Capitolo 5

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BEATRICE'S POV

Appena uscita da scuola, vado alla fermata del bus con Vittoria. In testa ho un pensiero fisso: Davis.

Il suo atteggiamento oggi mi ha delusa. So che è il ragazzo più ambito della scuola, ma forse speravo fosse diverso.
Eppure, Dio se è bello. Da vicino, ancora di più. L’ho incrociato tre volte oggi e ogni mio pensiero è stato per lui.

Saliamo sul bus. La prima fermata è quella di Vittoria. Ci salutiamo in fretta e, rimasta sola, mi infilo le cuffiette.
Eccolo di nuovo nei miei pensieri. Com’è possibile che un ragazzo così bello sia anche così stronzo? Dopo oggi, dovrei proprio togliermelo dalla testa.

Arrivata a casa, mangio al volo: sto per svenire dalla fame. Poi mi butto a letto per il mio solito pisolino, ma la chiamata di Vittoria mi sveglia sul più bello.
Rispondo seccata:
"Spero per te che sia importante, o giuro che non rispondo delle mie azioni."
Sento la sua risata dall’altra parte.
"Sempre la solita! Tranquilla, è importante. Questa sera Taylor dà una festa. Ho già confermato la nostra presenza. Sto arrivando da te, ci prepariamo insieme. Marco e Camilla ci passano a prendere. A dopo, tesoro!"

Nemmeno il tempo di protestare, ha già chiuso. Resto a fissare il soffitto cercando di assimilare le informazioni.
Taylor. Festa. Football. Fighi.
E Davis. Merda. Sicuro ci sarà anche lui. E io… io devo essere al top.

Suona il campanello. Vittoria è già qui.
"Tesorooo!" esclama abbracciandomi.
"Vittoo!"
"Andiamo in camera tua, stasera dobbiamo spaccare."
Sale le scale come fosse casa sua. Per fortuna i miei sono al lavoro e Scarlett sarà fuori con qualche amica.

Passiamo le ore a farci belle: smalto, capelli, trucco più marcato del solito. Alle 20:30 siamo ancora in alto mare.

Vittoria è splendida con un abito rosa cipria pieno di brillantini e un paio di tacchi altissimi. I capelli raccolti in boccoli le danno un’aria da diva.
Io ho scelto un vestito nero corto, elegante ma non volgare, con delle righe bianche sul davanti. Ai piedi, stivaletti in pelle nera col tacco. Ho lasciato i capelli al naturale: lisci e ordinati. Perfetti.

Suona il campanello: sono Marco e Camilla.
"Wow, ragazze… siete incredibili. Stasera mi sento il più fortunato del mondo" dice Marco, lanciando un occhiolino a Cami. Lei arrossisce.
Mmh, interessante. Ma a quello penserò domani.

La villa di Taylor è enorme: due piani, piscina, giardino gigante. La musica è a palla, si sente già da fuori. Taylor ci accoglie con un sorriso smagliante.
"Siete meravigliose, senza dubbio le più belle della serata."
Il suo sguardo si sofferma su Vittoria. Hmmm… gatta ci cova.

Entriamo. La casa è piena zeppa di ragazzi carini, ma nessuno mi colpisce. E, come previsto, i miei amici sono già spariti.
Mi avvicino al bancone e prendo un drink. Lo bevo tutto d’un fiato. L’alcol scalda e scioglie. Mi butto sulla pista da ballo, mossa da un’energia nuova.

Ballo sola, sensuale, senza pensare a nulla. O forse a uno solo: lui.
Sento uno sguardo su di me. Lo cerco. E lo trovo: Davis. Mi fissa, e nei suoi occhi ci sono fame e desiderio.
Chiudo gli occhi, mi lascio trasportare dalla musica. Sudata, accaldata, ma non mi importa. Voglio solo quel suo sguardo addosso.

Due mani si posano sui miei fianchi. So che è lui. Il suo profumo non mente.
Si avvicina e sussurra al mio orecchio:
"So cosa stai facendo, e ti sta riuscendo benissimo. Mi stanno scoppiando i pantaloni. Se non la smetti, ti prendo qui, davanti a tutti. Non vorrai dare spettacolo, vero, piccola Bea?"

Brividi. La sua voce è graffiante, scura, pericolosa. Il mio nome, sulla sua bocca, è un peccato sussurrato.

Mi volto con fare indifferente, anche se dentro sto esplodendo.
"Scusa, parlavi con me? Non mi ero nemmeno accorta fossi qui. Pensavo fossi troppo occupato a scoparti qualche cagna in calore."
Wow. L’alcol mi dà decisamente coraggio.

Lui mi fissa, sorpreso. Poi sorride.
"Non fare la furba, lo so che ballavi così solo per me. E il tuo corpo mi ha confermato tutto."

Il suo sguardo è talmente intenso che mi manca l’aria. Devo andarmene o finisco col baciarlo.

Mi allontano, vado a prendere un altro drink e poi esco in giardino. L’aria fresca mi aiuta a riprendere il controllo.
Il giardino è immenso, pieno di luci e fiori. Sembra un labirinto e, ovviamente, mi perdo. Cammino a caso finché non vedo una piccola altalena immersa nel verde.
Mi brillano gli occhi, le adoro da sempre.

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Ragazze volevo pubblicarlo ieri ma era incompleto scusatemi,inoltre ho avuto problemi con il caricamento,Buona giornata e buona lettura.❤

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