Quella sera Gillian pensò tutto il tempo a cosa le aveva detto Michelangelo. Pensò a come si sentiva con lui. Pensò a come era felice quando erano insieme. Lei e Michelangelo erano vecchi amici. Per anni lo aveva chiuso fuori. La paura di perdere i suoi amici come era successo con Rob l'aveva paralizzata. Ma ora, ora era tutto diverso. Ora si sentiva diversa. Ora sapeva che non era più sola. Sorrise. Prese un libro e iniziò a leggere per far passare quella lunga notte.
***
La mattina dopo Gillian si svegliò e scoprì che aveva dormito stranamente bene. Sorrise. Poi si ricordò di che giorno fosse e l'ansia tornò. Martedì. Quel giorno sarebbe andata da Sabatino.
Gillian accompagnò sua figlia a scuola. Una volta salutata rimase in macchina a lungo. Quel giorno sarebbe dovuta andare con Mauro da Sabatino. Da un lato era sollevata di sapere la verità, dall'altro era terrorizzata di sapere quale fosse questa verità. Era ancora estremamente indecisa. Lei voleva sapere la verità, certo. Ma aveva paura delle conseguenze che ci sarebbero state. Aveva un bruttissimo presentimento. Cercò di scacciarlo. Sarebbe andato tutto bene. Doveva andare tutto bene. Mise in moto la macchina e si diresse verso il locale. Dato che era stata sospesa si era fatta mettere i turni durante la mattinata.
Appena arrivò al locale salutò Samanta.
– Ehi, Sam! Come stai?
– Ehi Gill! Bene, tu?
Gillian annuì come a dire che stesse bene, poi andò a cambiarsi velocemente. Dopo un paio di minuti uscì e aiutò Samanta con le ordinazioni.
Verso le 16 Gillian staccò il turno e andò a prendere Alice.
– Mami! Oggi posso andare da Federica? Ti preeeego!
– Va bene, puffo. Ma ti vengo a prendere prima di cena chiaro?
La piccola annuì. – Sì. Ciao mamma!
Si abbracciarono e poi Alice andò in macchina con la sua nuova amica. Gillian era così contenta che avesse fatto amicizia.
Ingranò la marcia e andò a prendere Damiani.
– Nervosa? – domandò, dopo qualche minuto passato nel silenzio più totale.
– Non molto. – mentì lei.
– Andrà tutto bene, Gill.
Lei annuì, non molto rincuorata.
***
– Hai idea di chi sia? – le chiese Mauro, una volta scesi e incamminatisi nel mercato.
– Sì. – rispose solo Gillian. L'ex-detenuto l'aveva capito che era molto nervosa. Era sempre piuttosto socievole e disponibile. Invece quel giorno parlava a malapena a monosillabi. Per cui smise di fare domande. In realtà era piuttosto agitato anche lui. C'era una cosa che Gillian non sapeva. Non aveva voluto dirle niente per evitare di preoccuparla, ma ora? Se lo avesse scoperto cosa sarebbe successo? Con il cuore in gola la seguì. Gillian andò decisa verso un banchetto che vendeva sciarpe estive colorate e altre cianfrusaglie. Una volta arrivata iniziò a guardare le sciarpe con finto interesse. Ne prese una verde e la guardò. Poi alzò lo sguardo sul venditore.
Mauro la vide scambiare qualche battuta con il venditore, poi entrarono nel furgone. Mauro non sapeva cosa fare. Entrare anche lui? Decise di sì.
– Io sono Gillian Moreau, assistente sociale. Lui è Mauro Damiani. Sono la moglie di Roberto Moliari. Mi hanno detto che tu sei a conoscenza degli omicidi mafiosi.
– Cosa volete sapere?
– La verità su come è morto mio marito.
– Ossia?
– Voglio sapere la famiglia mafiosa che lo ha fatto uccidere. – spiegò Gillian.
– Aspettate. Non qui. Loro hanno orecchie dappertutto.
Sabatino li accompagnò in un luogo più discreto dove potessero parlare senza che nessuno li sentisse.
– Ci sono state delle voci. Nulla di concreto, ma sono piuttosto sicuro di quello che ho sentito.
– Parla. – disse Gillian impaziente.
– Beh ecco, in giro si sente di una famiglia in particolare. I De Angelis.
– Mai sentiti.
– Questo perché non lasciano mai tracce. La polizia non ha prove per arrestarli.
– Beh ma ora possiamo, Mauro tu puoi testimoniare.
Lui scosse la testa.
– Come? Chi mi crederà dopo cinque anni?
– Perché non lo hai detto subito? – chiese Gillian iniziando a scaldarsi.
– Perché mi hanno promesso di farmi fare solo cinque anni e che poi sarei uscito!
Ed eccola. La verità. Gillian si sentì congelare. Rimase immobile. Senza proferire parola. Sapeva la verità. Da un lato si sentiva estremamente sollevata. Dall'altro l'unica cosa che riusciva a pensare era che Mauro le aveva mentito.
Lui spalancò gli occhi rendendosi conto di aver appena ammesso di sapere tutto dall'inizio.
– Gill? Stai...stai bene?
Lei alzò lo sguardo, incontrando i suoi occhi.
– Per tutto questo tempo, sei stato dalla loro parte.
Non disse nient'altro. Si girò. E se ne andò. Lasciandolo lì. Di nuovo. Damiani sentiva di essere tornati nella situazione del loro primo incontro, dove tra loro dominava solo astio e risentimento. Perché non le aveva detto la verità? Perché riusciva solo a distruggere tutto? Forse era davvero lui che era sbagliato. Forse Gillian sarebbe stata più felice senza di lui. Forse doveva solo lasciarsi andare. Per un'unica volta. Dimenticare tutto e tutti. Affogare in un mare tranquillo.
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IL SAPORE DEI COLORI
ChickLitPer Gillian i colori sono ciò che caratterizzano le persone, le emozioni, la vita. Gillian ama la vita e ama i colori. O forse sarebbe meglio dire 'amava'. Due anni fa tutto ciò ha smesso di avere importanza. Due anni fa la sua vita è stata distrutt...