Capitolo 40.

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Benjamin era rimasto sulla spiaggia completamente assorto nei suoi pensieri, non riusciva a tornare con i piedi per terra nemmeno quando il vento si innalzava.
Per le persone comuni, questa proposta poteva risultare innocua, una semplice visita ad un amico ma Benjamin sapeva meglio di sé stesso che ciò che cercava Richard non era amicizia nei suoi confronti: il modo in cui lo guarda quando sta con Federico, la maniera in cui si pone e come gli parla non riescono ad opprimere il sentimento di Richard.
Il moro non aveva intenzione di litigare con il minore perché sapeva che questo sarebbe successo se prendeva la decisione di raggiungere la casa del suo amico, ma doveva porre fine anche a questo giro di parole sennò poi diventerebbe una cosa impossibile da risolvere.

Durante il resto della serata, Benjamin aveva cercato di farsi vedere il più tranquillo possibile.
Le domande da parte di Federico, di certo, non erano mancate ma aveva sempre cercato di rispondere senza fargli sospettare nulla e così il moro credeva.
L'unico difetto di Federico era il fatto che riusciva ad origliare qualsiasi chiacchierata di ogni persona, aveva seguito il suo fidanzato e poche cose gli erano bastate per sentire il maggiore parlare con Richard.
Ma Federico non gliene faceva una colpa, voleva soltanto aspettare e vedere fin dove sarebbe arrivato il ragazzo che ci provava con Benjamin.
Una volta rientrati in hotel, quest'ultimo iniziò a baciare il suo fidanzato e si ritrovarono sul letto con le coperte che tenevano stretti i loro corpi, uno contro l'altro.
"Benjamin, ricordati una cosa. Se c'è qualcosa che non va, qualcosa ti turba, hai paura di fare una determinata scelta e non sai con chi confidarti, parla con me." Disse Federico di punto in bianco.
Benjamin era ancora sveglio, sentiva il respiro caldo di Federico sopra al suo collo e quelle parole gli fecero venire i brividi.
"Sai che con me puoi parlare di tutto e pure se magari c'entra Richard, puoi dirmelo, io non mi arrabbio ma cerco soltanto di sistemare le cose." Continuò. "Non voglio che il nostro rapporto sia composto anche di bugie e cose del genere, preferisco una relazione sincera senza segreti, anche se questi a volte possono far del male." Aggiunse, prima di crollare in un sonno profondo.

La mattina dopo, il primo a svegliarsi fu proprio Federico che si occupò di raggiungere il bar dell'hotel e portare nella loro camera un bicchiere di spremuta d'arancia e dei biscotti al cioccolato.
Si sdraiò accanto al suo fidanzato e sorrise vedendo il volto di Benjamin sereno, sapeva che era combattuto, ma aveva sempre quella voglia matta di vederlo sorridere per renderlo felice.
Iniziò a lasciare dei teneri baci sopra la sua guancia, gli lasciava delle carezze lungo la schiena nuda mentre l'altro aprì lentamente gli occhi.
Quando Benjamin vide Federico con dietro la luce del sole, sorrise istintivamente.
"Buongiorno, fiorellino." Sussurrò Federico, ritrovandosi poi sotto il corpo del moro.
Quest'ultimo non rispose, semplicemente fece unire le loro labbra in numerosi baci dolci.
"Buongiorno." Mugugnò Benjamin, mettendo la testa nell'incavo del collo dell'altro per lasciarci dei baci.
"Ti ho portato la colazione!" Disse il bianco, alzandosi e prendendo il vassoio che aveva portato al suo fidanzato.
Benjamin sorrise, prendendo un biscotto e portandolo alle labbra: lasciò un morso sopra, prima di passarlo a Federico che ne prese un pezzo.
"Forse non è il momento adatto per dirti quello che è successo ieri, però ho riflettuto sulle tue parole e non voglio tenerti nascosto niente." Disse Benjamin, bevendo un sorso di spremuta.
"Dimmi tutto." Sorrise Federico.
"Ieri sera, quando ti ho detto di allontanarmi per prendere una boccata d'aria, non era vero. Stavo parlando al telefono con Richard e mi aveva chiesto di allontanarmi ed io pensavo che fosse per evitare problemi." Iniziò a parlare il maggiore. "Invece non era così, mi ha chiesto di raggiungerlo quando torneremo a Santo Domingo e di portare delle birre." Aggiunse.
"Se tu vuoi andarci Benjamin, per me non ci sono problemi. Non voglio importi nessuna regola." Gli rispose Federico. "Sappi soltanto che, purtroppo, Richard non vuole passare una serata in compagnia di te." Aggiunse. "Occhio a quello che fai." Concluse.
"Non ci voglio andare." Disse Benjamin, terminando la colazione. "Forse ci andrò dopo un bel po' di giorni che saremo tornati ma soltanto per mettere fine a questa messa in scena. Non sei l'unico che si è stufato di averlo fra i piedi, forse non risolverò niente a parlarci ma ci provo ugualmente." Aggiunse.
Il minore sorrise, avvicinandosi a lui soltanto per baciarlo ed alzarsi.
Benjamin lo guardò prima di seguirlo e ricevere uno schiaffo sopra al sedere.
"Muovi questo culo, andiamo in spiaggia!" Gridò Federico raggiungendo poi il bagno per mettersi il costume.

I due scesero in spiaggia dopo poco tempo passato a parlare e baciarsi nell'ascensore dell'hotel.
Una volta arrivati, Federico sistemò le sue cose sulla riva seguito dal fidanzato che nel frattempo stava contemplando il sole di quel giorno di luglio.
"Io vado a prendere qualcosa al bar, mi vuoi seguire oppure rimani qui?" Chiese Federico.
"Ti aspetto qui piccolo, se puoi prendimi un gelato." Disse Benjamin, prendendo dei soldi dalla tasca della borsa nera.
"Offro io, questa volta." Disse l'altro, non dando retta alla voce del moro che gli diceva il contrario.
Raggiunse il bar e, tra una persona e l'altra, arrivò il suo turno.
"Chissà quale gelato vuole Ben, potevo anche chiederglielo." Iniziò a dire Federico.
"Beh, potrei darti una mano io." Disse una voce che gli fece alzare lo sguardo verso il bancone.
Un ragazzo stretto in una canotta bianca e dei pantaloncini del medesimo colore gli stava sorridendo.
Federico non si era reso conto di pensare a voce alta, per questo il ragazzo si sporse verso di lui per guardare i gusti.
Questo ragazzo aveva dei capelli castani, con qualche ciocca bionda a ricadere sopra la sua fronte, mentre gli occhi verdi facevano da sfondo.
"Sei italiano?" Chiese Federico.
"Esattamente." Ridacchiò il ragazzo. "Scusami ma non ho resistito nel parlarti, è da ieri che ti vedo qui in spiaggia e per questo mi sono permesso." Aggiunse. "Comunque, sono Calum." Concluse, porgendo la sua mano al minore che la strinse titubante.
"Federico." Disse il bianco. "Potresti darmi due ghiaccioli rosa?" Aggiunse.
Calum annuì, prima di sparire dietro al bancone e tornare con due ghiaccioli.
Il minore pagò e mentre stava andando via, sentì Calum richiamarlo.
"Fra poco stacco, ti andrebbe di prendere un caffè assieme e stare un po' sulla spiaggia?" Chiese.
"Scusa ma non posso." Lo liquidò Federico. "Magari se ci raggiungi in spiaggia, ci faresti un favore grande!" Aggiunse.
"Aspetta, con chi sei?" Aveva chiesto Calum ma Federico si era allontanato già da un po' ed era scomparso in mezzo alla folla delle numerose persone.
Federico tornò in riva con i due ghiaccioli ala fragola e ne porse uno al moro che non riuscì ad evitare di assaporarlo lentamente.
Quel giorno il caldo era straziante e si faceva sentire per la coppia, per questo ne approfittarono per raggiungere l'acqua e passarci un po' di tempo.

"Benjamin, non così! Si tira in questa maniera!" Disse, ancora una volta, Federico esasperato.
Aveva proposto al suo fidanzato di giocare a pallavolo non sapendo che l'altro fosse totalmente negato per questo sport, così gli dovette insegnare tutte le mosse più facili che Benjamin poteva fare, ma risultava una fatica enorme.
L'ennesimo tiro, l'ennesima botta in testa a Federico.
Quest'ultimo cadde a terra dopo una lunga imprecazione, Benjamin ridacchiò e raggiunse il suo fidanzato per cercare di tirarlo su: il minore, però, gli prese la mano e se lo tirò sopra scoppiando a ridere per la posizione buffa.
"Sei negato." Disse Federico, toccando il suo ciuffo ormai bagnato dall'acqua del mare. "Non ti chiederò mai più di giocare a pallavolo." Aggiunse.
"Tu mi ami anche per questo lato ingenuo, imbranato e negato per i vari sport." Gli rispose Benjamin, facendogli l'occhiolino.
Il bianco mise una mano sopra alla sua guancia per tirare il suo volto più vicino, fece unire le loro labbra in in bacio lento e casto ma qualcuno li interruppe.
"Federico, perché non mi hai detto che sei fidanzato?"

Sguardi || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora