«I fulmini...» biascicò Gwen, tenendo la bocca e gli occhi spalancati.
«Come?»
«Sta delirando.»
Hook le si avvicinò e provò a tirarla su ma lei lo scacciò via, continuando a fissare quel luccichio azzurrino.
«I fulmini hanno colpito le lucciole.»
Dimenticò completamente ciò che stava facendo, scordò di stare male e di essere circondata da altre persone, si mise in piedi a fatica e cominciò a correre meglio che poteva verso la boscaglia.
«Che diavolo significa che i fulmini hanno colpito le lucciole?» chiese Freddie Mezzapagnotta, nonostante quello fosse l'ultimo dei loro problemi.
Killian Jones e Charles Moore le stavano già correndo dietro, per loro fortuna la ragazza era troppo debole per scampargli.
«No, dobbiamo andare, ci chiamano!» si divincolò quando questi le si misero davanti e la presero di peso.
Da lontano Jonathan gli urlò di non guardarla negli occhi, loro non capirono ma obbedirono all'ordine.
«Mettetemi giù, dobbiamo seguirli.»
Volarono sguardi sconcertati tra i presenti, un evento assai curioso aveva interrotto un importante duello e adesso la scelta da prendere era complicata. Intanto i due ragazzi la posarono nuovamente sulla sabbia, accanto al fuoco, ma nessuno fece più caso a lei; quel bagliore continuava a fluttuare nell'oscurità e l'inquietudine era ormai palpabile.
«Lasciami, lasciami subito – urlò al povero Killian che le teneva le braccia dietro alla schiena – Non capite nulla, ci salveranno. Salveranno tutti noi!»
«Fate stare zitta la puttana. Continuiamo.» Vincent Crochon sputò di nuovo per terra, stavolta dalla sua bocca uscì più sangue che saliva. Fece cozzare la punta della sua lama con quella di Jonathan Barlow ma il capitano non ci mise che cinque secondi per disarmarlo e spingerlo al suolo.
Con una tale ira negli occhi da farli sembrare più scuri, con il rossore emanato dal fuoco che gli danzava sul viso felino, si chinò su di lui piazzandogli la lama alla gola. Fu lui adesso a sputare, lo fece sulla sua faccia.
«La puttana è il tuo nuovo capitano.» ringhiò a denti stretti, premendo la parte affilata della spada contro la pelle. Nessuno fiatò; Gwen stessa smise di dimenarsi, colta da una lucidità improvvisa.
«O sei con noi o sei contro di noi. E a quel punto direi che puoi già considerarti morto.» ghignò, compiaciuto per aver imitato le sue stesse parole.
Vincent Crochon respirava affannosamente mentre rivoli di sangue scuro gli uscivano dalla bocca; non sembrava voler cedere alla gentile proposta di quello che era ormai l'ex capitano.
«Capitano? E' una bagascia iellata, ci ha rovinati tutti. E capitano di cosa poi? Sentiamo.» si sforzò di dire, un ridere rauco gli fuoriuscì dalla gola.
«Hai fatto la tua scelta.» senza aggiungere altro, Jonathan Barlow lasciò scorrere la lama affilata sulla pelle poco spessa del collo. Il sangue gorgogliò fuori silenzioso, bello, caldo. Sporcò la sua camicia di rosso cremisi e la sabbia di marrone scuro, lo osservarono morire senza battere ciglio.
Freddie Mezzapagnotta, che era stato suo compagno, non mosse un solo dito per lui. Né ora per spostare Jonathan che gli era ancora seduto addosso né prima, per zittirlo e magari salvargli la vita.
Jonathan pensò che avrebbe dovuto uccidere anche lui ma le priorità, al momento, erano ben altre.
Fu Gwen a rompere il silenzio, era stata per tutto il tempo a fissare la fioca luce blu con la paura che se l'avessero persa di vista sarebbe svanita.
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Sturm und Drang - Tempesta ed Impeto
AdventureEtà d'oro della pirateria | Nassau è centro di scambi commerciali illegali, porto sicuro per pirati e casa accogliente di puttane e malfattori. Henry Morgan è il governatore indiscusso di questo spietato ma meraviglioso regno. Gwendolyn Morgan, su...