XXIII.

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I corpi senza vita di tutti i filibustieri, trascinati sulla spiaggia dalla corrente, erano stati messi ordinatamente in fila, pronti per la sepoltura. Adesso però un altro avvenimento aveva richiamato l'attenzione dei pirati rimasti.

Jonathan Barlow si era trascinato a riva con una fanciulla tra le braccia: avvolta soltanto dal Jolly Roger, come se il mare si fosse preso gioco di lei, Gwen giaceva esanime accasciata contro il petto del capitano.

La adagiò sulla sabbia cocente, tra la terra e il mare, troppo impaziente per cercare un posto più comodo, e non poté far a meno di pensare a quando la stessa cosa l'aveva fatta con Alie.

Gwen era completamente nuda e quella bandiera mezza bruciata e strappata copriva ben poco del suo corpicino, esposto agli occhi di tutti.

«E' il mozzo...»

«E che pezzo di mozzo!»

Long John si mise di prepotenza davanti a Killian Jones e Freddie Mezzapagnotta per impedirgli di vedere altro, poi si piegò accanto al capitano Barlow. Lui intanto le carezzava il viso con la mano tremante e la chiamava, come se quello sarebbe bastato per svegliarla dal suo sonno.

Pallide le guance e del medesimo colore erano le labbra, il sangue pareva esser defluito via con la marea.

Lo stesso pallore lo si poteva scorgere sul volto di lui che, adesso, le si era inginocchiato accanto e le premeva con entrambe le mani contro il petto ad intervalli regolari.

La stoffa bagnata le evidenziava i seni e le sue cosce scoperte risplendevano al sole di un bellissimo color madreperla ma ormai, troppo presi dalla situazione, tutti gli uomini trattenevano il fiato e cercavano di distogliere lo sguardo. Veder morire una fanciulla non piaceva a nessuno.

«Resta con me Gwenny... Ti prego...»

Si accasciò ancora di più sul corpo della ragazza per sentirne il respiro ma nulla, non un fiato, non uno spasmo.

Evidentemente imbarazzati, gli uomini si guardavano in faccia facendo spallucce perché nessuno di loro aveva mai visto il capitano in quello stato: quello che era stato l'uomo freddo e duro che li aveva accompagnati per bordelli e taverne era adesso distrutto, con gli occhi pieni di lacrime e la voce incrinata da un pianto imminente.

Long John tentò di avvicinarsi a lui mettendogli una mano sulla spalla ma questi la scosse via, ringhiando a quel che rimaneva della sua ciurma di allontanarsi. Anche lui si allontanò. Si alzò in piedi, fece un passo indietro e si schiarì la voce, il tutto continuando a fissare il volto privo di colore della ragazza.

«Dobbiamo restituirla al mare.»

Indugiò ancora qualche secondo, poi distolse lo sguardo e si voltò verso i suoi uomini.

«Una zattera e un telo bianco basteranno – poi rivolgendosi a Silver – Sono arrivate parti della Mary sulla spiaggia, giusto?»

Long John annuì.

«E le tele? Ne è arrivata qualcuna?»

«Si, signore. Ma si tratta di materiale che potrebbero servirci, non credo sia il caso di...»

«E' il caso.»

L'avrebbe messa su una zattera, avvolta dal telo bianco di una delle vele e poi l'avrebbe vista allontanarsi, un'ultima volta, verso il luogo dal quale proveniva.

Guardò gli uomini negli occhi uno per uno, riacquistando parte del contegno perso poco prima e ricordandogli, una volta per tutte, che lui era ancora il loro capitano. Nessuno osò dire nulla ma solo perché la loro attenzione si spostò su altro, su un punto alle spalle del capitano Barlow.

Sturm und Drang - Tempesta ed ImpetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora