Capitolo 6.

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La serata era andata nel migliore dei modi per quei due ragazzi che avevano incominciato a conoscersi e si erano resi conto di essere più simili di quanto potevano credere.
Quella sera, Federico era tornato a casa con un sorriso stampato in volto: una carezza fu lasciata sopra il suo volto da parte di Benjamin, il quale prima di lasciarlo aveva iniziato a riempire di baci il collo e la mascella del bianco, sotto le carezze che gli stava facendo.
Agli occhi della gente potevano essere presi per due fidanzati, due ragazzi intenti ad amarsi e donarsi, ma non sapevano la realtà dei fatti.
Quei ragazzi non si erano mai visti, non si erano mai parlati ed erano finiti nel letto per caso.
Sotto una sbronza che però, poteva nascondere ben altro.

Santo Domingo era tornata illuminata dal sole: quel giorno, Federico si era organizzato con la sua compagnia per raggiungere il mare e ciò comprendeva anche Benjamin.
Era una giornata molto soleggiata e il caldo si faceva sentire particolarmente, le spiagge erano diventate già piene di persone e le strade della città si erano riempite di macchine.
I due ragazzi si erano sentiti non appena il minore aveva aperto gli occhi, si erano scambiati il buongiorno dandosi appuntamento al bar della spiaggia dove tutti sarebbero arrivati.
Il minore era da poco uscito dalla sua abitazione, aspettando l'arrivo di Yuri con cui sarebbe giunto alla spiaggia.
Non ci volle molto a far entrare una BMW nella sua visuale così, una volta aver afferrato la borsa, entrò dentro la macchina che sprizzava musica da tutti i pori.
Dopo una buona mezz'ora di macchina, raggiunsero la spiaggia vicino il centro e quasi fuori Santo Domingo, trovando già Zambelli con Michele, un loro caro amico, ad attenderli.
"Ciao ragazzi!" Disse Federico, una volta essere arrivato vicino l'entrata dello stabilimento seguito da Yuri.
"Federico, Yuri! Sono già tutti all'interno del bar, ci vogliamo avviare?" Propose Zambelli, ricevendo il consenso dei tre.
Non appena arrivarono al bar, gli sguardi di Federico e Benjamin si incrociarono e a loro insaputa, si era creato un sorriso genuino sul volto di entrambi.
"Ciao, Ben." Disse il più piccolo imbarazzato, lasciando un bacio sopra la sua guancia.
"Ciao, piccolo." Rispose il moro, facendo diventare sempre più paonazzo il volto di Federico.
Senza pensare alle conseguenze, Benjamin mise le mani sopra i fianchi del minore e lo portò sopra le sue gambe, dandogli un bacio sulla guancia e stringendo il suo petto.
Federico era rimasto impassibile, sentiva gli occhi dei suoi amici sopra il suo corpo e i ricordi di diversi anni prima ofuscarono la sua mente.
Si passò la mano tremante nei capelli mentre Benjamin lasciava carezze tenere sopra il suo braccio.
Come se fosse stato scottato, si alzò dalle gambe del maggiore e cercò di sedersi il più lontano possibile, ma i loro sguardi non cessavano e Federico aveva iniziato a sentire una strana sensazione all'altezza del petto.
Cosa gli stava succedendo?

Le ore passavano, dopo aver fatto colazione nel bar della spiaggia i ragazzi avevano raggiunto la sabbia prendendo due lettini e un ombrellone, in caso il sole diventasse eccessivo per qualcuno.
Federico si era tolto la maglietta mettendo in bella vista il suo fisico atletico e i numerosi tatuaggi che avevano tutti un perché e lo stesso fece Benjamin, non curante del fatto che il più piccolo lo stava fissando e forse anche troppo.
Quest'ultimo si sdraiò sul telo messo sulla sabbia, indossando i suoi occhiali da sole e mettendo le cuffie per rilassare la mente e far respirare il suo corpo.
La luce del sole entrava dentro di lui, si sentiva in balia di quella sensazione di pace senza badare alle urla dei bambini felici che sia arrivata, quasi definitivamente, l'estate.
Il suo momento di relax, però, durò poco perché qualcuno si sdraiò accanto a lui, oscurando il sole.
Federico si alzò di scatto, togliendo gli occhiali e le cuffie: sorrise vedendo il più grande che accennava un sorriso timido.
"Non volevo disturbarti, però mi piace osservarti e quindi ho pensato di mettermi comodo a godermi lo spettacolo." Disse Benjamin, facendo ridacchiare il bianco.
Il maggiore allungò una mano per lasciare una carezza sopra il volto di Federico, ma questo si scansò e fermò la mano dell'altro appesa in aria.
Si guardò attorno e la zona era abbastanza vuota, i suoi amici stavano facendo il bagno e per questo non doveva preoccuparsi.
"Tutto apposto? Ti vedo turbato." Disse il moro, anche se un po' aveva intuito la situazione.
"Si vede così tanto?" Domandò Federico.
Benjamin si mise a sedere sul suo asciugamano, per questo aveva l'occasione di stringerlo da dietro.
"Puoi dirmi tutto quel che vuoi." Rispose il moro, lasciando un bacio sulla spalla muscolosa del bianco.
"Quando mi hai portato sopra le tue gambe, ho notato gli sguardi dei nostri amici, e sai cosa ti dico? Ci sono rimasto male, non mi aspettavo una reazione del genere." Spiegò l'altro.
"È normale Fè, pensano che non ci siamo mai visti e per questo si chiedono il motivo, ma nulla di più." Rispose Benjamin.
"Ma non è soltanto per quello. Mi ricordo tempo fa, quando feci la stessa cosa di mia spontanea volontà con il mio ragazzo." Disse Federico. "I miei amici, da quella sera, non hanno più voluto sentir parlare di me. Uscivano e nessuno mi calcolava. Soltanto Yuri c'era che veramente temeva a me, questo è uno dei motivi per cui ho paura a mostrarmi e mi sono trasferito." Aggiunse.
"E gli altri motivi?" Chiese il moro.
"Ti dirò più in là, sono cose private di cui non mi sento pronto a parlarne con uno sconosciuto." Rise Federico.
"Sai che parlare con gli sconosciuti a volte fa bene?" Domandò poi il maggiore, ricevendo un sorriso da parte dell'altro. "Andiamo sopra gli scogli?" Aggiunse mentre i suoi occhi si illuminavano di uno strato di felicità.
"C- cosa?" Chiese Federico, sperando di aver capito male. "I- ho ho paura d- degli scogli..." continuò.
"Ci sono io con te, sta tranquillo." Disse il più grande.
"E allora sono proprio tranquillissimo." Disse l'altro, facendo ridacchiare Benjamin che si alzò e trascinò l'altro sopra quei sassi giganti.

"Federico, te lo ripeto, metti un piede sopra quello scoglio piccolo e raggiungimi!" Disse, esasperato, il più grande.
Quest'ultimo era riuscito a convincere il ragazzo a salire sopra gli scogli, ma non era stata una mossa tanto intelligente essendo che il più piccolo continuava a tremare ed avere paura.
"Ma non lo vedi che è minuscolo?! Come faccio a mettere il mio piede che è il doppio?" Rispose ancora Federico.
"Metti un piede lì ed uno sopra questo mio, non ci vuole tanto." Gli disse il moro.
"No basta non ce la faccio." Disse, arrendendosi, Federico prima di voltarsi dalla parte opposta.
"Federico io ti sto dando anche il mio fondo schiena per aiutarti ma capisci la mia situazione, anch'io ho bisogno di aiuto perché mi farai uscire di testa." Disse Benjamin.
Il bianco si fermò di scatto, voltandosi verso l'altro.
"E se salto?" Chiese Federico.
"Ti farai anche peggio! Meglio un graffio che morire con la schiena incastrata sulla punta degli scogli." Gli disse il più grande.
Federico si prese coraggio e corse in direzione del moro: saltò dallo scoglio e andò addosso a Benjamin che lo strinse prontamente tra le sue braccia, perdendo però l'equilibrio per il suo peso.
Caddero a terra, entrambi sentirono un dolore allucinante riempire le loro natiche e non poche furono le imprecazioni da parte dei due.
Federico guardò Benjamin, facendo incatenare i loro occhi: scoppiarono a ridere, non riuscivano a trattenersi.
"Hai un bel sorriso e sopratutto una bellissima risata." Disse Benjamin, facendo incastrare il più piccolo nelle sue gambe.
L'altro arrossì, mentre nascondeva il volto nell'incavo del suo collo.
Il maggiore fece alzare lo sguardo al più piccolo, avvicinando pericolosamente le loro labbra.
I respiri si stavano mischiando, le anime erano diventate ormai una soltanto e il petto nudo di entrambi si alzava e si abbassava in modo irregolare.
Federico prese fra i denti il labbro inferiore del più grande, ma qualcosa li fece distrarre.
"Ragazzi, che state facendo?"

Sguardi || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora