? Tutti i nostri risparmi sono nascosti a New Providence.» fece un altro di quei bruti, nessuno voleva saperne di darsi una mossa.
«Mi inventerò qualcosa. – li scansò e continuò a camminare guardando nel vuoto – Turnely, va al tuo posto e inverti questa benedetta rotta.»
Richard Turnley non lo ascoltò.
Perdevano tempo, anche Luke lo aveva capito. Raggiunse a grandi falcate il suo capitano per capire cosa fosse successo ma ormai il sole era sotto la linea d'orizzonte; ormai era troppo tardi.
Uno scossone travolse la nave.
Poi un altro.
Al terzo, le ombre del galeone presero vita.
Si allungarono a dismisura sotto il sole morente, tremolarono con violenza e poi colarono a picco, tornando alla loro normale e inconsistente forma.
«Mollate gli ormeggi, alle cime! Dobbiamo andarcene, ora!» urlò Jonathan, in un ultimo disperato tentativo di fuga.
L'equipaggio si lanciò ad eseguire gli ordini ma presto, ognuno di loro, si trovò bloccato dalla propria ombra: una versione beffarda di se stessi, peggiore ancora dei vili pirati che erano, il loro lato peggiore.
«Capitano, non riesco a muovermi!»
John si voltò in direzione della voce ma ne farlo vide tutti suoi marinai avvolti da una spessa nebbia nera.
A quel punto egli stesso tentò di lanciarsi verso il timone ma si ritrovò bloccato in un fumo quasi melmoso. Cercò disperatamente Luke con lo sguardo che, se non era nella sua stessa situazione, si può dire che fosse addirittura messo peggio.
Gwen fiondò sul ponte con la sciabola sguainata, sentendosi rimbombare nelle orecchie le urla di quelli che erano stati i suoi collegi. Era pronta a tutto: a combattere ed uccidere, forse addirittura a morire. L'adrenalina le salì alla testa, il sangue le ribolliva nelle vene e il cuore le scoppiava in petto ma, nonostante ciò, quello che si trovò davanti la paralizzò per la sorpresa perché tutto si sarebbe aspettata meno che quello.
All'ombra dell'ultimo sole, con già le prime stelle in cielo, l'equipaggio si dimenava e sveniva e urlava; impauriti come bambini al buio, tentavano di fuggire.
Ma da cosa?
La ragazza si fermò e ci mise una trentina di secondi a mettere a fuoco le singole scene che andavano svolgendosi sul ponte. I corpi dei marinai erano avviluppati dalle loro stesse ombre: Flint e il suo pappagallo che gli volteggiava per due intorno alla testa; Killian Jones combatteva contro il suo stesso uncino; il vecchio Murdock gamba-di-legno inciampava su un'evanescente pezzo di legno tale e quale a quello che aveva al posto della gamba sinistra.
Cercò Luke e lo trovò rannicchiato su se stesso contro l'albero di trinchetto, dondolava e muoveva le labbra cantilenando qualcosa. Si lanciò verso di lui senza pensarci e scoprì che muoversi era più difficile di quanto credesse.
Jonathan l'aveva vista e, nonostante non potesse avvicinarla, scoprì con piacere che le ombre non potevano toccarla.
Gwen si sforzava e tremava per questo, con tutte le sue forze cercava di andare avanti, ma da fuori si vedeva chiaramente il distacco tra la sua figura e il mondo di ombre.
«E' tutto nella nostra testa.» sussurrò Jonathan, dando voce ai suoi pensieri.
Comunque, era troppo tardi.
L'intera ciurma era ne panico, quel tanto che bastava per dar agio al nemico di prepararsi.
«Hey» Gwen si inginocchiò accanto a Luke e gli prese il volto tra le mani.
«Non è reale Gwenny» biascicò fissando gli occhi nei suoi e lo ripeté più volte, lasciando che lei gli accarezzasse il viso e le labbra e gli occhi. Stava soffrendo e lottando contro la sua mente e la ragazza si chiese perché per lei fosse così facile, resistere.
Il colore del cielo ci mise cinque minuti a mutare, il rosso andò sbiadendosi per lasciar spazio al ceruleo colore che compare tra il pomeriggio e la sera.
«Jonathan Barlow, qual buon vento ti porta qui?»
Grazie per continuare a sopportarmi, spero che questo breve capitoletto vi piaccia♡
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Sturm und Drang - Tempesta ed Impeto
AdventureEtà d'oro della pirateria | Nassau è centro di scambi commerciali illegali, porto sicuro per pirati e casa accogliente di puttane e malfattori. Henry Morgan è il governatore indiscusso di questo spietato ma meraviglioso regno. Gwendolyn Morgan, su...