Capitolo 19

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– Pronto?

– Gill! Che cos'è successo? Perché il direttore ti ha sospeso?

– Ecco...è una storia un po' complicata.

– Ti va se vengo a prendere un caffè da te?

Gillian sorrise. – Sì, perché no?

– Ottimo allora trovo parcheggio e arrivo.

– Sei qui sotto?

– Certo che sì. La mia migliore amica mi chiama nel cuore della notte e il giorno dopo viene sospesa, ti sembro il tipo che fa finta di niente?

– Certo che no, non è un caso che abbia appena preparato il caffè per due.

– Hai comprato i pasticcini?

– Toccava a te!

– Infatti scherzavo! Ce li ho io! 5 minuti e arrivo.

Gillian sorrise. Nessuno la conosceva meglio di Michelangelo e lei lo adorava proprio per quello. C'erano come delle specie di regole nella loro amicizia del tipo che: se si perde una chiamata dell'altro entro due giorni si passa a casa sua per il caffè con i pasticcini. Piccole cose che rendevano un'amicizia speciale e duratura come la loro.

Poco dopo Michi suonò alla porta. I due si sedettero in cucina e iniziarono a chiacchierare. Lei gli fece leggere il diario e gli spiegò tutto.

– Cavoli, scusami Gill, l'altra notte avevo il cellulare scarico e l'ho spento.

– Tranquillo non preoccuparti, succede. E poi te l'ho detto, ho chiamato Mauro.

– Lo so, ma non mi piace particolarmente quel tipo. Lo sai. E non solo per quello che ti ha fatto. Non mi convince che vuole starti troppo appiccicato.

– È stata solo quella volta non devi pensare che ora siamo pappa e ciccia. Nemmeno a me piace più di tanto. Ma è da solo. Non ha nessun altro. Mi spiace lasciarlo così, senza nessuno.

Michelangelo sorrise.

– Sei sempre stata troppo buona, anche nei confronti di chi non se lo merita.

– Dici che non lo merita?

– Non è a me che ha fatto qualcosa. Non sta a me giudicare.

– So bene cosa mi ha fatto. Ma sta anche provando a farmi stare meglio.

– E ci riesce?

– Forse. Era da tanto che io e te no passavamo un po' di tempo insieme.

– Già.

– Non volevo allontanarmi.

– Sono io che l'ho permesso. Non eri l'unica a stare male. Ma d'ora in poi non ti lascerò mai più sola.

Gillian sorrise. – Promesso?

Michelangelo si allungò per stringerle la mano. – Promesso.

Si guardarono negli occhi per un tempo indefinito.

– Ah Michi, un cosa.

– Cosa?

– Martedì non venire da Sabatino.

– Perché?

– Perché penso che Mauro si sentirebbe troppo giudicato. Puoi farmi questo favore?

Michelangelo sorrise.

– Per te, questo ed altro!

Gill sorrise.

– Lunedì allora usciamo tutti insieme al parco? – le domandò.

– Sì, certo, ci sarà anche Irene che la mamma mi ha chiesto di andarla a prendere.

– Ottimo! Cassandra invece resterà a casa.

– Michi?

– Sì?

– Va tutto bene tra voi due?

Lui la guardò con uno sguardo indecifrabile.

– Diciamo che ci sono alcuni attriti.

– Niente di grave, spero.

Lui abbozzò un sorriso. – Ora tu non te ne devi preoccupare. Pensa solo a stare bene.

– D'accordo, ci proverò.

– Adesso devo andare, se no non arrivo a casa per cena. Allora a lunedì. – la salutò, baciandole la fronte.

– A lunedì!

IL SAPORE DEI COLORIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora