Alie correva, con gli occhi sgranati, vedendo poco della terra e nulla del cielo. Non osava guardarsi indietro, perfettamente consapevole che se lo avesse fatto si sarebbe fermata.
Incespicò su una pietra ferendosi il piede nudo ma non sentì dolore, continuò la sua corsa.
Edward le aveva detto di non fermarsi, che avrebbe pensato lui a tutto. Era stato un buon amico, durante la sua permanenza sulla terra.
Pensava a ciò, all'odore di acqua salmastra che già giungeva a lei, al vento che le graffiava le guance e all'inquietante silenzio di quella notte. Pensava a tutto, pur di non pensare a ciò che stava abbandonando.
La sua bambina dormiva beata; le aveva baciato la fronte, con una lacrima l'aveva quasi svegliata, le aveva sussurrato che un giorno sarebbe tornata. Ma ora andava via, contava questo.
A Edward aveva lasciato uno dei suoi abiti, lui l'avrebbe fatto a brandelli e sporcato con sangue di animale.
Durante quella corsa pregò anche che Henry Morgan fosse meno perspicace di quello che realmente era, sperò con tutta se stessa che non scoprisse mai l'inganno.
Tornò a concentrarsi sul suo tragitto, sentiva il rumore delle onde sempre più vicino, sulla pelle percepiva la libertà che tanto tempo prima aveva perduto. Poi però sentì delle voci in paese e dovette fermarsi, per osservare un'ultima volta l'unico posto in cui era stata felice.
Piegata tra le frasche che le pungevano le gambe nude scorse la casa di Jonathan, luci soffuse ne illuminavano le finestrelle, la sua voce era chiara. Stava sussurrando qualcosa, sembrava ubriaco.
Alie pianse ancora, in silenzio, un tenue sorriso accolse quelle lacrime. Stette in ascolto, e osservò.
Jonathan uscì dalla porta, tra le braccia aveva un'altra donna. E lui era un uomo, il fisico di un uomo, la barba di un uomo; all'ora doveva avere circa venticinque anni. La donna gli disse qualcosa ridendo, lui le lasciò cadere qualche moneta tra le mani, poi la guardò allontanarsi nella notte.
Stette sulla soglia per qualche minuto, in attesa di qualcosa che solo nei suoi sogni poteva arrivare davvero, e l'espressione rilassata che aveva prima mutò radicalmente, facendo adesso trasparire tutta la malinconia di un cuore solo. Respirò a fondo la fresca brezza notturna, guardò anche nella direzione di Alie, senza però vederla, alla fine tornò in casa e non ne uscì più.
Lei pianse, pianse per tutto quello che aveva perso in passato e per quello che stava perdendo ora, e non trovò il coraggio di raggiungere il mare finché non udì i cani di Henry Morgan latrare.
Quel suono, che tanto l'aveva terrorizzata negli anni precedenti, le provocò una scarica di adrenalina nuova, fresca, e subito riprese a fuggire.
Presto raggiunse il mare, giurando di rimettere piede sulla terra soltanto quando la sua bambina sarebbe stata pronta.
***
I due soccorritori si trascinarono a fatica su per la murata del bel galeone e a peso morto dovettero trainare Luke, privo di sensi, ancora una volta.
La nave fremeva, vibrava di vita propria, impaziente di ripartire verso la meta prescelta dal suo oscuro capitano, ma avrebbe dovuto attendere.
Quando Luke fu sul ponte, gli uomini non esitarono un attimo ad accerchiarlo, curiosi di vedere se il loro amico sarebbe finalmente tornato. Anche loro fremevano, proprio come la nave, e nella sua impossibilità di mostrarsi fremeva Mezza-lama Skarsgard, attendeva con ansia il tramonto per irrompere tra loro e divertirsi come lui sapeva fare, perché già sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco.

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Sturm und Drang - Tempesta ed Impeto
AdventureEtà d'oro della pirateria | Nassau è centro di scambi commerciali illegali, porto sicuro per pirati e casa accogliente di puttane e malfattori. Henry Morgan è il governatore indiscusso di questo spietato ma meraviglioso regno. Gwendolyn Morgan, su...