Caro Papà,
Oggi tutto tranquillo. Non ho visto né il paranzino, né altri scambi di droga sospetti. Tuttavia mi rendo sempre più conto che i miei dubbi sul distretto non erano infondati. Oggi è arrivata una ragazzina. Non sono nemmeno sicuro che fosse maggiorenne. Ha chiesto di parlare con l'ispettore capo. L'ho notata altre volte. Viene tutti i mesi e ogni volta vuole parlare con l'ispettore capo. Non vorrei fare il paranoico ma non sembra un pagamento mensile? Inoltre ho sentito un gruppo di veterani istruire un nuovo agente su una zona 'off limits'. La zona dove in effetti avevo trovato il paranzino.
Dimmi papà, pensi che sia solo paranoico? Mi hai sempre detto di fidarmi del mio istinto, ma non posso credere che il mio distretto sia davvero coinvolto con la mafia. Spero vivamente di sbagliarmi.
Ma parliamo di cose belle. Oggi io e le mie donne siamo andate a teatro a vedere 'Trappola per topi' di Agatha Christie. È stato veramente bellissimo! Mai avrei immaginato una storia così complessa! D'altronde da sempre i suoi libri sono trame contorte dove le vite dei personaggi si intersecano e si uniscono. Abbiamo fatto l'abbonamento per andare a vedere tutte le rappresentazione dei suoi romanzi. Gill ne è entusiasta e Alice non fa altro che dire che da grande sarà un'investigatrice: 'Come te, papà!' mi ha detto. È una forza Alice. Ha preso davvero tanto dalla mia Gill.
Ora ti saluto. Ti voglio bene,
Rob.
Gillian sorrise. Si ricordava bene quella sera. Le era sempre piaciuto tantissimo il teatro. Da ragazza aveva anche fatto vari corsi di recitazione. Dopo la morte di Roberto, però, aveva smesso di andarci. Aveva cancellato le prenotazioni e tutto. Voleva cancellare ogni cosa che avevano fatto insieme. Fino ad ora. In effetti sarebbe stato bello riprendere ad andare a teatro. Sì. Lo avrebbe fatto. Guardò l'ora. Solo l'una di notte. Era in quei momenti che avrebbe voluto poter perdere coscienza. Non sentire lo scorrere del tempo. Non avere pensieri. Almeno la notte. Almeno per qualche ora. Non sentirsi così...stanca.
"Papà! Papà! Andiamo sulle giostre?"
"Cosa? No, no, Alice, sei matta? Potresti farti male!"
"Dai, amore! Andiamo tutti insieme! Ti proteggeremo noi." disse una Gillian serena, ridendo per la paura di suo marito.
Gillian alzò la testa. Si diresse verso il salone. La TV era accesa. Alice era seduta sul divano. Immobile. Guardava lo schermo con aria spenta. Qualche lacrima solitaria le solcava di tanto in tanto le guance. A Gillian si spezzò il cuore, vederla in quello stato.
"Ehi, puffo. Non dovresti essere a nanna?".
La piccola non si girò nemmeno a guardare la madre.
"Non ho sonno." disse con voce piatta.
"Che succede?" chiese dolcemente lei, sedendosi vicino ad Alice.
"Oggi ci sono le giostre. Da oggi per una settimana. Mi-mi sono ricordata di quando siamo a-andati a fare le giostre con papà."
Gillian sorrise, guardando il filmato.
"Ci eravamo divertiti, eh?"
"Sì." rispose Alice triste.
Rimasero in silenzio per un po'. In sottofondo la risata della famiglia felice.
"Mi manca, mami." disse, spezzando il silenzio. Gillian la strinse forte a sé.
"Lo so, amore, manca tanto anche a me. Ma è giusto, se non ti mancasse, vorrebbe dire che non gli volevi davvero bene."
Le lacrime minacciavano di uscire. La voce rotta già le preannunciava.
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IL SAPORE DEI COLORI
أدب نسائيPer Gillian i colori sono ciò che caratterizzano le persone, le emozioni, la vita. Gillian ama la vita e ama i colori. O forse sarebbe meglio dire 'amava'. Due anni fa tutto ciò ha smesso di avere importanza. Due anni fa la sua vita è stata distrutt...