Henry Morgan è caduto per mano di sua figlia, la maledizione di famiglia è stata spezzata, quelli che erano mezz'uomini sono ora carne viva.
Un fremito di vita li scosse all'istante. Mentre Sir Henry Morgan esalava l'ultimo respiro, loro tornavano al mondo: non più polvere e ombre ma sangue caldo a invadergli le membra, fredde ormai da troppo tempo.Benjamin porse il volto al sole, lasciò che lo scaldasse e gli sorrise, come si fa con un vecchio amico. Gli era mancata quella sensazione. Si guardò intorno e gioì, per la prima volta provando un'emozione reale, dopo mezza vita nell'ombra; gioì, riabbracciando i suoi fratelli, compagni nella morte e ora stretti più che mai nella vita: Cazalla, il timoniere, abbracciava suo fratello Dante; Sinead si divertiva a farsi piccoli tagli sui polpastrelli, per mostrare a Josè il sangue color cremisi che ne sgorgava; e ancora Salvador, Mauricio, Carlo, Ivan, tutti loro facevano qualcosa per provare a sé stessi di essere vivi.
In fine soltanto guardò Nassau, con il sole negli occhi. Si cacciò il suo vecchio cappello di feltro sulla testa.
Era stato un uomo di parola un tempo, adesso era giunto il momento di dimostrarlo ed era certo che i suoi fedeli uomini lo avrebbero seguito. Nonostante la vita gli fosse ora più cara che mai, anche loro erano uomini di parola e, in fondo, della morte non avevano più alcuna paura.
La spiaggia bianca di Nassau, conquistata al prezzo della loro libertà, era stata per anni tanto invitante quanto proibita. Si erano spesso chiesti quali ricchezze potesse mai avere una terra, se per averle bisognava diventare così mostruosi. Non si meravigliarono constatando da soli che quella era una semplice isola, una delle tante nell'arcipelago delle Bahamas, perché la cosa veramente importante era il potere di Morgan e lo avevano capito da molto tempo.
Risero, si schizzarono a vicenda come bambini e tolsero gli stivali quando giunsero a terra: volevano sentire la sabbia bagnata sotto ai piedi. Benjamin Skarsgard, però, era tornato serio e li ammonì non appena ebbero messo piede a terra. Gli bastò fargli un gesto con la mano perché gli uomini si rendessero conto del nuovo pericolo in agguato. Erano in trecento, riempirono la spiaggia in una decina di minuti dopo aver quasi arenato la Nuestra Senora.
Skarsgard, guardingo, cominciò a camminare verso nord; gli uomini lo imitarono, meravigliati che non ci fosse anima viva. Nemmeno il fragore di una possibile battaglia giungeva alle loro orecchie, ma loro non sapevano che quella che si stava consumando non era una battaglia, bensì un disperato tentativo di arrestare una tremenda avanzata, di gran lunga superiore alle poche forze a contrastarla.
Da una parte vi erano i civili, barricati in casa a compiere riti scaramantici, a stringere strani amuleti oppure a pregare in tutte le lingue a loro conosciute; dall'altra parte vi era la gran quantità di corsari, pirati, filibustieri e malfattori d'ogni genere, nettamente superiori alla popolazione locale ma altrettanto terrorizzati. Loro erano stati chiamati da Barbanera, nuovo Re pirata, e tutti i capitani erano da circa venti minuti chiusi in una stanza a discutere sul da farsi, i loro uomini guardavano dalle finestre della taverna i mostri per le strade.
«Se ne andranno, è solo questione di tempo», diceva uno di loro a cui tremava particolarmente la mano mentre portava alla bocca una coppa di vino.
«Sì Teach, aspettiamo che prendano ciò che vogliono, è un inutile spreco di vite e forze cercare di contrastarli», faceva un altro, apparentemente calmo ma tradito da un fastidioso tic all'occhio destro.
Avevano continuato così, tutti loro, sperando che Barbanera si lasciasse convincere da questa loro convinzione che se avessero atteso tutto sarebbe tornato come prima.
Ma Edward Teach era irremovibile, sapeva che dovevano agire, dovevano farlo presto, e il suo silenzio significava solo che stava riflettendo sul modo in cui sarebbero andati contro morte certa. Si passava un dito sulle labbra, lo sguardo perso nel vuoto, lanciando occhiate alla finestra che dava sulla strada soltanto quando i versi di quelle bestie lo raggiungevano. Quando però una palla di cannone fece tremare la terra tutti tacquero e lui si poggiò al davanzale con gli occhi sgranati: avrebbe riconosciuto la Nuestra Senora tra mille galeoni da guerra spagnoli. Non poteva sapere cosa stava succedendo intorno a lui, né della piccola ciurma che tentava disperatamente di fermare l'avanzata marina, né della morte del suo più antico amico e rivale, che aveva a sua volta risvegliato vecchi nemici.

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Sturm und Drang - Tempesta ed Impeto
AdventureEtà d'oro della pirateria | Nassau è centro di scambi commerciali illegali, porto sicuro per pirati e casa accogliente di puttane e malfattori. Henry Morgan è il governatore indiscusso di questo spietato ma meraviglioso regno. Gwendolyn Morgan, su...