– Pronto?
– Gill! Che cos'è successo? Perché il direttore ti ha sospeso?
– Ecco...è una storia un po' complicata.
– Ti va se vengo a prendere un caffè da te?
Gillian sorrise. – Sì, perché no?
– Ottimo allora trovo parcheggio e arrivo.
– Sei qui sotto?
– Certo che sì. La mia migliore amica mi chiama nel cuore della notte e il giorno dopo viene sospesa, ti sembro il tipo che fa finta di niente?
– Certo che no, non è un caso che abbia appena preparato il caffè per due.
– Hai comprato i pasticcini?
– Toccava a te!
– Infatti scherzavo! Ce li ho io! 5 minuti e arrivo.
Gillian sorrise. Nessuno la conosceva meglio di Michelangelo e lei lo adorava proprio per quello. C'erano come delle specie di regole nella loro amicizia del tipo che: se si perde una chiamata dell'altro entro due giorni si passa a casa sua per il caffè con i pasticcini. Piccole cose che rendevano un'amicizia speciale e duratura come la loro.
Poco dopo Michi suonò alla porta. I due si sedettero in cucina e iniziarono a chiacchierare. Lei gli fece leggere il diario e gli spiegò tutto.
– Cavoli, scusami Gill, l'altra notte avevo il cellulare scarico e l'ho spento.
– Tranquillo non preoccuparti, succede. E poi te l'ho detto, ho chiamato Mauro.
– Lo so, ma non mi piace particolarmente quel tipo. Lo sai. E non solo per quello che ti ha fatto. Non mi convince che vuole starti troppo appiccicato.
– È stata solo quella volta non devi pensare che ora siamo pappa e ciccia. Nemmeno a me piace più di tanto. Ma è da solo. Non ha nessun altro. Mi spiace lasciarlo così, senza nessuno.
Michelangelo sorrise.
– Sei sempre stata troppo buona, anche nei confronti di chi non se lo merita.
– Dici che non lo merita?
– Non è a me che ha fatto qualcosa. Non sta a me giudicare.
– So bene cosa mi ha fatto. Ma sta anche provando a farmi stare meglio.
– E ci riesce?
– Forse. Era da tanto che io e te no passavamo un po' di tempo insieme.
– Già.
– Non volevo allontanarmi.
– Sono io che l'ho permesso. Non eri l'unica a stare male. Ma d'ora in poi non ti lascerò mai più sola.
Gillian sorrise. – Promesso?
Michelangelo si allungò per stringerle la mano. – Promesso.
Si guardarono negli occhi per un tempo indefinito.
– Ah Michi, un cosa.
– Cosa?
– Martedì non venire da Sabatino.
– Perché?
– Perché penso che Mauro si sentirebbe troppo giudicato. Puoi farmi questo favore?
Michelangelo sorrise.
– Per te, questo ed altro!
Gill sorrise.
– Lunedì allora usciamo tutti insieme al parco? – le domandò.
– Sì, certo, ci sarà anche Irene che la mamma mi ha chiesto di andarla a prendere.
– Ottimo! Cassandra invece resterà a casa.
– Michi?
– Sì?
– Va tutto bene tra voi due?
Lui la guardò con uno sguardo indecifrabile.
– Diciamo che ci sono alcuni attriti.
– Niente di grave, spero.
Lui abbozzò un sorriso. – Ora tu non te ne devi preoccupare. Pensa solo a stare bene.
– D'accordo, ci proverò.
– Adesso devo andare, se no non arrivo a casa per cena. Allora a lunedì. – la salutò, baciandole la fronte.
– A lunedì!

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IL SAPORE DEI COLORI
ChickLitPer Gillian i colori sono ciò che caratterizzano le persone, le emozioni, la vita. Gillian ama la vita e ama i colori. O forse sarebbe meglio dire 'amava'. Due anni fa tutto ciò ha smesso di avere importanza. Due anni fa la sua vita è stata distrutt...