VI.

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Nei tre giorni che seguirono nulla turbò la ciurma e nulla turbò Gwen che aveva smesso di soffrire nel momento in cui aveva abbandonato la sua vecchia vita, ricordandola ora come un sogno frammentato.

Per raggiungere quel risultato, Jonathan Barlow e Luke, si impegnavano a sovraccaricarla di fatica e a turno la tenevano d'occhio. Capitava che Luke, vedendola stanca e sofferente, s'intenerisse e tentasse di aiutarla ma ogni volta John lo ammoniva con un'occhiata severa. «Deve farsi le ossa.», diceva.

Gwen non si accorse di nulla, eseguiva gli ordini a testa china come un mulo, senza se e senza ma. La cosa la distraeva a tal punto da non rendersi conto che lo scopo dei due era proprio quello, distrarla.

Tutto filò lisciò come l'olio finché, alla luce del terzo giorno, i viveri non furono razionati. Erano in mare da circa una settimana e la possibilità di trovare un porto sicuro in cui ancorare era quantomeno remota. Si trovarono impreparati ad una tale emergenza  perché quando, la mattina prima dell'attacco, avevano svuotato la Mary, l'idea di ripartire era lontana e quindi si erano preoccupati soltanto di rifornire la nave di acqua potabile.

Il clima teso che tirava quel giorno rendeva anche il lavoro più duro. Per non parlare del sole battente che non voleva saperne di abbandonare il ponte di comando. Fu una giornata pessima per tutti, l'idea di morire in mezzo all'oceano non li elettrizzava nonostante conoscessero i rischi del mestiere; neanche una misera striscia di terra all'orizzonte a riprendere gli animi. Era solo l'inizio eppure sembravano già stremati.

Soltanto il nuovo mozzo andò avanti con la sua routine senza dare problemi: passò la mattinata ad affilare spade e a pelare patate, almeno la metà del giorno prima; mentre tutti mangiavano stette di vedetta e ci sarebbe stata tutto il giorno se avesse potuto, le mancava guardare il mare rintanata nella sua solitudine ; nel pomeriggio rattoppò calzini e calzoni, aiutò Abe North a levigare una gamba di legno per Dick Grisam, che aveva perso quella buona nell'attacco del forte, e passò il resto del tempo, come sempre, a lavare da cima a fondo il ponte.

I colori del tramonto incendiavano il cielo, lingue di fuoco lo attraversavano orizzontalmente riflettendosi sull'intero vascello, illuminandolo così di una luce rosata che pareva ristorare gli animi.

Una vacua illusione purtroppo, alle volte sembrava che il romanticismo innato in ogni uomo quei ratti di sentina non l'avessero mai conosciuto.

Gwen era in ginocchio sul pavimento a strofinare con forza la pezza umida – stavolta meno degli altri giorni – di sapone e di acqua sul ponte. Lo lavava tutti i giorni, anche quando non ce ne era bisogno, glielo comandava il capitano.

Aveva quasi finito quando vide un'ombra proiettarsi sulle travi che aveva davanti agli occhi.

«Impegnati di più ragazzo, hai lasciato una macchia.»

Prima di poter anche solo realizzare cosa stesse succedendo sentì un tonfo, degli schizzi sul viso, un odore rancido e proprio davanti a lei vide allargarsi una pozza di viscere e spine di pesce. Si chiese da dove venissero e da quanto tempo stessero lì perché puzzavano troppo per essere fresche. Trattenne un conato di vomito che la scosse e con la manica della camicia si pulì il viso.

Sapeva che sarebbe successo, lo facevano sempre, solo che prima si limitavano a sputi e urina.

Non capì chi fosse stato ma lo vide allontanarsi contro la luce del sole che tramontava all'orizzonte, poi sentì le risate sue e dei compagni. Luke era tra loro stavolta, distinse il suono della sua risata non perché lo aveva già sentito ma per il timbro inconfondibile della sua voce e per la sguaiatezza teatrale con cui la derideva.

Un brivido le attraversò la schiena.

«Deve stare al gioco – lo giustificò nella sua testa – Non può mica mettersi a difendermi»

Però quella sera risero tanto, sempre più fragorosamente, erano tanto euforici che a un certo punto Luke fece un passo avanti e diede un calcio al secchio ancora mezzo pieno.

Il tempo rallentò per qualche secondo, nella mente della ragazza: vide il secchio rotolare in tondo, la sporcizia spargersi su tutta la poppa della nave e soltanto quando questo si fu fermato alzò gli occhi sul ragazzo. Non rideva più, la linea dura del viso si incrinò tanto da costringerlo a distogliere lo sguardo.
Non riusciva a guardarla negli occhi perché aveva paura che lei riuscisse a leggere l'animo suo.

Quella ragazza era buona, sempre calma, pacata, riflessiva, ma nonostante ciò sentì il proprio corpo irrigidirsi attraversato da una scarica irrefrenabile di rabbia.

Guidata da una forza superiore a quella che le era rimasta in corpo si alzò in piedi, non si accorse quasi di fare un passo dopo l'altro e non capì la natura delle proprie intenzioni finché non si ritrovò con la spada di Luke tra le mani, finché non si ritrovò con quella stessa spada puntata al collo del giovane.





Guidata da una forza superiore a quella che le era rimasta in corpo si alzò in piedi, non si accorse quasi di fare un passo dopo l'altro e non capì la natura delle proprie intenzioni finché non si ritrovò con la spada di Luke tra le mani, finché n...

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Che dite, un po' d'ansia ci sta no? Un capitolo di passaggio che introduce il prossimo, ho dovuto dividerli sennò ne usciva una cosa troppo lunga quindi credo vada bene così.

Sinceramente non so che dire, sono tanto euforica perché la storia è 24esima in Avventura e non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Ringrazio tutti i lettori e allo stesso modo un grazie a chi mi consiglia, incita e lascia pareri. ♡

Voglio lasciare un po' di spazio per parlare di rosadigiugno e per ringraziarla, i suoi commenti mi sono tanto utili per migliorare giorno per giorno. e della sua storia "Incantesimi". E' davvero difficile trovare storie scritte bene come quella, che prendano il lettore senza lasciarlo scappare un attimo, senza errori grammaticali e con una trama che regga, quindi vi consiglio di passare a dare un'occhiata. Garantisco io, non ve ne pentirete! E' davvero una di quelle storie che meritano di essere lette perché fanno sognare e in fondo qui siamo tutti sognatori. Poi fatemi sapere che ne pensate, ci tengo tanto! E fatelo sapere a lei che ci tiene ancora di più cx


Alla prossima -3-

Sturm und Drang - Tempesta ed ImpetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora