Di comune accordo, restarono seduti in silenzio ad ascoltare il racconto di Jonathan Barlow. Avevano capito di non poter andare avanti insieme senza prima buttare un occhio al passato, ormai nessuno di loro poteva.
Arrivato a quel punto del racconto Jonathan si interruppe, sorrideva debolmente e aveva il volto contratto dalla nostalgia. Gwen, che aveva rispettato il patto di non interromperlo, che aveva ascoltato in religioso silenzio, si schiarì la voce e prese parola.
«Capitano Barlow – cominciò, fredda come non lo era mai stata – ho messo a disposizione il mio tempo utile per ascoltare la vostra storia, gradirei quindi che i fatti mi si raccontino senza prese in giro inutili.»
Luke scattò, d'improvviso arrabbiato con lei.
«No Gwen, ascoltalo. Alla fine sarai libera di non credere ma dagli una possibilità. Glielo devi.» disse duro.
John fu grato all'amico per aver risposto al suo posto, aveva bisogno di più sostegno di quanto sembrasse.
Fulminata da Luke, la ragazza si sentì avvampare ma tacque riconoscendogli la ragione. Permise così al capitano di andare avanti con quel suo racconto che, questo non lo avrebbe mai ammesso, l'aveva già commossa.
Arrivarono a terra silenziosi e, anche fuori dall'acqua, Alie era leggera come un vento primaverile. John distolse lo sguardo dal suo corpo nudo: la venerava già, lo aveva deciso mentre la teneva tra le sue braccia.
«Aspetta...» disse adagiandola sulla ghiaia. Sfilò la camicia bagnata sotto lo sguardo indagatore di lei e timidamente gliela porse. Nonostante il buio e la pioggia, Alie, riuscì a cogliere il rossore sul suo volto e sorrise in modo quasi impercettibile.
Anche lei lo trovava bello e non perché era il primo uomo con cui aveva davvero un contatto ma perché, da quando miliardi di anni prima era nata, non si era mai sentita così viva. Lui l'aveva accesa, ma se ne accorse soltanto tempo dopo.
Infilò la camicia bagnata, che metteva ancora più in risalto il suo corpo, e attese di essere ripresa in braccio: sapeva nuotare ma non le era mai interessato di imparare a camminare.
Quella era la prima notte di Jonathan sull'isola, non aveva idea di cosa fare, di dove portarla. Ed era anche la prima notte di Alie sulla terra ferma, non sapeva cosa ci fosse al di là della spiaggia.
Senza neanche far sapere che era vivo si diresse verso quella che sembrava una casa abbandonata, lasciata così dalla gente fuggita per l'attacco. Pensò che, almeno per quella notte, nessuno sarebbe tornato a reclamarne la proprietà.
«Tu vivi qui?»
Alie si guardò intorno, le piaceva quella piccola e povera casetta, ma in fondo non aveva mai visto altro.
«Tu vivresti qui?» la guardò lui trattenendo il fiato. Lei non notò quello sguardo finché non decise di avvolgergli il collo con le braccia, adagiate in grembo fino a poco prima. Sorrise e d'istinto poggiò la fronte sulla sua.
Erano bagnati fradici ma all'asciutto e al sicuro. Adesso, con la porta chiusa alle loro spalle e la pesantezza della solitudine addosso, le braci in loro che già scoppiettavano presero ad ardere più forte.
«Tu ci sarai?» soffiò Alie, a pochi centimetri dalle sue labbra dischiuse.
Jonathan Barlow prima le serrò imbarazzato, si prese del tempo per deglutire e poi annuì con veemenza.
A quel punto tutto parve deciso. Avevano attraversato l'androne della casa e anche la camera da letto. Una lampada ad olio illuminava debolmente la stanza e ciò gli permise di trovare facilmente un letto su cui adagiarla. Stava per posarla lì ma, prima che la lasciasse, lei strinse la presa intorno al suo collo, quasi a chiedergli di tenerla con sé ancora un po'.

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Sturm und Drang - Tempesta ed Impeto
AventureEtà d'oro della pirateria | Nassau è centro di scambi commerciali illegali, porto sicuro per pirati e casa accogliente di puttane e malfattori. Henry Morgan è il governatore indiscusso di questo spietato ma meraviglioso regno. Gwendolyn Morgan, su...