Capitolo 17.

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Le strade della città avevano iniziato ad essere illuminate dalle varie insegne a led colorate che dominavano gran parte delle discoteche e pub.
Quella sera, l'aria calda faceva da sfondo alla bellissima luna piena che intanto stava sorgendo nella grande ed ampia distesa blu, ricoperta da stelle luminose.
Il mare infrangeva la calma andando incontro agli scogli, quelle meravigliose pietre nere che avevano sempre messo in risalto e caratterizzato le spiagge di Santo Domingo.
Anche quel giorno, i locali si stavano riempiendo di giovani ragazzi in cerca di avventure o primi amori, mentre chi altro pensava soltanto a divertirsi e bere.
Benjamin andava spesso nelle discoteche, era sempre stato un ragazzo amante di queste ed era sempre piacevole conoscere gente nuova.
Gente nuova, come ad esempio Federico.
Dopo averlo adocchiato quella sera di ben due mesi prima, andava lì principalmente per incontrare i suoi occhi blu e guardarlo da lontano.
Quel ragazzo lo aveva attratto per il suo essere misterioso ma seducente allo stesso tempo, era in quella discoteca come tutti i venerdì sera e Benjamin si perdeva a guardare quella bellezza disumana che però non era mai stata messa in risalto dalla luce della discoteca.
Il moro era deciso nel conoscerlo e lo avrebbe fatto.

I due giovani ragazzi, una volta usciti dalla dimora di Federico, raggiunsero tutto il loro gruppo di amici davanti l'entrata della discoteca dove i due si erano conosciuti la prima volta.
Le luci soffuse della discoteca davano un tocco in più di particolarità, tante persone già erano all'interno seppur essendo da poco aperta, la musica risuonava alta e i barman già stavano compiendo il loro lavoro.
Federico si guardava attorno quasi spaesato, aveva incominciato a sentire caldo e la vicinanza con il moro non dava assolutamente aiuto.
"Andiamo a bere qualcosa? Ho la gola secca." Disse Benjamin, avvicinandosi al corpo dell'altro.
Il minore annuì, facendosi spazio fra la folla per raggiungere il bancone e sedersi.
Ordinarono una vodka al retrogusto di fragola, uno dei drink che entrambi preferivano in assoluto.
"Come mai, quando venivi in questa discoteca prima di conoscermi, stavi sempre allo stesso sgabello e non te ne andavi mai? Poche volte ti ho visto ballare ed è strano perché un ragazzo come te non passa inosservato." Chiese Benjamin che sorseggiava il liquido bianco.
"Sono un ragazzo che quando viene in discoteca non ama particolarmente ballare o fare altro, preferisco stare per i fatti miei ed è raro che parlo o accetto di parlare con qualcuno." Disse Federico. "Sono un tipo chiuso." Aggiunse.
"In verità la prima volta che ci siamo visti, ovvero che tu mi hai visto, è sembrato proprio il contrario." Continuò il maggiore.
Il bianco ghignò, mettendo una mano sulla coscia di Benjamin che intanto si era irrigidito.
"Se ho accettato di parlare con te può darsi perché sei interessante." Disse Federico. "Non te lo sei mai chiesto?" Aggiunse.
Benjamin lo guardò e sorrise furbo, si avvicinò alle sue labbra ma Federico si scansò.
"Nono, questa sera non mi baci." Ridacchiò il bianco. "Se vuoi baciarmi, prima, te lo devi guadagnare." Aggiunse.
"E se me lo guadagno, mi lasci il via libera?" Chiese Benjamin.
"Quello sempre." Disse sensuale il minore, terminano la vodka e scendere in pista.

Benjamin aveva raggiunto, ben presto, i divanetti.
Aveva passato la maggior parte della serata a ballare con il più piccolo che rifiutava i suoi baci; si era recato ai divanetti per stare un po' con gli altri anche se il suo sguardo era incatenato a quello di Federico che gli dedicava ogni singola mossa.
Quando si muoveva, il bianco incatenava i loro occhi, si mordeva il labbro e si muoveva ancora di più: sembrava fatto tutto apposta per farlo ingelosire.
"Benjamin, tu già conoscevi Federico?" Chiese Richard, uno dei pochi biondi presenti nella compagnia.
Il maggiore si voltò di scatto sentendo il suo nome, guardando poi il ragazzo di fronte a lui.
"Non abbiamo mai parlato, l'ho visto diverse volte qui in discoteca qualche mese fa." Disse Benjamin.
"Eppure siete così affiatati." Disse Richard. "È strano, due persone che si conoscono appena non penso facciano così." Aggiunse.
"Sai Richard, Benjamin ha girato un po' il mondo, per questo può darsi che sono capitati entrambi nelle discoteche di Modena o Bologna e hanno già parlato in precedenza da ubriachi." Disse Federico Zambelli, cercando di non far intendere nulla di troppo.
Richard stava per ribattere, ma quel momento di tensione venne interrotto dal telefono di Benjamin che prese a vibrare.
Lesse il mittente, così decise di alzarsi mettendo una qualsiasi scusa pur di allontanarsi.
Gli altri non dovevano sentire.

Federico aveva seguito con lo sguardo Benjamin uscire dalla discoteca e, per quanto poteva risultare ubriaco, pensò che qualcosa non stesse andando per il verso giusto.
Decise di raggiungerlo, ma una mano sulla sua spalla lo bloccò.
"Federico, frequenti anche tu questa discoteca?" Chiese una voce che il minore ricordò a poche linee.
"O- Oh, Cole, ciao..." disse Federico, cercando di dimenarsi da quella presa.
"Perché non ti fermi un po' con me? Voglio conoscere meglio il ragazzo che dovrò baciare sul set." Disse Cole, invitandolo in pista.
Federico guardò la porta e poi il ragazzo, decise che perdere un po' di tempo forse poteva fargli bene.
"Va bene, andiamo." Disse il minore.

Le luci della discoteca facevano sudare ancora di più quei corpi accaldati che tenevano spesso drink o sigarette in mano.
Una canzone spagnola ora risuonava nelle pareti di quella discoteca mentre Federico e Cole, intanto, ballavano.
Il minore stava facendo i suoi classici movimenti e stava cercando Benjamin con lo sguardo, sguardo che non arrivava da qualche ora.
Cole nel frattempo gli aveva messo le mani sui fianchi e se lo era avvicinato, volendo far toccare i loro corpi.
Federico si stava immaginando Benjamin al suo posto, credeva che quelle mani fossero di quel ragazzo che era entrato nel suo cuore e non era più uscito.
"Andiamo in bagno." Sussurrò Cole e Federico, senza rendersi conto di niente, accettò.
Raggiunsero il bagno e subito Cole sbattè Federico alla parete fredda senza delicatezza o altro, fece scorrere una mano lungo il suo corpo fino a sbottonare i suoi pantaloni.
"Benjamin..." Federico cantilenava il nome del ragazzo, pensando che davvero fosse lui in quel momento.
"Non sono Benjamin, però mi va bene lo stesso." Disse Cole, iniziando a lasciare una scia di baci lungo il collo abbronzato dell'altro.
Federico, in quel momento, sentì un capogiro prendere il sopravvento su di lui e per questo dovette chiudere gli occhi e scaraventare il corpo di Cole a terra.
Solo una voce gli fece aprire gli occhi, voce che aveva iniziato a conoscere con le settimane.
"Federico, che stai facendo?"

Sguardi || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora