III.

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Le mise i suoi abiti più stretti, una camicia  larga stretta in vita con una fascia rossa e un pantalone che le scendeva consumato sulle caviglie, a lui sarebbe arrivato a metà polpaccio.

Spiegazioni per quanto era successo non ce ne erano più e non restava che aspettare il capitano girandosi i pollici, se mai fosse tornato.

I due rimasero in silenzio e in imbarazzo a lume di una lampada ad olio per meno di un'ora. Quando entrò Jonathan Barlow in un primo momento li fissò incredulo, poi chiuse la porta alle sue spalle e cominciò a fare domande. Tutto ciò coperto di sangue che non era il suo e puzzolente di alcol.

«Ti rendi conto che la stanno cercando in tutta l'isola? Sono furiosi, hanno dato fuoco a mezza Nassau e il governatore – si interruppe per lanciare uno sguardo a Gwen – Non si sa dove sia.»

Andò avanti lamentandosi dell'idea folle di Luke ma sapeva che avrebbe finito per accettare. Ormai non potevano gettarla in mare e anche se l'avessero trovata proprio lì l'avrebbero senz'altro tirata su.

«Così non funzioni, ti conoscono tutti...» cominciò il capitano girandole intorno osservandola.

Vestita da maschio era particolarmente carina, i due uomini si guardarono divertiti pensando la medesima cosa.

«Hai sempre avuto bei capelli Gwendolyn – se ne portò una ciocca al naso per sentirne il profumo poi li lasciò ricadere e continuò il suo giro – Non ti dispiace che ti dia del tu vero? Ormai sei un membro della mia ciurma.»

Gwen non stava davvero ascoltando quel discorso, aveva ovviamente altro a cui pensare e non aveva quindi afferrato il concetto che prevedeva la sua annessione alla ciurma. Sotto vesti maschili, naturalmente.

«Voi siete pazzi!» fu come scossa da un sogno. Luke e Jonathan continuavano a prenderla poco sul serio nonostante la situazione a dir poco tragica.

«Avete la vaga idea di cosa potrebbero farmi? E poi dove dovrei dormire? E insomma, mio padre mi starà cercando...»

«Gwenny, gli unici che ti stanno cercando sono quei tipi. – la interruppe Luke – Tuo padre non sappiamo che fine abbia fatto.»

Presa finalmente coscienza della situazione reale Gwen tacque, lasciando che i due amici decidessero per lei.

Era troppo profumata per stare con loro e pur di non strofinarle addosso qualcosa di puzzolente la fecero correre in tondo e saltellare sul posto per sudare un po'.

Continuava a sembrare una ragazza di nobili origini quando si ritrovò sudata e maleodorante. Con una carbonella consumata le macchiarono il viso disegnando un accenno di barba, sembravano divertirsi intanto.

Insomma, fecero di tutto per darle un aspetto rozzo e malconcio e il risultato fu ammirevole, se non fosse stato per un solo, significativo dettaglio: i bei capelli lunghi.

Con quei capelli l'avrebbero riconosciuta da lontano ed era proprio questo quello che succedeva fino a qualche ora prima. Provò a rifiutarsi ma sapeva che sarebbe servito a poco allora chiuse gli occhi e strinse i denti, aspettando che la tortura finisse.

Due lacrime silenziose le rigarono le guance sporche e anche se i ragazzi lo notarono evitarono di commentare per non farla sentire patetica. In fondo non riuscivano neanche a capirla.

Sentiva che tutti i ponti con quella che era stata la sua vita fino ad allora erano stati spezzati, tagliati via e caduti sul pavimento insieme alle ciocche ondulate che ogni sera spazzolava con cura.

«Sei sempre carina ma può funzionare.» fece Barlow accendendosi un sigaro con cui aveva giocato mentre Luke provvedeva ai capelli.

Non osò guardarsi nello specchio, né in quel momento né nei giorni successivi, si sentiva già abbastanza penosa così.

«Luke, lei è una tua responsabilità, mi hai capito? Diremo che è tuo fratello e che non vuoi lasciarlo a terra dopo l'attacco. – poi rivolgendosi a lei – tu sarai il nuovo mozzo. Abbiamo perso qualcuno stasera e nessuno farà domande.»

Silenzio, erano d'accordo.

«Vediamo di non farti ammazzare Signorina Morgan.» La voce del capitano aveva un non so che di rassicurante e risero: Gwen timidamente stringendosi nelle spalle e Luke mostrando i denti in un sorriso sbilenco che era tutto suo.


» La voce del capitano aveva un non so che di rassicurante e risero: Gwen timidamente stringendosi nelle spalle e Luke mostrando i denti in un sorriso sbilenco che era tutto suo

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Buona sera! Insomma, sono le quattro, non so quanto possa considerarsi corretto usare "buona sera" ma va bene lo stesso.
Mi è stato consigliato di fare capitoli più corti e forse è meglio, aggiornerei più velocemente e non ammorberei voi lettori con le mi descrizioni dettagliate cx che ne pensate?
A parte ciò, spero che questa banale storia vi stia facendo sognare almeno un po'!

Alla prossima -3-

Sturm und Drang - Tempesta ed ImpetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora